Paola Costa tra spot e teatro per bimbi

Non ha ancora compiuto 26 anni, ma ha già prestato il suo volto alle campagne di numerosi brand nazionali e internazionali, tuttavia pensa che il suo futuro professionale sia accanto ai bambini. In queste settimane la potete vedere come protagonista degli spot di una delle caramelle più famose d’Italia, nei panni di una segretaria che ha bisogno di una piccola e dolce pausa in un mondo immerso nella natura. È l’oleggese Paola Costa, che ha mosso i primi passi da fotomodella un po’ per gioco e che ha in testa e in cantiere tanti progetti.

 

 

«I primi scatti risalgono a quando avevo 16 anni per la promozione dei gioielli di mamma (Paola è figlia dell’orafa Antonella Ferrara, ndr). Con un’amica interessata alla fotografia, provammo a fare un po’ di scatti e lì ho scoperto che mi piaceva stare davanti all’obbiettivo, ma non come modella – racconta – Così, mentre frequentavo l’università, a 19 anni mi sono proposta all’agenzia Caremoli di Milano, che ha dei clienti molto interessanti e di prestigio. Così ho iniziato a fare i casting e sono arrivati i primi spot per la tv nazionale e anche internazionale».

In queste settimane ti vediamo sugli schermi per Golia: quanto altri ne hai girati?
«Una ventina in tutto (per citarne alcuni: Supradjn, Segugio.it, Bonomelli tisane, Kinder choco fresh, Tic Tac, Expert, Poste Italiane e Fisher Price per la tv americana) e la cosa curiosa è che mi fanno quasi sempre interpretare il ruolo di adolescente fra i 18 e i 20 anni. Invece per Chicco mi hanno fatto interpretare la mamma giovane. Un ruolo che mi piace molto, soprattutto perché sul set sono a diretto contatto con i bambini, che vanno gestiti e hanno esigenze molto particolari. Ad esempio nelle foto per le immagini di Chupa Chups c’era un bimbo di 6 anni che ha ignorato il regista per tutto il tempo e voleva solo parlare con me. Non è stato semplice – ammette – ma lavorare con i bimbi è una delle mie grandi passioni, a cui ho deciso di dedicarmi sempre di più proprio in questi giorni di reclusione totale. In questo periodo ho ideato “Seme di mela”, un laboratorio per bambini dai 5 agli 8 anni, gestito tramite la piattaforma di videoconferenza Zoom, dedicato all’animazione e all’interazione emozionale».

Quindi non ti interessa la carriera di modella, ma quella di attrice?
«In questa fase mi definirei un’attrice in evoluzione. Lavoro con i bimbi in spettacoli interattivi con il Teatro del Buratto con Silvio Oggioni. Non posso definirmi un’attrice professionista, lo dico con umiltà e concretezza – sottolinea – Non ho frequentato un’accademia ma ho seguito un altro percorso. Mi sono laureata in Beni culturali e ho studiato recitazione in diverse scuole tra cui Campo Teatrale e ho seguito diversi workshop tra Milano e Roma tra cui uno con Antonello Fassari, altri con Valentina Materiale e di improvvisazione teatrale con Imprevisti su misura. Inoltre ho seguito corsi da speaker, di dizione e doppiaggio. In questo campo ho appena terminato una bellissima esperienza: ho dato la voce a Clara Woods, una ragazzina pittrice di 14 anni che non parla in seguito a un ictus, nel documentario girato da Diego Carluccio (videomaker oleggese, che da anni vive e lavora a Londra). Il trailer è uscito in questi giorni e ho saputo che Clara ha sentito molto sua la mia voce, questo mi ha veramente commosso».

I progetti per il futuro non mancano… Non ti piacerebbe fare cinema?
«Ho fatto diverse esperienze “fiction” tra cui una serie web, un ruolo da co-protagonista nel corto “Mustang Blues” di Armando Trivellini, girato fra Milano e la Toscana e in ultimo un teaser “Io, Tommaso e la ragazza mela” di Beppe Manzini: prima del lock down c’erano buone prospettive perché potesse diventare un lungometraggio, ma ora bisognerà vedere come si evolve la situazione. Il mondo del cinema indipendente mi affascina molto ed è il mio obiettivo, ma so anche che è un ambiente a cui è difficile avvicinarsi. Io tengo tutte le porte aperte e soprattutto la testa su più cose, sempre con tanta curiosità», conclude.

Di seguito una fotogallery che racconta diverse esperienze professionali di Paola Costa

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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Paola Costa tra spot e teatro per bimbi

Non ha ancora compiuto 26 anni, ma ha già prestato il suo volto alle campagne di numerosi brand nazionali e internazionali, tuttavia pensa che il suo futuro professionale sia accanto ai bambini. In queste settimane la potete vedere come protagonista degli spot di una delle caramelle più famose d’Italia, nei panni di una segretaria che ha bisogno di una piccola e dolce pausa in un mondo immerso nella natura. È l’oleggese Paola Costa, che ha mosso i primi passi da fotomodella un po’ per gioco e che ha in testa e in cantiere tanti progetti.

 

 

«I primi scatti risalgono a quando avevo 16 anni per la promozione dei gioielli di mamma (Paola è figlia dell’orafa Antonella Ferrara, ndr). Con un’amica interessata alla fotografia, provammo a fare un po’ di scatti e lì ho scoperto che mi piaceva stare davanti all’obbiettivo, ma non come modella – racconta – Così, mentre frequentavo l’università, a 19 anni mi sono proposta all’agenzia Caremoli di Milano, che ha dei clienti molto interessanti e di prestigio. Così ho iniziato a fare i casting e sono arrivati i primi spot per la tv nazionale e anche internazionale».

In queste settimane ti vediamo sugli schermi per Golia: quanto altri ne hai girati?
«Una ventina in tutto (per citarne alcuni: Supradjn, Segugio.it, Bonomelli tisane, Kinder choco fresh, Tic Tac, Expert, Poste Italiane e Fisher Price per la tv americana) e la cosa curiosa è che mi fanno quasi sempre interpretare il ruolo di adolescente fra i 18 e i 20 anni. Invece per Chicco mi hanno fatto interpretare la mamma giovane. Un ruolo che mi piace molto, soprattutto perché sul set sono a diretto contatto con i bambini, che vanno gestiti e hanno esigenze molto particolari. Ad esempio nelle foto per le immagini di Chupa Chups c’era un bimbo di 6 anni che ha ignorato il regista per tutto il tempo e voleva solo parlare con me. Non è stato semplice – ammette – ma lavorare con i bimbi è una delle mie grandi passioni, a cui ho deciso di dedicarmi sempre di più proprio in questi giorni di reclusione totale. In questo periodo ho ideato “Seme di mela”, un laboratorio per bambini dai 5 agli 8 anni, gestito tramite la piattaforma di videoconferenza Zoom, dedicato all’animazione e all’interazione emozionale».

Quindi non ti interessa la carriera di modella, ma quella di attrice?
«In questa fase mi definirei un’attrice in evoluzione. Lavoro con i bimbi in spettacoli interattivi con il Teatro del Buratto con Silvio Oggioni. Non posso definirmi un’attrice professionista, lo dico con umiltà e concretezza – sottolinea – Non ho frequentato un’accademia ma ho seguito un altro percorso. Mi sono laureata in Beni culturali e ho studiato recitazione in diverse scuole tra cui Campo Teatrale e ho seguito diversi workshop tra Milano e Roma tra cui uno con Antonello Fassari, altri con Valentina Materiale e di improvvisazione teatrale con Imprevisti su misura. Inoltre ho seguito corsi da speaker, di dizione e doppiaggio. In questo campo ho appena terminato una bellissima esperienza: ho dato la voce a Clara Woods, una ragazzina pittrice di 14 anni che non parla in seguito a un ictus, nel documentario girato da Diego Carluccio (videomaker oleggese, che da anni vive e lavora a Londra). Il trailer è uscito in questi giorni e ho saputo che Clara ha sentito molto sua la mia voce, questo mi ha veramente commosso».

I progetti per il futuro non mancano… Non ti piacerebbe fare cinema?
«Ho fatto diverse esperienze “fiction” tra cui una serie web, un ruolo da co-protagonista nel corto “Mustang Blues” di Armando Trivellini, girato fra Milano e la Toscana e in ultimo un teaser “Io, Tommaso e la ragazza mela” di Beppe Manzini: prima del lock down c’erano buone prospettive perché potesse diventare un lungometraggio, ma ora bisognerà vedere come si evolve la situazione. Il mondo del cinema indipendente mi affascina molto ed è il mio obiettivo, ma so anche che è un ambiente a cui è difficile avvicinarsi. Io tengo tutte le porte aperte e soprattutto la testa su più cose, sempre con tanta curiosità», conclude.

Di seguito una fotogallery che racconta diverse esperienze professionali di Paola Costa

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.