“Il giardino dei ciliegi”, una metafora del ritorno al futuro

Tutto è iniziato a gennaio quando lo spettacolo avrebbe dovuto andare in scena nell’ambito della seconda edizione del Festival di cultura russa realizzato al Teatro Faraggiana dalla scuola di lingue Mir. Poi però è arrivata la pandemia ed è stato tutto sospeso.

«Il 2020 è stato un anno di grandi anniversari – raccontano Elena Ferrari e Mariano Arenella di Cabiria Teatro – tra cui non va dimenticato quello di Anton Cechov per i suoi 160 dalla nascita. Nononstante il lockdown, abbiamo deciso di preparare uno spettacolo che era inserito nella stagione del Faraggiana 2020/2021 e, sopratutto, di puntare in alto: la scelta è dunque caduta su Cechov e su uno dei testi più complessi, “Il giardino dei ciliegi”».

Ed è proprio questa pièce che i due attori, stavolta anche registi, porteranno in scena stasera, giovedì 17 dicembre, alle 21 sul canale YouTube di A-Novara.

 

 

«Ci siamo basati sul testo originale – proseguono -e l’abbiamo ridotto a dialogo tra i due soli personaggi in scena. Il racconto parte dalla fine e torna all’inizio perchè lavorando abbiamo capito che uno dei temi fondamentali di questo racconto è che il ritorno alla stanza dei bambini è, in realtà, il punto di partenza per la vita di tutti. Dunque diventa un viaggio nella memoria dei personaggi: alcuni restano ancorati al passato, altri sono pronti a proiettarsi nel futuro».

Tra le novità dello spettacolo c’è la collaborazione con lo scenografo novarese Matteo Capobianco noto in città per aver collaborato anche con il Teatro Coccia. La produzione include anche Davide Rigodanza, direttore delle luci, che ha è stato di aiuto alla regia; la costumista Roberta Spegne e Alessandra Bordino che ha coordinato i movimenti dei personaggi sulla scena.

Lo spettacolo, della durata di un’ora, è stato registrato sul palcoscenico del Faraggiana e sarà visibile per tutta la notte.

https://www.youtube.com/watch?v=tPM13O8y33w

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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“Il giardino dei ciliegi”, una metafora del ritorno al futuro

Tutto è iniziato a gennaio quando lo spettacolo avrebbe dovuto andare in scena nell'ambito della seconda edizione del Festival di cultura russa realizzato al Teatro Faraggiana dalla scuola di lingue Mir. Poi però è arrivata la pandemia ed è stato tutto sospeso. «Il 2020 è stato un anno di grandi anniversari - raccontano Elena Ferrari e Mariano Arenella di Cabiria Teatro - tra cui non va dimenticato quello di Anton Cechov per i suoi 160 dalla nascita. Nononstante il lockdown, abbiamo deciso di preparare uno spettacolo che era inserito nella stagione del Faraggiana 2020/2021 e, sopratutto, di puntare in alto: la scelta è dunque caduta su Cechov e su uno dei testi più complessi, "Il giardino dei ciliegi"». Ed è proprio questa pièce che i due attori, stavolta anche registi, porteranno in scena stasera, giovedì 17 dicembre, alle 21 sul canale YouTube di A-Novara.     «Ci siamo basati sul testo originale - proseguono -e l'abbiamo ridotto a dialogo tra i due soli personaggi in scena. Il racconto parte dalla fine e torna all'inizio perchè lavorando abbiamo capito che uno dei temi fondamentali di questo racconto è che il ritorno alla stanza dei bambini è, in realtà, il punto di partenza per la vita di tutti. Dunque diventa un viaggio nella memoria dei personaggi: alcuni restano ancorati al passato, altri sono pronti a proiettarsi nel futuro». Tra le novità dello spettacolo c'è la collaborazione con lo scenografo novarese Matteo Capobianco noto in città per aver collaborato anche con il Teatro Coccia. La produzione include anche Davide Rigodanza, direttore delle luci, che ha è stato di aiuto alla regia; la costumista Roberta Spegne e Alessandra Bordino che ha coordinato i movimenti dei personaggi sulla scena. Lo spettacolo, della durata di un'ora, è stato registrato sul palcoscenico del Faraggiana e sarà visibile per tutta la notte.

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