«Desidero comunicarvi che intendo rinunciare al rimborso del biglietto acquistato per una recita di Tosca, per ringraziare e sostenere il Teatro nell’iniziativa di produrre lo spettacolo “Alienati”, lodevole quanto originale sforzo di tenere vivo l’interesse degli spettatori attuali e potenziali senza mettere a rischio gli artisti e le maestranze».
«Rinuncio al voucher perché voglio sostenere la cultura che è il cibo dell’animo umano».
«Una volta tanto la tecnologia diventa potente strumento di unione e partecipazione.In tutto questo periodo di isolamento, ho davvero desiderato che si ricorresse a tali strumenti per consentire l’accesso a musei e teatri. Penso ai grandi teatri che se pur riapriranno dovranno dimezzare le presenze con conseguente aumento delle possibilità economiche di accesso. Nel caso prospettato dalla vostra iniziativa, anziché dimezzarsi le presenze potrebbero moltiplicarsi oltre ogni capienza, e studiare un accesso allo streaming a pagamento non credo sia impossibile. Immagino che si potrebbero scegliere messe in scena in tutti i teatri italiani (e non). Ad esempio io le scrivo da Catania, non potrei frequentare abitualmente il Teatro Coccia oppure la Scala, il Petruzzelli o la Fenice».
Sono solo alcuni dei messaggi che il Teatro Coccia ha ricevuto in questo giorni da chi ha deciso di rinunciare al voucher (previsto dall’art. 88, decreto 17 marzo 2020 n. 18 convertito in legge 24 aprile 2020 n. 27) per il rimborso di biglietti e abbonamenti di spettacoli che in non sono andati in scena in seguito all’emergenza coronavirus.
«Siamo veramente provati da questa situazione ma i messaggi del pubblico mi hanno commossa – racconta il direttore, Corinne Baroni – li ho subito condivisi con il mio staff. Mi hanno fatto capire quanto il pubblico sia affezionato a questo teatro. Nonostante l’incertezza noi continuiamo a lavorare sia al Premo Cantelli, sia a una stagione operistica alternativa e innovativa che metta in sicurezza artisti e pubblico. Parlare in questo momento di produzioni e di una stagione nel senso più classico del termine è prematuro: non esistono linee guida dunque non possiamo nemmeno fare delle ipotesi, non si possono fissare e date e impegnare artisti fino a che non ci saranno delle normative sull’apertura dei teatri».
Intanto si continua a lavorare all’opera on line “Alienati” (leggi qui) che ha riscosso un interesse internazionale: «Abbiamo ricevuto richieste di informazioni per eventuali collaborazioni da alcuni teatri di New York e Melbourne, proposte che ci hanno lasciato davvero a bocca aperta. Gli artisti stanno lavorando a ritmo serrato per fare in modo che l’opera si pronta per la fine di maggio così come era stato preventivato».
“Alienati”, infatti, sarà trasmessa gratuitamente sul sito del Teatro Coccia, ma a tutti coloro che seguiranno la prima dell’opera verrà data l’opportunità di effettuare una donazione sul Fondo AiutiAmo Novara, fondo erogativo costituito presso la Fondazione Comunità Novarese onlus dal Comune di Novara in collaborazione con la Fondazione stessa e nato per sostenere, in una prima fase, chi ha bisogno di generi alimentari e di beni di prima necessità; in una seconda fase anche per sostenere esigenze contingenti importanti, di natura diversa. A tutti coloro che faranno una donazione al fondo, sarà data la possibilità di usufruire di contenuti esclusivi dell’opera.
“Alienati” sarà anticipata da video “di preparazione” sui canali social del teatro e da un inusuale “Operitivo” realizzato ancora con Maurizio Sironi, bar tender di Cannavacciuolo Café & Bistrot.
Alienati Opera Smart Working
Musiche: Federico Biscione, Alberto Cara, Cristian Carrara, Federico Gon e Marco Taralli
Soggetto: Stefano Valanzuolo
Libretto: Vincenzo De Vivo
Regia: Roberto Recchia
Tecnico del suono Federico Pelle
Assistente alla regia Enrico Omodeo Salè
Costumi Giuseppe Palella
Pianoforte Marino Nicolini
Cast: nel ruolo dello psicologo il baritono Alfonso Antoniozzi, la nutrizionista è il mezzosoprano Daniela Barcellona, il ladro gentiluomo è il basso baritono Nicola Ulivieri, la bella signora single è il soprano Jessica Pratt, la mamma insoddisfatta è il soprano Davinia Rodriguez, sulla scena con la figlia Sofia Frizza, il musicista è il tenore Luciano Ganci, in scena con il soprano Giorgia Serracchiani, lo chef il baritono Roberto De Candia.
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