I “dialoghi” con la scienza sforano nella geopolica, ma riscuotono comunque consenso

Il primo dei quattro appuntamenti del ciclo organizzato dal Circolo dei lettori e curato da Telmo Pievani ha visto la partecipazione della giornalista Cecilia Sala. Domani mattina, domenica 13 novembre, secondo incontro

Sold out anticipato, domenica scorsa, 6 novembre, al Teatro Faraggiana per il primo dei quattro appuntamenti del nuovo ciclo “Dialoghi con la scienza”. La rassegna, organizzata dal Circolo dei lettori e con la partnership di Novamont, è curata dal noto filosofo della biologia ed esperto della teoria dell’evoluzione Telmo Pievani. Per il primo incontro è stato scelto un tema – “Tutto è connesso” – decisamente di attualità, come lo sono le problematiche legate alla crisi ambientale e alle diseguaglianze sociali, ma l’ospite di turno, la giornalista Cecilia Sala, ha “sforato” nel campo della geopolitica.


Esperta di politica estera e forte di una consolidata esperienza maturata come inviata in diversi teatri particolarmente “caldi” come il Medio Oriente e l’America Latina, l’intervento di Cecilia Sala è forse andato un po’ fuori tema, ma in ogni caso ha suscitato interesse in una platea che si aspettava forse qualcosa più attinente la situazione di un mondo ormai globalizzato, dove la connessione viene vista come un’assoluta necessità.


In un’epoca come la nostra, dove la “rete” ha finito per annullare ogni tipo di distanza e dove un fatto accaduto – e le sue possibili conseguenze – anche a decine di migliaia di chilometri oltre i nostri confini deve comunque catalizzare la nostra attenzione di Paese occidentale o, a livello sovranazionale, l’intero Vecchio continente. Quindi attenzione a ciò che sta accadendo in Brasile, dove il ritorno al potere di Lula dovrebbe segnare un dietro – front alle politiche di Bolsonaro nei confronti della deforestazione dell’Amazzonia, ma anche a quanto sta accadendo in Iran o in Afghanistan. Quest’ultimo Paese, secondo Sala, è attualmente governato «dai talebani, una classe dirigente abituata unicamente a combattere» e una volta «conquistato il potere ha dimostrato di essere totalmente inadeguata per esercitarlo».

Naturalmente non si poteva tralasciare il conflitto russo – ucraino, forse quello da noi più sentito sia in termini di vicinanza geografica che per le ripercussioni che sta avendo dal punto di vista economico. Una guerra che affonda le sue radici nella volontà, oggi incarnata da Putin, di riportare quello che fu l’impero zarista ai suoi antichi confini, se non oltre. Se nei secoli scorsi il sogno dei Romanov era quello di arrivare al controllo dei Dardanelli, oggi (forse) ci si può accontentare di Odessa. La sostanza non cambia.


Domani mattina, domenica 13 novembre alle 11, si replica con il secondo incontro. A parlare di “Invenzioni per il mondo” interverranno le giornaliste scientifiche Chiara Lalla e Anna Meldolesi. I biglietti gratuiti per partecipare sono esauriti da martedì e, salvo qualche rinuncia dell’ultimo momento, è previsto un altro tutto esaurito.

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I “dialoghi” con la scienza sforano nella geopolica, ma riscuotono comunque consenso

Il primo dei quattro appuntamenti del ciclo organizzato dal Circolo dei lettori e curato da Telmo Pievani ha visto la partecipazione della giornalista Cecilia Sala. Domani mattina, domenica 13 novembre, secondo incontro

Sold out anticipato, domenica scorsa, 6 novembre, al Teatro Faraggiana per il primo dei quattro appuntamenti del nuovo ciclo “Dialoghi con la scienza”. La rassegna, organizzata dal Circolo dei lettori e con la partnership di Novamont, è curata dal noto filosofo della biologia ed esperto della teoria dell’evoluzione Telmo Pievani. Per il primo incontro è stato scelto un tema – “Tutto è connesso” – decisamente di attualità, come lo sono le problematiche legate alla crisi ambientale e alle diseguaglianze sociali, ma l’ospite di turno, la giornalista Cecilia Sala, ha “sforato” nel campo della geopolitica.


Esperta di politica estera e forte di una consolidata esperienza maturata come inviata in diversi teatri particolarmente “caldi” come il Medio Oriente e l’America Latina, l’intervento di Cecilia Sala è forse andato un po’ fuori tema, ma in ogni caso ha suscitato interesse in una platea che si aspettava forse qualcosa più attinente la situazione di un mondo ormai globalizzato, dove la connessione viene vista come un’assoluta necessità.


In un’epoca come la nostra, dove la “rete” ha finito per annullare ogni tipo di distanza e dove un fatto accaduto – e le sue possibili conseguenze – anche a decine di migliaia di chilometri oltre i nostri confini deve comunque catalizzare la nostra attenzione di Paese occidentale o, a livello sovranazionale, l’intero Vecchio continente. Quindi attenzione a ciò che sta accadendo in Brasile, dove il ritorno al potere di Lula dovrebbe segnare un dietro – front alle politiche di Bolsonaro nei confronti della deforestazione dell’Amazzonia, ma anche a quanto sta accadendo in Iran o in Afghanistan. Quest’ultimo Paese, secondo Sala, è attualmente governato «dai talebani, una classe dirigente abituata unicamente a combattere» e una volta «conquistato il potere ha dimostrato di essere totalmente inadeguata per esercitarlo».

Naturalmente non si poteva tralasciare il conflitto russo – ucraino, forse quello da noi più sentito sia in termini di vicinanza geografica che per le ripercussioni che sta avendo dal punto di vista economico. Una guerra che affonda le sue radici nella volontà, oggi incarnata da Putin, di riportare quello che fu l’impero zarista ai suoi antichi confini, se non oltre. Se nei secoli scorsi il sogno dei Romanov era quello di arrivare al controllo dei Dardanelli, oggi (forse) ci si può accontentare di Odessa. La sostanza non cambia.


Domani mattina, domenica 13 novembre alle 11, si replica con il secondo incontro. A parlare di “Invenzioni per il mondo” interverranno le giornaliste scientifiche Chiara Lalla e Anna Meldolesi. I biglietti gratuiti per partecipare sono esauriti da martedì e, salvo qualche rinuncia dell’ultimo momento, è previsto un altro tutto esaurito.

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