Domani sera “Le notti di Cabiria” traslocano al Teatro Faraggiana

Domani sera “Le notti di Cabiria” traslocano al Teatro Faraggiana. Venerdì 24 luglio alle 21.30 è, infatti, in programma il quarto appuntamento di Cabiria Teatro con “I figli della frettolosa” della compagnia Berardi/Casolari prodotto dal Teatro della Tosse di Genova, Teatro dell’Elfo e Fondazione Luzzati e Sardegna Teatro.

«Uno spettacolo molto importante per noi perché è il frutto di un progetto di teatro di comunità che ha coinvolto un gruppo misto di cittadini e cittadine di Novara metà dei quali vedenti e metà non vedenti – spiegano Elena Ferrari e Mariano Arenella di Cabiria Teatro -. Per noi è fondamentale l’aspetto comunitario e collettivo del nostro lavoro, che ci spinge a cercare sempre nuove forme di coinvolgimento attivo delle persone, con particolare attenzione alle comunità solitamente relegate ai margini. La nostra collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Novara non è solo episodica ma strutturata durante tutto l’arco della rassegna grazie al progetto “Le Notti per tutti” che prevede, unico caso in Italia, l’audiodescrizione in diretta di tutti gli spettacoli proposti. Entrambi questi progetti sono sostenuti dal prezioso contributo della Fondazione Comunità Novarese».

 

 

Il progetto prende spunto da uno degli spettacoli della compagnia: “In fondo agli occhi” (regia di César Brie e ospitato dell’edizione de “Le Notti di Cabiria” del 2019) in cui la cecità è affrontata in maniera tragicomica come malattia da cui è afflitto Gianfranco, del quale Gabriella si prende cura, e come metafora della condizione in cui viviamo e in cui vivono le giovani generazioni oggi . È proprio ispirandosi a quest’opera e alle sue cifre espressive (cattiveria e comicità, ironia e poesia, autobiografico e universale) che il laboratorio ha sviluppato la sua ricerca. I partecipanti sono stati condotti alla creazione di un atto unico in cui raccontare se stessi possa essere una maniera per raccontare il mondo e, al contempo, in cui raccontare la realtà che ci circonda possa essere il pretesto per conoscersi meglio. Gli allievi, partendo da piccole storie biografiche, hanno affrontato il tema della diversità, della crisi e della perdita, sia come racconto di un’esperienza personale fortemente caratterizzante, sia come metafora di una condizione esistenziale che oggi, sempre più sembra somigliare alla condizione esistenziale di un cieco (precarietà, instabilità, assenza di prospettiva). Il laboratorio si è tenuto a Casa Bossi, luogo del cuore nostro e di tutta la città, ideale per creare spettacoli e legami forti.

Alle 18, nell’ambito del progetto “Ricontriamoci” finanziato da Compagnia di San Paolo, è in programma un incontro a Casa Bossi con Myriam Defilippi, giornalista, penna d’attualità del periodico “Donna Moderna” su ciò che è mancato durante e dopo il lockdown. Ne parlerà con Gianfranco Berardi, attore e premio UBU 2019, anima del progetto “I figli della frettolosa”, Mery Ferrari, docente di Lettere, Pasquale Gallo, Presidente di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Novara, modera Franca Rossignoli. In presenza è consentito un massimo di venti persone ma l’incontro sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook di Casa Bossi.

Alle 20.40 al Teatro Faraggiana è invece il reading a cura di “No, Dieci racconti per un nuovo immaginario novarese 2”, coordinato da Luca Ottolenghi, con Alessandra Bordino e “Le rane del parco dei bambini”, racconto che parla di un amore adolescenziale, sentimento capace di creare un legame indissolubile. A seguire un concerto a cura della Lizard Accademy di Novara di Andrea Fabiano, Il cantautore novarese proporrà le canzoni che fanno parte del suo disco d’esordio “La timidezza delle chiome”, Il lavoro discografico è stato accolto con favore unanime dalla critica e ha ricevuto ottime recensioni anche dai più importanti portali musicali e riviste di settore come Rockit, Rumore, Blow Up. Ad accompagnare Fabiano, con un set minimale, sul palco ci saranno i due musicisti che hanno partecipato alle sessioni di registrazione: Simone Santini, batteria e Fabio Buonarota, tromba.

Biglietti a 10 euro, in prevendita al Teatro Coccia, www.fondazioneteatrococcia.it. Per info su serate e spettacoli www.cabiriateatro.com. Nei giorni di spettacolo da un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni in teatro.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Domani sera “Le notti di Cabiria” traslocano al Teatro Faraggiana

Domani sera “Le notti di Cabiria” traslocano al Teatro Faraggiana. Venerdì 24 luglio alle 21.30 è, infatti, in programma il quarto appuntamento di Cabiria Teatro con “I figli della frettolosa” della compagnia Berardi/Casolari prodotto dal Teatro della Tosse di Genova, Teatro dell’Elfo e Fondazione Luzzati e Sardegna Teatro.

«Uno spettacolo molto importante per noi perché è il frutto di un progetto di teatro di comunità che ha coinvolto un gruppo misto di cittadini e cittadine di Novara metà dei quali vedenti e metà non vedenti – spiegano Elena Ferrari e Mariano Arenella di Cabiria Teatro -. Per noi è fondamentale l’aspetto comunitario e collettivo del nostro lavoro, che ci spinge a cercare sempre nuove forme di coinvolgimento attivo delle persone, con particolare attenzione alle comunità solitamente relegate ai margini. La nostra collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Novara non è solo episodica ma strutturata durante tutto l’arco della rassegna grazie al progetto “Le Notti per tutti” che prevede, unico caso in Italia, l’audiodescrizione in diretta di tutti gli spettacoli proposti. Entrambi questi progetti sono sostenuti dal prezioso contributo della Fondazione Comunità Novarese».

 

 

Il progetto prende spunto da uno degli spettacoli della compagnia: “In fondo agli occhi” (regia di César Brie e ospitato dell’edizione de “Le Notti di Cabiria” del 2019) in cui la cecità è affrontata in maniera tragicomica come malattia da cui è afflitto Gianfranco, del quale Gabriella si prende cura, e come metafora della condizione in cui viviamo e in cui vivono le giovani generazioni oggi . È proprio ispirandosi a quest’opera e alle sue cifre espressive (cattiveria e comicità, ironia e poesia, autobiografico e universale) che il laboratorio ha sviluppato la sua ricerca. I partecipanti sono stati condotti alla creazione di un atto unico in cui raccontare se stessi possa essere una maniera per raccontare il mondo e, al contempo, in cui raccontare la realtà che ci circonda possa essere il pretesto per conoscersi meglio. Gli allievi, partendo da piccole storie biografiche, hanno affrontato il tema della diversità, della crisi e della perdita, sia come racconto di un’esperienza personale fortemente caratterizzante, sia come metafora di una condizione esistenziale che oggi, sempre più sembra somigliare alla condizione esistenziale di un cieco (precarietà, instabilità, assenza di prospettiva). Il laboratorio si è tenuto a Casa Bossi, luogo del cuore nostro e di tutta la città, ideale per creare spettacoli e legami forti.

Alle 18, nell’ambito del progetto “Ricontriamoci” finanziato da Compagnia di San Paolo, è in programma un incontro a Casa Bossi con Myriam Defilippi, giornalista, penna d’attualità del periodico “Donna Moderna” su ciò che è mancato durante e dopo il lockdown. Ne parlerà con Gianfranco Berardi, attore e premio UBU 2019, anima del progetto “I figli della frettolosa”, Mery Ferrari, docente di Lettere, Pasquale Gallo, Presidente di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Novara, modera Franca Rossignoli. In presenza è consentito un massimo di venti persone ma l’incontro sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook di Casa Bossi.

Alle 20.40 al Teatro Faraggiana è invece il reading a cura di “No, Dieci racconti per un nuovo immaginario novarese 2”, coordinato da Luca Ottolenghi, con Alessandra Bordino e “Le rane del parco dei bambini”, racconto che parla di un amore adolescenziale, sentimento capace di creare un legame indissolubile. A seguire un concerto a cura della Lizard Accademy di Novara di Andrea Fabiano, Il cantautore novarese proporrà le canzoni che fanno parte del suo disco d’esordio “La timidezza delle chiome”, Il lavoro discografico è stato accolto con favore unanime dalla critica e ha ricevuto ottime recensioni anche dai più importanti portali musicali e riviste di settore come Rockit, Rumore, Blow Up. Ad accompagnare Fabiano, con un set minimale, sul palco ci saranno i due musicisti che hanno partecipato alle sessioni di registrazione: Simone Santini, batteria e Fabio Buonarota, tromba.

Biglietti a 10 euro, in prevendita al Teatro Coccia, www.fondazioneteatrococcia.it. Per info su serate e spettacoli www.cabiriateatro.com. Nei giorni di spettacolo da un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni in teatro.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore