Con Augusto Ferrari quattro lezioni nel segno di Pasolini

Un ciclo di incontri promosso dal Circolo dei lettori a partire dal 16 novembre

Non esiste nella storia della letteratura italiana un autore tanto indecifrabile quanto Pier Paolo Pasolini. Intenso e misterioso, rivoluzionario nel pensiero e nella scrittura, Pasolini è stato finalmente consacrato tra gli scrittori più significativi del ventesimo secolo. Ed è proprio nel centenario della sua nascita che il Circolo dei lettori propone un ciclo di incontri tenuti da Augusto Ferrari, docente del liceo classico e linguistico Carlo Alberto, che lo scorso anno aveva curato le lezioni su Giovanni Verga: quattro appuntamenti a partire da domani, mercoledì 16 novembre, fino al 13 dicembre al castello.

«Ho voluto dare un taglio che andasse incontro al mio personale modo di leggere questo autore – spiega Ferrari -. Pasolini mi accompagna da tanti anni, non sono un esperto ma un suo lettore da molto tempo. Non ho l’ambizione di portare una nuova prospettiva critica, ma un ciclo di incontri con l’autore: le sue pagine sono diventate un punto di riferimento importante suscitando in me emozioni che aprono a nuovi orizzonti e che io provo a esplorare con l’aiuto di autori antichi. Penso, infatti, che la letteratura sia lo strumento giusto per approfondire e soprattutto accettare alcune ambivalenze della condizione umana».

Le lezioni partono dall’ultimo romanzo di Pasolini, Petrolio, rimasto incompiuto: «Un testo che mette in luce la crisi dell’identità e dunque del doppio, come dentro di noi convivono più identità che possono produrre dissociazioni e divisioni interiori – continua Ferraru -. Questo tema mi ha portato all’esperienza plautina, in particolare quella di Anfitrione dove il doppio è un elemento portante. Negli anni ‘60 Pasolini aveva predisposto un film su San Paolo che poi non ha mai realizzato, ma è rimasta la sceneggiatura dove il segno distintivo è il racconto del dualismo che il protagonista non riesce a conciliare».

La contrapposizione si coglie anche nel confronto tra Carlo, il protagonista di Petrolio, e Giasone, il mitico personaggio delle Argonautiche di Apollonio Rodio «dove il nuovo vello d’oro è proprio la ricchezza del petrolio – aggiunge Ferrari -. Ma c’è anche Medea con la nostalgia dell’infanzia in un mondo, quello attuale, che ha perso l’importanza del sacro e delle radici».

Per partecipare è necessario iscriversi sul sito del Circolo dei lettori.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Con Augusto Ferrari quattro lezioni nel segno di Pasolini

Un ciclo di incontri promosso dal Circolo dei lettori a partire dal 16 novembre

Non esiste nella storia della letteratura italiana un autore tanto indecifrabile quanto Pier Paolo Pasolini. Intenso e misterioso, rivoluzionario nel pensiero e nella scrittura, Pasolini è stato finalmente consacrato tra gli scrittori più significativi del ventesimo secolo. Ed è proprio nel centenario della sua nascita che il Circolo dei lettori propone un ciclo di incontri tenuti da Augusto Ferrari, docente del liceo classico e linguistico Carlo Alberto, che lo scorso anno aveva curato le lezioni su Giovanni Verga: quattro appuntamenti a partire da domani, mercoledì 16 novembre, fino al 13 dicembre al castello.

«Ho voluto dare un taglio che andasse incontro al mio personale modo di leggere questo autore - spiega Ferrari -. Pasolini mi accompagna da tanti anni, non sono un esperto ma un suo lettore da molto tempo. Non ho l'ambizione di portare una nuova prospettiva critica, ma un ciclo di incontri con l’autore: le sue pagine sono diventate un punto di riferimento importante suscitando in me emozioni che aprono a nuovi orizzonti e che io provo a esplorare con l’aiuto di autori antichi. Penso, infatti, che la letteratura sia lo strumento giusto per approfondire e soprattutto accettare alcune ambivalenze della condizione umana».

Le lezioni partono dall’ultimo romanzo di Pasolini, Petrolio, rimasto incompiuto: «Un testo che mette in luce la crisi dell’identità e dunque del doppio, come dentro di noi convivono più identità che possono produrre dissociazioni e divisioni interiori - continua Ferraru -. Questo tema mi ha portato all’esperienza plautina, in particolare quella di Anfitrione dove il doppio è un elemento portante. Negli anni ‘60 Pasolini aveva predisposto un film su San Paolo che poi non ha mai realizzato, ma è rimasta la sceneggiatura dove il segno distintivo è il racconto del dualismo che il protagonista non riesce a conciliare».

La contrapposizione si coglie anche nel confronto tra Carlo, il protagonista di Petrolio, e Giasone, il mitico personaggio delle Argonautiche di Apollonio Rodio «dove il nuovo vello d’oro è proprio la ricchezza del petrolio – aggiunge Ferrari -. Ma c’è anche Medea con la nostalgia dell’infanzia in un mondo, quello attuale, che ha perso l’importanza del sacro e delle radici».

Per partecipare è necessario iscriversi sul sito del Circolo dei lettori.

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