I concerti del sabato al Cantelli

Ho un po’ colpevolmente trascurato una serie di concerti di musica classica che il Conservatorio Cantelli di Novara offre, per di più gratuitamente, alla città. Frequentandoli, non assiduamente, ma con una certa abitudine, ne ho potuto apprezzare il valore e soprattutto “l’utilità” (sì, proprio come sa chi mi segue, perché io sono tra coloro che considerano la cultura “utile” e non un mezzo per fare soldi). Questa utilità, al Conservatorio, è legata anzitutto alla genialità (oltre che dalla innata simpatia) del prof. Alessandro Zignani che prima di ogni concerto (ricordo che i concerti si tengono alle 17:00 di ogni sabato nell’Auditorium “Olivieri” del Conservatorio di Novara), tiene un “laboratorio” della durata di mezz’ora circa, dove con grande senso empatico e una indubbia e approfondita conoscenza della materia, illustra i concerti al pubblico.

Il programma dei concerti, molto vasto e ben assortito, ha visto il primo appuntamento lo scorso novembre e si protrarrà fino al 18 maggio prossimo, sette mesi di concerti da camera che spaziano dalla musica barocca fino alla musica contemporanea. Il programma di sabato scorso, per esempio, verteva sulle composizioni cameristiche di quattro compositori contemporanei, Anthony Caillet (1983), Jeanine Rueff (1922-1999), Eduardo Boccalari (1859-1921), Paul Arma (1905-1987), Andrea Pongiluppi (2000), Andrea Marena (1960), quest’ultimo presente in sala anche per esporre al folto pubblico alcune specifiche tecniche del suo “Quartetto per clarinetti”.

Gli interpreti solitamente sono allievi o ex allievi del “Cantelli” dei quali certamente si sentirà ancora parlare. Il sabato precedente, era stata la volta del dramma giocoso “Le convenienze ed inconvenienze teatrali” di Gaetano Donizetti (tanto per dare l’idea della versatilità del programma), mentre il in occasione della Giornata della Memoria, era stata proposta una originalissima drammaturgia teatrale dal titolo “Il Re degli Elfi” su musiche di Franz Schubert e Gustav Mahler con soprano (Valeria Romanazzi), pianoforte (Daniele Ambrosi) e voce recitante (Alessandro Nava) il cui autore è proprio Alessandro Zignani. Insomma, un appuntamento del sabato pomeriggio che vale assolutamente la pena di segnare in agenda per varietà e qualità e molto attrattivo anche per un pubblico meno specialistico, proprio grazie a questa formula del laboratorio.

Il pubblico, per così dire “senilmente qualificato”, sembra gradire molto gli appuntamenti, gli altri (leggi giovani), naturalmente, sempre illustri assenti…

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Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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Ho un po’ colpevolmente trascurato una serie di concerti di musica classica che il Conservatorio Cantelli di Novara offre, per di più gratuitamente, alla città. Frequentandoli, non assiduamente, ma con una certa abitudine, ne ho potuto apprezzare il valore e soprattutto “l’utilità” (sì, proprio come sa chi mi segue, perché io sono tra coloro che considerano la cultura “utile” e non un mezzo per fare soldi). Questa utilità, al Conservatorio, è legata anzitutto alla genialità (oltre che dalla innata simpatia) del prof. Alessandro Zignani che prima di ogni concerto (ricordo che i concerti si tengono alle 17:00 di ogni sabato nell’Auditorium “Olivieri” del Conservatorio di Novara), tiene un “laboratorio” della durata di mezz’ora circa, dove con grande senso empatico e una indubbia e approfondita conoscenza della materia, illustra i concerti al pubblico.

Il programma dei concerti, molto vasto e ben assortito, ha visto il primo appuntamento lo scorso novembre e si protrarrà fino al 18 maggio prossimo, sette mesi di concerti da camera che spaziano dalla musica barocca fino alla musica contemporanea. Il programma di sabato scorso, per esempio, verteva sulle composizioni cameristiche di quattro compositori contemporanei, Anthony Caillet (1983), Jeanine Rueff (1922-1999), Eduardo Boccalari (1859-1921), Paul Arma (1905-1987), Andrea Pongiluppi (2000), Andrea Marena (1960), quest’ultimo presente in sala anche per esporre al folto pubblico alcune specifiche tecniche del suo “Quartetto per clarinetti”.

Gli interpreti solitamente sono allievi o ex allievi del “Cantelli” dei quali certamente si sentirà ancora parlare. Il sabato precedente, era stata la volta del dramma giocoso “Le convenienze ed inconvenienze teatrali” di Gaetano Donizetti (tanto per dare l’idea della versatilità del programma), mentre il in occasione della Giornata della Memoria, era stata proposta una originalissima drammaturgia teatrale dal titolo “Il Re degli Elfi” su musiche di Franz Schubert e Gustav Mahler con soprano (Valeria Romanazzi), pianoforte (Daniele Ambrosi) e voce recitante (Alessandro Nava) il cui autore è proprio Alessandro Zignani. Insomma, un appuntamento del sabato pomeriggio che vale assolutamente la pena di segnare in agenda per varietà e qualità e molto attrattivo anche per un pubblico meno specialistico, proprio grazie a questa formula del laboratorio.

Il pubblico, per così dire “senilmente qualificato”, sembra gradire molto gli appuntamenti, gli altri (leggi giovani), naturalmente, sempre illustri assenti…

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