Lo scorso anno era stato il maltempo a tenere a battesimo ABCDOno, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Comunità Novarese rivolta ai bambini delle scuole primarie per fare conoscere loro il concetto del “dono”, mission fondamentale dell’ente presieduto da Davide Maggi. Per questa seconda edizione, nel pomeriggio di oggi, sabato 4 maggio, una giornata soleggiata e finalmente accompagnata da una temperatura primaverile ha consentito di ospitare l’evento nel cortile del Broletto, in quella avrebbe dovuto essere la sua location naturale. Così nel grande e storico spazio si sono tenuti una serie di laboratori ideati dai CreAttivi e dal Dipartimento educativo del Museo Ma*Ga di Gallarate. A fare ancora una volta da intrattenitore e altro ancora ci ha pensato lo scrittore Alessandro Barbaglia, proponendo tra un’attività e l’altra un suo racconto che ha catturato l’attenzione di diverse centinaia di piccoli protagonisti insieme alle rispettive famiglie.
«L’idea è stata quella di portare i bambini a vivere un giorno di comunità attraverso la nostra Fondazione – ha spiegato il presidente Maggi – Il pensiero è quello di volersi rendere partecipe in un luogo straordinario come il cortile del Broletto, che storicamente rappresentava la “comunitas”, il centro d’incontro dei novaresi. Una cosa resa possibile ancora oggi grazie alla conservazione di questo bene, che oggi vive con i bambini, coloro che rappresentano il nostro futuro».
Per molti di loro, ha voluto sottolineare ancora Maggi, «una giornata come questa ha rappresentato uscire da un contesto tradizionale, potersi incontrare con altre scuole e realtà, avere un momento di condivisione. Cosa che è già un “dono”, imparando fin da piccoli a conoscere la Fondazione, cosa può fare insieme a loro, ma non solo per loro, camminando insieme».
Quattordici sono state quest’anno le classi delle primarie coinvolte (due in più della prima edizione, per complessivi nove istituti comprensivi del territorio), e che hanno avuto modo di partecipare al progetto attraverso una serie di incontri negli scorsi mesi e culminati «in momento di condivisione come quello di oggi. Un altro aspetto positivo è stato che tanti bambini si sono sentiti valorizzati, sentendosi davvero parte di una comunità. E’ questo il messaggio che vogliamo lasciare, affinché sia poi coltivato in futuro».