Arona, dopo il Festival Teatro sull’Acqua continua il progetto Details

Un progetto artistico di rigenerazione urbana partecipata, proposto da Act

Un progetto artistico di rigenerazione urbana partecipata, proposto da Act durante il Festival Teatro sull’Acqua appena concluso, rimane patrimonio di tutta la città di Arona: si può ancora vivere “Details”, mostra digitale a cielo aperto.

Tutti almeno una volta nella vita si sono persi a guardare le nuvole alla ricerca di forme strane o animali fantastici. Perché non provare a farlo nella realtà di tutti i giorni tra le crepe dei vecchi palazzi, tra le macchie sull’asfalto, tra i vecchi portoni, per riportare la fantasia nella nostra quotidianità?

E’ questo l’interrogativo da cui gli attori Luigi Ciotta e Pinar Bekaroglu sono partiti proprio per proporre delle visite guidate molto particolari. Sono stati individuate 30 “macchie” sui muri aronesi, pareti che si sono scrostate e che hanno ispirato gli artisti locali: cosa possono diventare? Draghi, pesci, personaggi storici, tutti legati dall’acqua del lago e del Festival. Ogni “macchia” è indicata da un adesivo rotondo a terra e accanto ha un QrCode: basta inquadrarlo con lo smartphone e si partecipa alla magia che trasforma la “macchia” in un’opera d’arte digitale realizzata con tecniche differenti. I 30 punti sono collegati in un percorso ideale che permette di scoprire anche il centro cittadino in modo originale.

«Il Festival Teatro sull’Acqua 2024 lascia un regalo concreto alla città – commenta il presidente di Act, Luca Petruzzelli – così che si possa ancora fruire del patrimonio realizzato da artisti quali Luigi Ciotta e Pinar Bekaroglu, Nicola Pankoff, Giovanni Magnoli in arte Fresh, Chiara Milano o meglio Cler, Ilo al secolo Danilo Bergaglio, Grazio Rinelli, Angelo Poletti, Edoardo Mosiewich. Il percorso teatrale itinerante rimane fruibile sia dagli aronesi sia dai tanti turisti che vogliono conoscere questo territorio. Un modo diverso di utilizzare la tecnologia, collegandola all’arte, alla fantasia e all’immaginazione, un modo che può affascinare e coinvolgere anche i più giovani. Speriamo che in tanti continuino a trasformare macchie in opere creative».

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Arona, dopo il Festival Teatro sull’Acqua continua il progetto Details

Un progetto artistico di rigenerazione urbana partecipata, proposto da Act

Un progetto artistico di rigenerazione urbana partecipata, proposto da Act durante il Festival Teatro sull’Acqua appena concluso, rimane patrimonio di tutta la città di Arona: si può ancora vivere “Details”, mostra digitale a cielo aperto.

Tutti almeno una volta nella vita si sono persi a guardare le nuvole alla ricerca di forme strane o animali fantastici. Perché non provare a farlo nella realtà di tutti i giorni tra le crepe dei vecchi palazzi, tra le macchie sull’asfalto, tra i vecchi portoni, per riportare la fantasia nella nostra quotidianità?

E’ questo l’interrogativo da cui gli attori Luigi Ciotta e Pinar Bekaroglu sono partiti proprio per proporre delle visite guidate molto particolari. Sono stati individuate 30 “macchie” sui muri aronesi, pareti che si sono scrostate e che hanno ispirato gli artisti locali: cosa possono diventare? Draghi, pesci, personaggi storici, tutti legati dall’acqua del lago e del Festival. Ogni “macchia” è indicata da un adesivo rotondo a terra e accanto ha un QrCode: basta inquadrarlo con lo smartphone e si partecipa alla magia che trasforma la “macchia” in un’opera d’arte digitale realizzata con tecniche differenti. I 30 punti sono collegati in un percorso ideale che permette di scoprire anche il centro cittadino in modo originale.

«Il Festival Teatro sull’Acqua 2024 lascia un regalo concreto alla città – commenta il presidente di Act, Luca Petruzzelli – così che si possa ancora fruire del patrimonio realizzato da artisti quali Luigi Ciotta e Pinar Bekaroglu, Nicola Pankoff, Giovanni Magnoli in arte Fresh, Chiara Milano o meglio Cler, Ilo al secolo Danilo Bergaglio, Grazio Rinelli, Angelo Poletti, Edoardo Mosiewich. Il percorso teatrale itinerante rimane fruibile sia dagli aronesi sia dai tanti turisti che vogliono conoscere questo territorio. Un modo diverso di utilizzare la tecnologia, collegandola all’arte, alla fantasia e all’immaginazione, un modo che può affascinare e coinvolgere anche i più giovani. Speriamo che in tanti continuino a trasformare macchie in opere creative».

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