Emanuele Traverso, aka Gringo Helsinki, tiene il tempo con il piede mentre guarda un video sul cellulare, sorride e ce lo mostra: «Il re del pop, sentite quanto era già avanti, è pazzesco». Il re in questione, ovviamente, è Michael Jackson, indossa un completo e cappello bianchi nello storico video di Smooth Criminal, singolo datato 1988. «Ha scritto la storia della musica e lo continua a fare nonostante non ci sia più. La sua forza? Era avanti coi tempi e ha saputo cambiare musica all’occorrenza», prosegue Traverso, ora seduto sul divanetto dello studio di registrazione. A guardarlo e a sentirlo parlare di musica dimostra molti più anni dei suoi ventitré. Una storia musicale, quella di Gringo Helsinki, originario di Novara, che nasce nel 2016 quando inizia a comporre musica e a registrare brani direttamente nella sua cameretta: uno start cucito nel rap, ma con una intelaiatura popolare. Ma si sa, se hai talento, è un attimo a passare dalla stanza ai palchi, e così il singer novarese inizia a collaborare con la scena rap novarese quasi da subito e si fa notare in diversi live dove dimostra, come dicono quelli del settore, di “saperci fare”.
Michael Jackson, il re del pop. La tua musica arriva anche da lì?
La mia musica sta cambiando, e Michael Jackson è una fonte molto importante per la mia ispirazione: ho iniziato ad ascoltarlo quando avevo otto anni. Mi sono letto tutte le sue biografie e ascoltato tutta la discografia. Non esiste, ancora, un musicista capace di tanto. Cambiava, era un camaleonte, è questo che lo ha reso imbattibile.
Un’ispirazione che prende vita, quando di preciso?
Nel 2016, ma anche prima quando ascoltavo mio nonno suonare. Faceva parte di un gruppo e la sua storia mia ha spinto a cimentarmi nella musica.
Gringo Helsinki, un nome suggestivo. Un mashup tra Messico e Finlandia, se vogliamo. Da dove nasce?
In realtà è una storia strana [ride]. Gringo perché un ragazzo, avvicinatosi per chiedermi una sigaretta, mi aveva chiamato così. MI aveva fatto sorridere e mi stava bene come nome e così l’ho tenuto in considerazione. Helsinki l’ho preso da un personaggio della serie La casa di carta, nel quale mi sono rivisto molto.
Torniamo alla tua musica: in che modo la definiresti?
Innovativa, senza dubbio e in continuo mutamento. Nella mia musica, che uscirà in questo 2022, si sentirà un cambiamento drastico nel sound; un sound che arriva dagli Stati Uniti, fondamentalmente.
Che cosa bolle nel pentolone di Gringo Helsinki?
Un nuovo album, un cofanetto di nuova musica al quale tengo particolarmente. Posso anticipare che sarà un progetto fuori da tutti gli schemi, sia per quanto riguarda la musica ,sia per quanto riguarda i video. Io, il mio team, il mio manager e tutte le persone che lavorano con me abbiamo lavorato tanto in questi mesi e stiamo lavorando duramente per rendere al meglio il risultato finale.
Domanda di rito: dove ti vedi, musicalmente parlando, fra cinque anni?
Ho un obiettivo molto chiaro: farmi conoscere al grande pubblico, senza peccare di presunzione. Magari un bel sold out al forum di Assago, non sarebbe male, no? [ride]. Da dove sono ora al forum è un bel salto, ma so che posso raggiungerlo perché conosco il mio carattere, sono una persona molto perseverante e sicura. Detto questo vorrei poter affermarmi, quindi fra 5 anni mi vedo come artista a 360 gradi.