Convince al Coccia la rossiniana Cambiale dei giovani

L'opera del compositore pesarese in scena anche questa sera, giovedì 23 dicembre, nel teatro novarese a cura degli allievi del Progetto RossiniLab a conclusione della stagione di lirica

Dici Gioachino Rossini e pensi subito a lavori come Il barbiere di Siviglia, il Guglielmo Tell, L’italiana in Algeri, La Cenerentola, o anche solo a La Gazza ladra, la cui famosa ouverture, da tempo diventata un classico nel repertorio sinfonico, è però conosciuta ai più per essere stata inserita da Stanley Kubrick fra i temi che accompagnano le diaboliche scorribande di Alex e dei suoi amici Drughi nel film Arancia meccanica.


Decisamente meno conosciuta è La cambiale di matrimonio, lavoro che un Rossini appena diciottenne musicò nel 1810 traendo spunto dall’omonimo dramma fine settecentesco di Camillo Federici, trasformato poi nel libretto di Gaetano Rossi. Una “farsa”, secondo il più classico stile rossiniano, che fu anche il suo primo lavoro ad essere messo in scena, al San Moisé di Venezia nel tardo autunno di quel 1810.


Un’opera giovanile, insomma, vivace e fresca, che bene si accosta a una rappresentazione come quella di ieri sera, mercoledì 22 dicembre, al Coccia (nella foto di Mario Finotti) curata dagli allievi del Progetto RossiniLab e European Opera Academy in collaborazione con la Fondazione Teatro Coccia e il Conservatorio Guido Cantelli e il patrocinio della Fondazione Rossini.


Un cast giovane, che ha lavorato moltissimo sotto la guida del maestro Giovanni Botta per quanto riguarda la parte vocale e poi con il regista Alfonso Cipolla per il resto. Una rappresentazione decisamente fuori dagli schemi, fatta anche per divertirsi e divertire. Iniziando dai costumi, immaginati da Silvia Lumes come dei giocattoli tirati fuori da un baule. Tanta fantasia, proseguita poi dall’assenza di una scenografia vera e propria; e con l’orchestra posizionata sul palcoscenico, mentre gli interpreti hanno avuto modo di esibirsi sul proscenio, a maggior contatto con il pubblico della platea, che ha così avuto modo di gustare maggiormente le vocalità dei protagonisti, tutti molto bravi a cimentarsi nelle caratteristiche sonorità rossiniane godibili ma non altrettanto facili, tando nei duetti quanto negli assoli.


Impeccabile l’esecuzione dell’orchestra del Coccia, diretta sul podio da un’ottima Mirca Rosciani di bianco vestita; e al termine convinti e prolungati applausi da parte del pubblico. Questa sera si replica, a partire dalle 20.30. Biglietti da 6 a 20 euro.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Luca Mattioli

Luca Mattioli

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Convince al Coccia la rossiniana Cambiale dei giovani

L’opera del compositore pesarese in scena anche questa sera, giovedì 23 dicembre, nel teatro novarese a cura degli allievi del Progetto RossiniLab a conclusione della stagione di lirica

Dici Gioachino Rossini e pensi subito a lavori come Il barbiere di Siviglia, il Guglielmo Tell, L’italiana in Algeri, La Cenerentola, o anche solo a La Gazza ladra, la cui famosa ouverture, da tempo diventata un classico nel repertorio sinfonico, è però conosciuta ai più per essere stata inserita da Stanley Kubrick fra i temi che accompagnano le diaboliche scorribande di Alex e dei suoi amici Drughi nel film Arancia meccanica.


Decisamente meno conosciuta è La cambiale di matrimonio, lavoro che un Rossini appena diciottenne musicò nel 1810 traendo spunto dall’omonimo dramma fine settecentesco di Camillo Federici, trasformato poi nel libretto di Gaetano Rossi. Una “farsa”, secondo il più classico stile rossiniano, che fu anche il suo primo lavoro ad essere messo in scena, al San Moisé di Venezia nel tardo autunno di quel 1810.


Un’opera giovanile, insomma, vivace e fresca, che bene si accosta a una rappresentazione come quella di ieri sera, mercoledì 22 dicembre, al Coccia (nella foto di Mario Finotti) curata dagli allievi del Progetto RossiniLab e European Opera Academy in collaborazione con la Fondazione Teatro Coccia e il Conservatorio Guido Cantelli e il patrocinio della Fondazione Rossini.


Un cast giovane, che ha lavorato moltissimo sotto la guida del maestro Giovanni Botta per quanto riguarda la parte vocale e poi con il regista Alfonso Cipolla per il resto. Una rappresentazione decisamente fuori dagli schemi, fatta anche per divertirsi e divertire. Iniziando dai costumi, immaginati da Silvia Lumes come dei giocattoli tirati fuori da un baule. Tanta fantasia, proseguita poi dall’assenza di una scenografia vera e propria; e con l’orchestra posizionata sul palcoscenico, mentre gli interpreti hanno avuto modo di esibirsi sul proscenio, a maggior contatto con il pubblico della platea, che ha così avuto modo di gustare maggiormente le vocalità dei protagonisti, tutti molto bravi a cimentarsi nelle caratteristiche sonorità rossiniane godibili ma non altrettanto facili, tando nei duetti quanto negli assoli.


Impeccabile l’esecuzione dell’orchestra del Coccia, diretta sul podio da un’ottima Mirca Rosciani di bianco vestita; e al termine convinti e prolungati applausi da parte del pubblico. Questa sera si replica, a partire dalle 20.30. Biglietti da 6 a 20 euro.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata