Novara si è unita alle celebrazioni per il centenario del Milite ignoto con un breve ma significativo momento di approfondimento storico culturale portato da alcuni esperti della materia. Così Renzo Fiammetti, Emilio Franzina (collegato in videoconferenza) e Luigi Fusani – moderati da Claudio Viciani – hanno parlato, questa mattina (29 ottobre) in Prefettura, delle vicende che hanno portato la creazione di questo particolare riconoscimento al termine del primo conflitto mondiale in diversi Paesi del mondo il primo, alla storia del Milite ignoto il secondo e al valore di questo simbolo il terzo.
Un evento, quello accaduto esattamente un secolo fa (tra l’altro proprio la mattina del 28 ottobre 1921 il treno speciale con a bordo la salma dell’ignoto soldato partiva da Aquileia alla volta di Roma e il giorno dopo sarebbe transitata nel Trevigiano), che trovò – se analizzato nel conteso in cui avvenne – un Paese insolitamente unito nel ricordo di quel soldato senza nome. La sanguinosissima guerra (oltre 670 mila morti, un milione di mutilati, intere province del Veneto devastate, un deficit pubblico aumentato a livello esponenziale rispetto al 1915), seppure vinta, aveva lasciato enormi stracichi e lacerazioni, con un quadro politico incerto e dove nelle piazze da tempo si cominciava a fare i conti con le violenze delle squadre fasciste.
In un simile quadro – e su questo gli storici sono concordi – grazie al Milite ignoto avvenne qualcosa di miracoloso: tanti problemi vennero messi in siparte per qualche giorno e il lento viaggio venne accompagnato, come si può osservare dalle fotografie e dai filmati dell’epoca, da due ali di folla assiepate lungo i binari. Una cosa mai accaduta, in sessant’anni (allora) di vita unitaria della Penisola. E che non si sarebbe più ripetuta… E la giornata di oggi, ha ricordato inoltre il presidente della sezione novarese dell’Associazione nazionale Combattenti e Reduci Carlo Malvisi, «proprio perché ripresa e trasmessa sulla piattaforma Dad delle scuole superiori delle province di Novara e del Vco, ha come intento tra le altre cose quella di diffondere ai giovani il significato storico e il valore morale del Milite ignoto».
L’incontro è stato preceduto dalla deposizione di una corona al Monumento ai Caduti di piazza Puccini da parte delle autorità intervenute, accompagnata dalla tromba di Michele Tarabbia e con una breve ricostruzione storica del sito. Ma fra le tante parole, significativo il messaggio finale del “figurante” del Gruppo storico XXIII Marzo 1849 Ambrogio Gilardi: «Commemorare per ricordare, ricordare per non ripetere».