In digitale le opere dei tipografi novaresi di ‘500 e ‘600. Il grande progetto della Negroni

La Biblioteca Civica Carlo Negroni di Novara, a nome del Sistema Bibliotecario del Basso Novarese, ha ottenuto un contributo dal Fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio da parte del MiBACT Direzione generale delle Biblioteche e Istituti Culturali, presentando un progetto di digitalizzazione di opere antiche intitolato “Antichi tipografi novaresi sul computer”. Si tratta di un contributo pari a 7.970 euro per realizzare la digitalizzazione di opere stampate da tipografi novaresi (principalmente Caccia, Sesalli, Cavallo) dei secoli XVI e XVII: 27 volumi contenenti 34 libri di cui 15 cinquecentine e 19 seicentine.

Un grande progetto che sta per essere portato a termine e che dal 7 settembre sarà fruibile sul catalogo on line: «Per il servizio di digitalizzazione ci siamo rivolti a Bucap, impresa specializzata che ha eseguito il lavoro secondo le linee guida dettate dalla normativa. – spiega Tiziana Fonio, responsabile della Biblioteca -. Il formato digitale, dunque, faciliterà la consultazione e lo studio garantendo una maggiore tutela di queste opere di pregio, di una certa rarità, che fanno parte del patrimonio bibliotecario e di non facile accesso se non su specifica richiesta».

Le opere, la maggior parte in stato di conservazione buono se non ottimo, comprendono testi di Bascapè, Cacciapiatti, Taegio e spaziano tra argomenti di vario genere: dalle vite di san Gaudenzio e sant’Agabio, alle leggi di prudenza spirituale, morale e civile fino alle costituzioni dei domini milanesi o agli statuti della città di Novara.

 

 

«Ora siamo alla ricerca di nuovi contributi – continua Fonio – per la digitalizzazione di altri 11 volumi per un totale di 3220 pagine, così da chiudere anche la seconda parte del progetto. Inoltre, per dare visibilità al lavoro realizzato, abbiamo intenzione di organizzare un’esposizione delle opere coinvolgendo le scuole, oltre a incontri di presentazione sul territorio con la partecipazione di esperti di libro antico e di storia locale».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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In digitale le opere dei tipografi novaresi di ‘500 e ‘600. Il grande progetto della Negroni

La Biblioteca Civica Carlo Negroni di Novara, a nome del Sistema Bibliotecario del Basso Novarese, ha ottenuto un contributo dal Fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio da parte del MiBACT Direzione generale delle Biblioteche e Istituti Culturali, presentando un progetto di digitalizzazione di opere antiche intitolato “Antichi tipografi novaresi sul computer”. Si tratta di un contributo pari a 7.970 euro per realizzare la digitalizzazione di opere stampate da tipografi novaresi (principalmente Caccia, Sesalli, Cavallo) dei secoli XVI e XVII: 27 volumi contenenti 34 libri di cui 15 cinquecentine e 19 seicentine.

Un grande progetto che sta per essere portato a termine e che dal 7 settembre sarà fruibile sul catalogo on line: «Per il servizio di digitalizzazione ci siamo rivolti a Bucap, impresa specializzata che ha eseguito il lavoro secondo le linee guida dettate dalla normativa. – spiega Tiziana Fonio, responsabile della Biblioteca -. Il formato digitale, dunque, faciliterà la consultazione e lo studio garantendo una maggiore tutela di queste opere di pregio, di una certa rarità, che fanno parte del patrimonio bibliotecario e di non facile accesso se non su specifica richiesta».

Le opere, la maggior parte in stato di conservazione buono se non ottimo, comprendono testi di Bascapè, Cacciapiatti, Taegio e spaziano tra argomenti di vario genere: dalle vite di san Gaudenzio e sant’Agabio, alle leggi di prudenza spirituale, morale e civile fino alle costituzioni dei domini milanesi o agli statuti della città di Novara.

 

 

«Ora siamo alla ricerca di nuovi contributi – continua Fonio – per la digitalizzazione di altri 11 volumi per un totale di 3220 pagine, così da chiudere anche la seconda parte del progetto. Inoltre, per dare visibilità al lavoro realizzato, abbiamo intenzione di organizzare un’esposizione delle opere coinvolgendo le scuole, oltre a incontri di presentazione sul territorio con la partecipazione di esperti di libro antico e di storia locale».

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