Faraggiana prosa sì i nomi, mancano le date: «Il teatro avrà nuova dimensione»

No date, ma almeno i nomi sì. La Fondazione Faraggiana ha svelato nella conferenza stampa di oggi, lunedì 29 giugno, i nomi di chi riempirà il cartellone della prosa 2020/2021. Un lungo elenco: Accademia dei Folli, Associazione Culturale Sognattori, Federico Buffa, Cabiria Teatro, Gian Luigi Carlone, Compagna Sardegna Teatro, Maddalena Crippa, Alessandra Faiella, Faraggiana Big Band, Lucilla Giagnoni, Tindaro Granata, Livio Grossi, Il mulino di Amleto, Giorgio Li Calzi, Ivana Monti, Umberto Orsini, Marco Paolini, Rita Pelusio, Piccola Compagnia Faraggiana, Danilo Rea, Johnson Righeira, Michele Serra, Lucia Vasini, Pamela Villoresi.

A oggi però le date non ci sono, o meglio, sul programma consegnato a metà febbraio il calendario è completo, ma le restrizioni saranno tante e quindi le date dovranno essere riviste. Una notizia a metà, imbevuta però di un forte valore: «Ci siamo» hanno detto Vanni Vallino e Lucilla Giagnoni. «Non è facile tenere aperto un teatro, siamo però una navicella spaziale molto agile, che sa muoversi, siamo l’anima di un gruppo che ha agilità». La stagione di prosa ha come tema il pensare “al futuro”: «Sembra quasi un tema ricercato apposta visto il momento, ma noi abbiam presentato tutto dieci giorni prima che scoppiasse la pandemia, – ha spiegato Giagnoni – ora più che mai c’è bisogno di parlare del futuro. La stagione avrà forse anche un’anima diversa, a oggi non abbiamo una normativa che indichi il numero di persone che possono salire su un palco, alcune date autunnali potrebbero esser posticipate, ci sono tutta una serie di azioni che a oggi sono proibite».

Ma non si può fare a meno di teatro e cultura più in generale: «I teatri diventeranno luoghi di resistenza, – ha continuato – Come artista ho sofferto molto e la ferita non è ancora rimarginata, l’attenzione verso la cultura è stata apparente, così come per la scuola. In questo momento siamo una umanità che deve fare scelte e deve farle in fretta perché il tempo è limitato. Ecco perché il teatro diventerà scialuppa di salvataggio, noi ora siamo con le vele tirate». Con la prosa 20/21 grande attenzione era stata data agli allestimenti, allo spazio teatrale, ai giovani, ai grandi nomi. E come negli anni passati continueranno le amicizie e le collaborazioni con gli Amici della musica di Ettore Borri con la Scuola Dedalo di Raffaele Molinari che mantiene la grande sfida del Faraggiana Big Band.

«Il teatro ora non dovrà solo distrarre la gente, ma creare una dimensione spazio temporale, la cultura sarà occasione per guadagnare tempo» ha chiuso Giagnoni.

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Faraggiana prosa sì i nomi, mancano le date: «Il teatro avrà nuova dimensione»

No date, ma almeno i nomi sì. La Fondazione Faraggiana ha svelato nella conferenza stampa di oggi, lunedì 29 giugno, i nomi di chi riempirà il cartellone della prosa 2020/2021. Un lungo elenco: Accademia dei Folli, Associazione Culturale Sognattori, Federico Buffa, Cabiria Teatro, Gian Luigi Carlone, Compagna Sardegna Teatro, Maddalena Crippa, Alessandra Faiella, Faraggiana Big Band, Lucilla Giagnoni, Tindaro Granata, Livio Grossi, Il mulino di Amleto, Giorgio Li Calzi, Ivana Monti, Umberto Orsini, Marco Paolini, Rita Pelusio, Piccola Compagnia Faraggiana, Danilo Rea, Johnson Righeira, Michele Serra, Lucia Vasini, Pamela Villoresi.

A oggi però le date non ci sono, o meglio, sul programma consegnato a metà febbraio il calendario è completo, ma le restrizioni saranno tante e quindi le date dovranno essere riviste. Una notizia a metà, imbevuta però di un forte valore: «Ci siamo» hanno detto Vanni Vallino e Lucilla Giagnoni. «Non è facile tenere aperto un teatro, siamo però una navicella spaziale molto agile, che sa muoversi, siamo l’anima di un gruppo che ha agilità». La stagione di prosa ha come tema il pensare “al futuro”: «Sembra quasi un tema ricercato apposta visto il momento, ma noi abbiam presentato tutto dieci giorni prima che scoppiasse la pandemia, – ha spiegato Giagnoni – ora più che mai c’è bisogno di parlare del futuro. La stagione avrà forse anche un’anima diversa, a oggi non abbiamo una normativa che indichi il numero di persone che possono salire su un palco, alcune date autunnali potrebbero esser posticipate, ci sono tutta una serie di azioni che a oggi sono proibite».

Ma non si può fare a meno di teatro e cultura più in generale: «I teatri diventeranno luoghi di resistenza, – ha continuato – Come artista ho sofferto molto e la ferita non è ancora rimarginata, l’attenzione verso la cultura è stata apparente, così come per la scuola. In questo momento siamo una umanità che deve fare scelte e deve farle in fretta perché il tempo è limitato. Ecco perché il teatro diventerà scialuppa di salvataggio, noi ora siamo con le vele tirate». Con la prosa 20/21 grande attenzione era stata data agli allestimenti, allo spazio teatrale, ai giovani, ai grandi nomi. E come negli anni passati continueranno le amicizie e le collaborazioni con gli Amici della musica di Ettore Borri con la Scuola Dedalo di Raffaele Molinari che mantiene la grande sfida del Faraggiana Big Band.

«Il teatro ora non dovrà solo distrarre la gente, ma creare una dimensione spazio temporale, la cultura sarà occasione per guadagnare tempo» ha chiuso Giagnoni.

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