Documenti processuali, appunti, ritagli di articoli di giornale e il “Libro bianco” con cui il Partito radicale denunciò la falsità delle accuse a Enzo Tortora. È quanto il critico letterario e filologo Roberto Cicala, fondatore e direttore editoriale della casa editrice Interlinea, ha scoperto scartabellando l’archivio dello scrittore novarese Sebastiano Vassalli, scomparso nel 2015, custodite nei locali del Centro Novarese di Studi Letterari.
Scritti inediti che Cicala ha voluto trasformare in un libro, “Affaire Tortora” il titolo, che ha affidato al giornalista torinese Massimo Novelli. «Dal dossier ritrovato viene da pensare che Vassalli volesse scrivere molto di più un’intervista a Tortora, probabilmente un libro – racconta il curatore -. Si tratta di una storia in parte dimenticato, una macchia nera nella storia della giustizia italiana. Era l’epoca dei grandi pentiti di mafia, i magistrati ascoltavano tutti e spesso non venivano fatte verifiche, come nel caso di Tortora: un gran pasticcio. Vassalli, invece, come altri giornalisti illuminati quali Bocca, Montanelli, Biagi o Feltri, è stato in grado di andare oltre senza alcuna posizione pregiudiziale, dimostrando di essere, oltre che un grande scrittore, anche un attento osservatore delle trasformazioni del Paese e dei casi di ingiustizia sia legate a vicende storiche che della sua attualità».
La storia di Tortora, accusato e incarcerato nel 1983 all’apice del suo successo televisivo “Portobello”, travolse la magistratura, la politica, l’opinione pubblica, la stampa, diventando uno dei casi italiani più discussi degli anni ’80.
«Ci fu accanimento nei confronti di Tortora – prosegue Novelli – a molti era antipatico perchè uomo di successo e non era di sinistra. Sebbene la maggioranza degli italiani probabilmente non credesse alla sua colpevolezza, allo stesso tempo pensava che, raggiunto quel livello di notorietà, fosse comunque giusto quello gli stava capitando. Non a caso Vassalli parla, nei suoi appunti, di uomo giusto al momento giusto. Oggi le cose sarebbero molto diverse, non credo che una situazione del genere potrebbe ripetersi, non in questo modo».
Il libro sarà presentato domani, 29 febbraio, alle 18 alla Biblioteca Negroni nell’ambito degli incontri dei Giovedì letterari.