Il Coccia mette in scena la micro opera dedicata al personale sanitario

Un’opera inedita che in poco meno di dieci minuti racconta la malattia e le sue sfaccettature: il rapporto tra un malato di Covid e il suo infermiere, la conoscenza, l’incontro tra due anime, un percorso di guarigione fisica e spirituale. “Dormire, guarire forse” è il lavoro che il Teatro Coccia hanno commissionato e prodotto con la sua Accademia dei Mestieri d’Opera AMO: compositore, regista e solisti sono infatti tutti studenti dell’Accademia che hanno lavorato con i loro docenti per produrre un lavoro originale della durata massima di 12 minuti.

La drammaturgia è scritta da Stefano Valanzuolo, il libretto è di Vincenzo De Vivo, a comporre l’opera il giovanissimo maestro siciliano Salvatore Passantino, allievo AMO sotto la docenza di Marco Taralli, la regia è di Stefano Ferrara, studente AMO sotto la docenza di Roberto Recchia; nel cast il soprano Laura Ali e Miryam Marcone entrambe allieve di Paoletta Marrocu, al pianoforte Eunmi Ahn, allieva del corso per maestri collaboratori, sotto la guida di Margherita Colombo.

L’opera è dedicata al personale infermieristico dell’ospedale Maggiore di Novara e per estensione a tutti gli infermieri che da tanti mesi stanno dando il loro fondamentale contributo per assistere chi sta combattendo la battaglia contro il Covid, ma anche con altre malattie.

Nel corso delle prove e ripresa dell’opera, a Febbraio 2021, la partitura originale è regalata a Mario Minola, ora ex direttore generale dell’ospedale, che ha incontrato Salvatore Passantino e il direttore del Teatro Coccia, Corinne Baroni: «La nascita di quest’opera è stata un’emozione sin da subito. E la sua forte energia sta generando nuovi incontri e nuove idee. Prima con il dottor Minola, poi con il dottor Roberto Sacco. Infine con lo street artist Federico Vullo che ci ha concesso di utilizzare il suo disegno “Nurse” come immagine del manifesto, generando così nuove sinergie proiettate nella medesima direzione – commenta Baroni –. Ci tengo a ringraziare di cuore il comune di Novara che ha immediatamente condiviso lo spirito del progetto e Maria Cristina Stangalini e Cinzia Fenini che dall’interno dell’azienda ospedaliera ci hanno aiutati, non solo nel dare vita a questo felice incontro, ma anche come consulenza nei materiali di attrezzeria e abbigliamento per rendere l’opera il più realistica possibile. In circostanze così imprevedibili il teatro assolve un’altra volta alla sua funzione: raccontare il contemporaneo».

Mercoledì 12 maggio, Giornata Internazionale dell’Infermiere, alle 16 nell’aula magna dell’ospedale l’opera sarà presentata in anteprima al personale sanitario; è necessario prenotarsi entro il 10 maggio contattando il Teatro. Per il pubblico, invece, l’opera sarà visibile on line sul canale YouTube del Coccia e A-Novara sempre mercoledì 12 maggio ma alle 20.30.

Il Teatro sta già lavorando affinché “Dormire, guarire forse” venga allestito dal vivo con il pubblico presente, riproposto con una nuova orchestrazione con piccolo ensemble.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Un'opera inedita che in poco meno di dieci minuti racconta la malattia e le sue sfaccettature: il rapporto tra un malato di Covid e il suo infermiere, la conoscenza, l’incontro tra due anime, un percorso di guarigione fisica e spirituale. "Dormire, guarire forse" è il lavoro che il Teatro Coccia hanno commissionato e prodotto con la sua Accademia dei Mestieri d’Opera AMO: compositore, regista e solisti sono infatti tutti studenti dell’Accademia che hanno lavorato con i loro docenti per produrre un lavoro originale della durata massima di 12 minuti. La drammaturgia è scritta da Stefano Valanzuolo, il libretto è di Vincenzo De Vivo, a comporre l'opera il giovanissimo maestro siciliano Salvatore Passantino, allievo AMO sotto la docenza di Marco Taralli, la regia è di Stefano Ferrara, studente AMO sotto la docenza di Roberto Recchia; nel cast il soprano Laura Ali e Miryam Marcone entrambe allieve di Paoletta Marrocu, al pianoforte Eunmi Ahn, allieva del corso per maestri collaboratori, sotto la guida di Margherita Colombo. L’opera è dedicata al personale infermieristico dell’ospedale Maggiore di Novara e per estensione a tutti gli infermieri che da tanti mesi stanno dando il loro fondamentale contributo per assistere chi sta combattendo la battaglia contro il Covid, ma anche con altre malattie. Nel corso delle prove e ripresa dell’opera, a Febbraio 2021, la partitura originale è regalata a Mario Minola, ora ex direttore generale dell’ospedale, che ha incontrato Salvatore Passantino e il direttore del Teatro Coccia, Corinne Baroni: «La nascita di quest’opera è stata un’emozione sin da subito. E la sua forte energia sta generando nuovi incontri e nuove idee. Prima con il dottor Minola, poi con il dottor Roberto Sacco. Infine con lo street artist Federico Vullo che ci ha concesso di utilizzare il suo disegno “Nurse” come immagine del manifesto, generando così nuove sinergie proiettate nella medesima direzione – commenta Baroni –. Ci tengo a ringraziare di cuore il comune di Novara che ha immediatamente condiviso lo spirito del progetto e Maria Cristina Stangalini e Cinzia Fenini che dall’interno dell'azienda ospedaliera ci hanno aiutati, non solo nel dare vita a questo felice incontro, ma anche come consulenza nei materiali di attrezzeria e abbigliamento per rendere l’opera il più realistica possibile. In circostanze così imprevedibili il teatro assolve un’altra volta alla sua funzione: raccontare il contemporaneo». Mercoledì 12 maggio, Giornata Internazionale dell’Infermiere, alle 16 nell'aula magna dell'ospedale l’opera sarà presentata in anteprima al personale sanitario; è necessario prenotarsi entro il 10 maggio contattando il Teatro. Per il pubblico, invece, l'opera sarà visibile on line sul canale YouTube del Coccia e A-Novara sempre mercoledì 12 maggio ma alle 20.30. Il Teatro sta già lavorando affinché "Dormire, guarire forse" venga allestito dal vivo con il pubblico presente, riproposto con una nuova orchestrazione con piccolo ensemble.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore