Il Teatro Coccia inaugura la stagione operistica con Madama Butterfly di Giacomo Puccini in programma da venerdì 19 a domenica 21 gennaio, come da ormai tre anni in occasione delle festività di San Gaudenzio. Un’apertura dedicata al grande autore di Torre del lago per il quale nel 2024 si celebrano i cento anni dalla morte. Un’anteprima dell’anno pucciniano il pubblico novarese aveva già potuto assaporarla a dicembre con la Bohème; ora si entra nel vivo con un’opera della maturità, tra le più dibattute di Puccini e forse anche a più drammatica.
Una Butterfly legata alla tradizione che ripercorre la storia e le usanze tipiche del Giappone. L’allestimento, infatti, è quello del 2017 ma rivisto e corretto «con le scene dipinte a mano dalla maestranze del Coccia attraverso l’utilizzo di terre mischiate e tenute insieme dalla colla di coniglio – ha spiegato il regista Renato Bonajuto durante la presentazione -. La scena della casa tradizionale giapponese è stata integrata con il giardino Zen sul proscenio».
«Non c’è sipario – ha aggiunto la scenografa Laura – ma tutto ciò che è legato alla consuetudine orientale. Il pubblico vedrà un dipinto che partendo dal tronco rappresenterà l’evoluzione e la crescita di Butterfly fino alla drammatica fine della sua breve vita».
I costumi, commissionati dallo stilista Artemio Cabassi, arrivano direttamente dal Giappone. «I kimoni del matrimonio sono dei veri e propri capolavori – ha spiegato – tanto che torneranno a casa per una Butterfly in programma nel 2025. Sono sete dipinte con al tecnica della cera, così come le obi, le tipiche cinture giapponesi, sono pezzi rari e preziosi. La scelta dei colori bianco e rosso non è casuale e anche le parrucche sono originali».
Sponsor principale della spettacolo, Comoli Ferrari. «Per noi è un onore – ha detto l’ad Paolo Ferrari -. Da cento anni la nostra famiglia è vicina al Coccia. Mio nonno sosteneva che il primo ruolo di un’impresa è quello sociale».
Come sempre due i cast, quello principale in scena venerdì e domenica quello giovane sul palco sabato. Nel primo cast spiccano Francesca Sassu al debutto nel ruolo di Cio Cio- San Butterfly, Anna Malavasi grande interprete di Suzuki, ruolo che ha portato in tanti grandi teatri italiani, Eleonora Filipponi, allieva Accademia dei Mestieri d’Opera del Teatro Coccia AMO impegnata ormai in numerose produzioni in tanti teatri nazionali, debutta il ruolo di Kate Pinterton, Valerio Borgione sarà per la prima volta nella sua carriera F.B. Pinkerton, Angelo Veccia è Sharpless, debutta il ruolo anche Marco Miglietta che veste i panni di Goro, un altro allievo Accademia AMO debutta nel doppio ruolo del Principe Yamadori e del Commissario Imperiale, Xiaosen Su; lo zio Bonzo è interpretato da Emil Abdulllaiev, al debutto nel ruolo, l’ufficiale del registro è Antonio Baratti, in scena poi il giovanissimo Romeo Lunedei, figlio di Malavasi, interpreta Dolore.
In buca l’Orchestra Filarmonica Italiana, da diverse stagioni protagonista dell’opera di apertura del cartellone del Coccia, diretta dal Maestro José Miguel Pérez Sierra. Il Coro è la Schola Cantorum San Gregorio Magno di Trecate, guidata da Alberto Sala.
La Prima di venerdì sera è quasi sold out ma c’è ancora qualche posto in prima e seconda galleria. Posti disponibili per le repliche di sabato e domenica QUI