Emilio Solfrizzi porta “Il malato immaginario” al Teatro Coccia

Doppia data per il testo di Molière nel fine settimana

Emilio Solfrizzi è protagonista di un nuovo allestimento de Il malato immaginario, il classico di Molière, che approderà al Teatro Coccia nel fine settimana. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza.

La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.

Lo spettacolo è in programma sabato 26 alle 21 e domenica 27 alle 16. La data di sabato è inserita nel programma di Scrittori&giovani. Info e biglietti cliccando QUI

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Emilio Solfrizzi porta “Il malato immaginario” al Teatro Coccia

Doppia data per il testo di Molière nel fine settimana

Emilio Solfrizzi è protagonista di un nuovo allestimento de Il malato immaginario, il classico di Molière, che approderà al Teatro Coccia nel fine settimana. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell'età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza.

La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.

Lo spettacolo è in programma sabato 26 alle 21 e domenica 27 alle 16. La data di sabato è inserita nel programma di Scrittori&giovani. Info e biglietti cliccando QUI

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata