Gli operatori della Carità della parrocchia del Sacro Cuore hanno intrapreso un percorso di riflessione, avviato con una giornata esperienziale dal titolo “Disuguaglianze: una via a senso unico?”, realizzata nel mese di dicembre scorso. L’obiettivo è stato comprendere come rendere concreto l’invito di papa Francesco a essere “segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio” (Spes Non Confundit, Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025).
Dopo questa prima esperienza, gli operati hanno deciso di proseguire con due conferenze aperte al pubblico. La prima, “Coltivare semi di speranza. La giustizia riparativa”, si terrà il 27 marzo e avrà come relatrice Claudia Mazzucato, professoressa associata di Diritto Penale alla facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatrice del Working group on Institutions and Restorative Justice dello European Forum for Restorative Justice. L’altra “Disuguaglianze economiche e darwinismo sociale. Tendenze in atto e prospettive”, prevista per il 10 aprile, vedrà come relatore Pasquale Seddio, già presidente del CdA dell’Opera Cardinale Ferrari e ora ricercatore al Dipartimento per l’Economia e l’Impresa dell’Università del Piemonte Orientale e professore aggregato presso lo stesso Ateneo e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Entrambi gli incontri si svolgeranno nella sala Santa Chiara, in piazza Sacro Cuore 7, con inizio alle 21 e ingresso libero.
«Le due serate si intrecciano in un dialogo che pone al centro la necessità di superare le fratture sociali del nostro mondo attraverso strumenti di riconciliazione e di equità – spiegano gli organizzatori -. Da un lato, la giustizia riparativa si propone come un approccio che va oltre la punizione, mirando alla ricostruzione delle relazioni infrante e alla responsabilizzazione reciproca. Dall’altro, il riconoscimento delle disuguaglianze e la denuncia del darwinismo sociale – che giustifica la disparità come esito naturale di una presunta selezione economica – ci esortano a interrogare i meccanismi di esclusione e a cercare soluzioni fondate sulla giustizia e sulla solidarietà.
«Come membri comunità cristiana e della società civile non possiamo rinunciare a chiederci: quale società vogliamo costruire? – aggiungono -. Una fondata sulla competizione estrema, in cui la speranza è privilegio di pochi, o una comunità solidale, capace di prendersi cura dei più fragili e di offrire nuove possibilità anche a chi ha sbagliato, ricucendo relazioni spezzate? La giustizia riparativa e la lotta alle disuguaglianze ci indicano due sentieri complementari, entrambi essenziali per coltivare semi di speranza e costruire un futuro più umano e giusto».