Il Faraggiana annuncia il cartellone. Ma i rincari sono una minaccia: «Ci attende una stagione grigia»

Inaugurazione il 27 ottobre, 19 date fino a maggio. Il direttore Vallino: «Grazie al Comune per il sostegno»

Il Teatro Faraggiana è pronto ad alzare il sipario della nuova stagione. E lo fa guardando avanti, nonostante i rincari rappresentino una minaccia concreta per la sopravvivenza del teatro. Il cartellone è senz’altro audace e inedito, dedicato per buona parte ai giovani. “Energie alternative”, quale sinonimo delle nuove generazioni, è infatti il titolo della stagione in apertura il prossimo 27 ottobre.

«Arriviamo da un’estate molto buona che ha registrato duemila ingressi al cinema, numeri da pre pandemia; il festival “Città in scena” ha portato sul palco professionalità importanti di Novara con 600 persone di pubblico; c’è molto interesse intorno al teatro, ma sono preoccupato per i rincari che ci stanno mettendo a dura prova – ha affermato Vanni Vallino, direttore del Faraggiana e presidente della Fondazione -. Se i conti che abbiamo fatto sono giusti, la situazione che ci attende è drammatica, ma grazie al sostegno del Comune stiamo cercando di capire come affrontare i prossimi mesi».

Anche il sindaco Alessandro Canelli ha mostrato molta preoccupazione: «L’inflazione in incide in modo pesante anche sugli enti pubblici: da una spesa complessiva di 6,3 milioni di euro per illuminazione pubblica, corrente elettrica e metano negli edifici comunali passeremo a 11,3 milioni: 5 milioni in più che comunque siamo quasi interamente riusciti a coprire. Se il trend continuerà a essere questo, è necessaria una regia a livello nazionale e sovranazionale che metta in campo interventi emergenziali. I Comuni da soli non possono farcela; possono aiutare le famiglie più fragili, ma è necessario distribuire risorse, simili a quelle del periodo Covid, agli enti locali che poi a loro volta possano ridistribuire a tutte le realtà territoriali, in modo particolari culturali e sportive. La situazione è grave, però abbiamo la forza di volontà di andare avanti: chiudere tutto sarebbe la sconfitta peggiore. Qui la Faraggiana state costruendo un patrimonio di risorse umane che è il più prezioso per l’intera città: non ci si può fermare ora».

«Vorrei poter essere più sereni nella programmazione, invece siamo costretti a inseguire i problemi – ha aggiunto al direttrice artistica, Lucilla Giagnoni -. Dobbiamo però cercare di andare oltre e condividere un obiettivo. La cultura è anche questo: non arriva dopo tutto il resto, ma è inglobata all’interno delle cose stesse. Il titolo di questa stagione è il senso di ciò che abbiamo fatto finora: un’energia, quella dei giovani, a cui possiamo attingere, non di quantità ma di qualità. In questi ultimi due anni di Covid siamo riusciti a costruire un gruppo di ragazzi, sia nelle scuole che all’interno del teatro, che ha acquisito competenze e che le porterà in scena il 27 ottobre per l’inaugurazione di stagione».

«Lo spettacolo è la sintesi del lavoro svolto attraverso laboratori teatrali nella scuole – ha spiegato il giovane Davide Petrillo, regista della serata -. Una cinquantina di ragazzi salirà sul palco, alcuni di loro si sono anche già diplomati e frequentano l’università. “Skippo” è il titolo che hanno suggerito proprio loro: deriva dal verbo inglese to skip che significa saltare: un’analogia rispetto ai salti che i ragazzi dovranno compiere nella vita».

Diciannove le date in calendario comprensive di tre concerti a novembre, dicembre e marzo del Festival Cantelli, promosso come sempre dall’associazione Amici della musica Vittorio Cocito, e altre due in collaborazione con la scuola di musica Dedalo: Tetraktys il 23 febbraio, concerto da Camera del collettivo Iri da Iri, e Brazilian Beats il 16 marzo con la Faraggiana Big Band.

Numerosi i nomi di richiamo, alcuni dei quali tornano a Novara per la seconda volta a cominciare da Lucia Calamaro che sarà al Faraggiana il 9 novembre con “Darwin inconsolabile”; Silvio Orlando l’8 dicembre con “La vita davanti a sé”: Sabina Guzzanti e Giorgio Tirabassi l’11 gennaio con “Le verdi colline dell’Africa.

In occasione del Giorno della memoria, il 27 gennaio, Andrea Pennacchi porterà uno spettacolo dedicato alla figura paterna “Mio padre, appunti sulla guerra civile”. Poi il 21 febbraio “Gilgamesh, l’epopea di colui che tutto vide” con Luigi Lo Cascio; “Pigiama per sei” il 23 marzo con Laura Curino, Antonio Cornacchione, Rita Pelusio e Max Pisu.

Per il Giovedì Santo, invece, 6 aprile, il Controcanto Collettivo poterà sulla scena “Settanta volte sette”.

I titoli rivolti al pubblico giovane, ma non esclusivamente, partono il 24 novembre con “Don Chisciotte, tragicommedia dell’arte” con Marco Zoppello e Michele Mori il 15 dicembre; “Mulinobianco back to the green future” con Enrico Castellani e Valeria Raimondi; “Thanks for vaselina” della Carrozzeria Orfeo il 2 febbraio. Il 9 marzo, in occasione della Festa della donna, “La merda”, un monologo di Silvia Gallerano che sarà in scena completamente nuda in un «poetico flusso di coscienza sulla condizione umana».

Infine “Pandora” il 20 aprile ambientato in un generico bagno pubblico di una città. A chiudere il cartellone il 4 maggio “Djoniso” con Lucilla Giagnoni e Alessio Bertallot, dj di Radio24.

Info, biglietti e abbonamenti sul sito del Teatro Faraggiana

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il Faraggiana annuncia il cartellone. Ma i rincari sono una minaccia: «Ci attende una stagione grigia»

Inaugurazione il 27 ottobre, 19 date fino a maggio. Il direttore Vallino: «Grazie al Comune per il sostegno»

Il Teatro Faraggiana è pronto ad alzare il sipario della nuova stagione. E lo fa guardando avanti, nonostante i rincari rappresentino una minaccia concreta per la sopravvivenza del teatro. Il cartellone è senz’altro audace e inedito, dedicato per buona parte ai giovani. “Energie alternative”, quale sinonimo delle nuove generazioni, è infatti il titolo della stagione in apertura il prossimo 27 ottobre.

«Arriviamo da un’estate molto buona che ha registrato duemila ingressi al cinema, numeri da pre pandemia; il festival “Città in scena” ha portato sul palco professionalità importanti di Novara con 600 persone di pubblico; c’è molto interesse intorno al teatro, ma sono preoccupato per i rincari che ci stanno mettendo a dura prova – ha affermato Vanni Vallino, direttore del Faraggiana e presidente della Fondazione -. Se i conti che abbiamo fatto sono giusti, la situazione che ci attende è drammatica, ma grazie al sostegno del Comune stiamo cercando di capire come affrontare i prossimi mesi».

Anche il sindaco Alessandro Canelli ha mostrato molta preoccupazione: «L’inflazione in incide in modo pesante anche sugli enti pubblici: da una spesa complessiva di 6,3 milioni di euro per illuminazione pubblica, corrente elettrica e metano negli edifici comunali passeremo a 11,3 milioni: 5 milioni in più che comunque siamo quasi interamente riusciti a coprire. Se il trend continuerà a essere questo, è necessaria una regia a livello nazionale e sovranazionale che metta in campo interventi emergenziali. I Comuni da soli non possono farcela; possono aiutare le famiglie più fragili, ma è necessario distribuire risorse, simili a quelle del periodo Covid, agli enti locali che poi a loro volta possano ridistribuire a tutte le realtà territoriali, in modo particolari culturali e sportive. La situazione è grave, però abbiamo la forza di volontà di andare avanti: chiudere tutto sarebbe la sconfitta peggiore. Qui la Faraggiana state costruendo un patrimonio di risorse umane che è il più prezioso per l’intera città: non ci si può fermare ora».

«Vorrei poter essere più sereni nella programmazione, invece siamo costretti a inseguire i problemi – ha aggiunto al direttrice artistica, Lucilla Giagnoni -. Dobbiamo però cercare di andare oltre e condividere un obiettivo. La cultura è anche questo: non arriva dopo tutto il resto, ma è inglobata all’interno delle cose stesse. Il titolo di questa stagione è il senso di ciò che abbiamo fatto finora: un’energia, quella dei giovani, a cui possiamo attingere, non di quantità ma di qualità. In questi ultimi due anni di Covid siamo riusciti a costruire un gruppo di ragazzi, sia nelle scuole che all’interno del teatro, che ha acquisito competenze e che le porterà in scena il 27 ottobre per l’inaugurazione di stagione».

«Lo spettacolo è la sintesi del lavoro svolto attraverso laboratori teatrali nella scuole – ha spiegato il giovane Davide Petrillo, regista della serata -. Una cinquantina di ragazzi salirà sul palco, alcuni di loro si sono anche già diplomati e frequentano l’università. “Skippo” è il titolo che hanno suggerito proprio loro: deriva dal verbo inglese to skip che significa saltare: un’analogia rispetto ai salti che i ragazzi dovranno compiere nella vita».

Diciannove le date in calendario comprensive di tre concerti a novembre, dicembre e marzo del Festival Cantelli, promosso come sempre dall’associazione Amici della musica Vittorio Cocito, e altre due in collaborazione con la scuola di musica Dedalo: Tetraktys il 23 febbraio, concerto da Camera del collettivo Iri da Iri, e Brazilian Beats il 16 marzo con la Faraggiana Big Band.

Numerosi i nomi di richiamo, alcuni dei quali tornano a Novara per la seconda volta a cominciare da Lucia Calamaro che sarà al Faraggiana il 9 novembre con “Darwin inconsolabile”; Silvio Orlando l’8 dicembre con “La vita davanti a sé”: Sabina Guzzanti e Giorgio Tirabassi l’11 gennaio con “Le verdi colline dell’Africa.

In occasione del Giorno della memoria, il 27 gennaio, Andrea Pennacchi porterà uno spettacolo dedicato alla figura paterna “Mio padre, appunti sulla guerra civile”. Poi il 21 febbraio “Gilgamesh, l’epopea di colui che tutto vide” con Luigi Lo Cascio; “Pigiama per sei” il 23 marzo con Laura Curino, Antonio Cornacchione, Rita Pelusio e Max Pisu.

Per il Giovedì Santo, invece, 6 aprile, il Controcanto Collettivo poterà sulla scena “Settanta volte sette”.

I titoli rivolti al pubblico giovane, ma non esclusivamente, partono il 24 novembre con “Don Chisciotte, tragicommedia dell’arte” con Marco Zoppello e Michele Mori il 15 dicembre; “Mulinobianco back to the green future” con Enrico Castellani e Valeria Raimondi; “Thanks for vaselina” della Carrozzeria Orfeo il 2 febbraio. Il 9 marzo, in occasione della Festa della donna, “La merda”, un monologo di Silvia Gallerano che sarà in scena completamente nuda in un «poetico flusso di coscienza sulla condizione umana».

Infine “Pandora” il 20 aprile ambientato in un generico bagno pubblico di una città. A chiudere il cartellone il 4 maggio “Djoniso” con Lucilla Giagnoni e Alessio Bertallot, dj di Radio24.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore