«Sono orgogliosa di questo festival e ciò che mi fa più piacere è la partecipazione della città e dei giovani, soprattutto in un momento in cui prevalgono noia, violenza, passività. Il teatro rende vitale il lago, le serate, dà spazio al pensiero e alla parola; crea legami intelligenti al contrario della guerra. Il lago è un palcoscenico ideale, basato sulla mobilità ed è vero protagonista di questa edizione». Così Dacia Marini, direttrice artistica del Festival Teatro sull’Acqua ha presentato l’edizione che debutto con anteprima il 31 agosto e poi è in scena dal 3 all’8 settembre.
Un Festival che amplia la rete dei legami, che crea nuove collaborazioni: «Abbiamo raggiunto il più elevato numero di spettacoli e di appuntamenti – afferma Luca Petruzzelli, presidente dell’associazione Arona Città Teatro – e questo solo grazie a tutte le persone che credono nel nostro progetto di cittadinanza culturale. Grazie a tutti i volontari, a tutti i collaboratori e grazie a Dacia Maraini per essere quello che è: senza di lei molto non sarebbe possibile».
Spettacolo sull’acqua sarà Ranotte, la fiaba del lago. «Vedrete un villaggio di pescatori – spiega Ludovica D’Auria, compagnia Les Moustaches – protagonista Ranotte, pescatore sfortunato che incontra una sirena e inizia una storia d’amore. Con Dacia Maraini abbiamo deciso di trattare un tema sociale, ovvero la violenza di genere ma non volevano edulcorare né cedere alla retorica. Crediamo che una storia possa avere una valenza socio-politica molto profonda e permettere di entrare in contatto con le emozioni che sono un mezzo importante per trattare certe tematiche. La storia d’amore da romantica diventa possessiva e sbagliata con un finale tragico e poetico».
Altra produzione originale, Usellini, il pittore dei sogni, scritto da Dacia Maraini con Maria Giustina Laurenzi che ne cura anche la regia: «Un’idea nata a Villa Usellini una sera lo scorso anno – racconta quest’ultima – e andiamo a svelare il pittore Usellini e le storie intorno a lui come la guerra e gli anni difficili del Fascismo. Raccontiamo le estati che Gianfilippo trascorreva ad Arona e lo facciamo con i giovani del laboratorio My Fermi di Arona e due professionisti: Mariano Arenella di Cabiria Teatro e il mimo Nicolò Zaggia passava l’estate lì. I ragazzi sono appassionati, motivati: il teatro libera la testa e dà voglia di vivere, voglia di incontrare nuovi mondi e apre a soluzioni diverse. Dentro la meravigliosa Villa Usellini tutto diventa una favola».
Grande festa anche con Costellazione Arona, la parata che prende le mosse dal testo di Dacia Maraini La Centaura: «Riviviamo le tappe della storia della città – illustra la regista Camilla Sandri Bellezza di Progetto Rescue – dell’Arona di un tempo, legandoci al tema della memoria e del ricordo, per dare vita alla narrazione e costruire un futuro di integrazione e partecipazione politica. La parata sarà una sorpresa anche per noi. Un grande coro e preghiera per la città, per ricordare chi era e chi sarà».
La comunità teatrale diventa sempre più grande. L’onda di Act si è propagata in altri luoghi della città.
Gli artisti e le compagnie teatrali in queste settimane di prove e allestimento delle nuove produzioni hanno potuto pranzare ogni giorno negli spazi della Casa di riposo di Arona, divenuta partner del festival. Una novità dal profondo valore sociale che unisce realtà diverse e che in primavera vedrà Act portare in Casa di riposo uno spettacolo teatrale pensato per gli ospiti.
«Abbiamo subito capito che avere qui con noi gli attori che animeranno il Festival – dichiarano il presidente Alfonso De Giorgis e il direttore Antonello De Stefano – sarebbe stata un’iniziativa preziosa per la qualità della vita dei nostri ospiti. Interagire con l’esterno ed essere utili alla nostra città oltre a essere motivo di curiosità e interesse per i nostri nonnini, fa parte di un progetto di contaminazione culturale e sociale con la vivace vita associativa aronese. Il presidente, e tutto il Cda, sono molto attenti, sensibili e disponibili a creare le condizioni per rendere la quotidianità dei nostri ospiti sicura dal punto di vista sanitario e vivace dal punto di vista culturale e umanistico. Portare tra le nostra mura il teatro, sarà il momento clou di questa emozionante e proficua esperienza fatta insieme. Da ripetere».
La biblioteca civica Carlo Torelli è ancor più luogo teatrale in questa edizione del festival. Nelle colorate stanze della sezione bambini e ragazzi troverà casa La Tata del Festival. L’educatrice Mara Schettin accoglierà i piccoli dai 3 ai 10 anni con attività teatrali e letture animate e intrattenimento durante gli incontri con gli autori in piazza San Graziano. In questo modo i genitori possono partecipare agli eventi dedicati agli adulti e nello stesso tempo regalano un’esperienza ai propri figli. L’iniziativa è gratuita e i bambini restano con La Tata del Festival da mezz’ora prima l’inizio dell’incontro fino a mezz’ora dopo il termine
Per la prima volta, lo spettacolo al teatrocondominio La Fornace di via Piave sarà aperto al pubblico, una casa teatro “gigante” che accoglie, che include: il 31 agosto alle 18.30 con Io, te e Pasquale.
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