Gli eventi in occasione dei 30 anni di Interlinea in Biblioteca Negroni proseguono giovedì 16 giugno alle ore 18 per festeggiare gli 80 del grande storico Giancarlo Andenna, parlando i più bei libri di storia di Interlinea, in dialogo con Giovanni Cerutti, direttore della Fondazione Marazza e anch’esso autore Interlinea nel campo della saggistica storica. L’evento si svolge nel cortile di palazzo Vochieri, in corso Cavallotti 6, Novara, su prenotazione.
Giancarlo Andenna, tra i massimi medievisti italiani, è stato allievo della Scuola Storica Nazionale presso l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo di Roma, poi professore straordinario nel triennio 1990-1993 di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Lecce. Dal 1° novembre 1993 è stato ordinario di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere dell’Università Cattolica di Milano e della sede di Brescia. Ha ricoperto dal 2002 al 2012 la carica di direttore del Dipartimento di Studi medioevali, umanistici e rinascimentali della sede di Milano. Dal luglio 2013 fa parte dell’Accademia dei Lincei, sezione delle Scienze Morali. Con Interlinea Giancarlo Andenna ha pubblicato Storia della Lombardia medievale (2018), ha curato diversi titoli autorevoli, tra cui Storia di Novara di Cognasso e Novaria di Bascapé; è inoltre direttore della rivista “Novarien.”.
Il professor Andenna è una personalità culturale di altissimo prestigio e meriterebbe di ricevere il riconoscimento di Novarese dell’anno.
Il suo ultimo titolo è Storia della Lombardia medievale, che ha al centro città fortificate, borghi e fertili campi da coltivare a cavallo del Ticino. La Lombardia nel Medioevo fu tra le più fiorenti regioni europee, tanto da spingere un osservatore del XIII secolo a ravvisare che «se i Lombardi si fossero amati», raggiungendo un’unità politica e superando la loro frammentazione istituzionale, «il loro sovrano non avrebbe avuto uguali sulla terra». Giancarlo Andenna indaga le dinamiche che fecero della Lombardia medievale un luogo di equilibri politici e di interessi strategici, con un’attenzione alla demografia, alla storia sociale ed economica, all’evoluzione del paesaggio agrario e cittadino. Il Medioevo lombardo va quindi inteso come una fase di trasformazione: si modificarono il suolo, il territorio, la geografia, si crearono città, si costruirono castelli a scopi di difesa e di celebrazione del potere. Facendo dialogare fonti antiche e più recenti ricerche storiografiche, Andenna analizza il ruolo di costante dinamismo che ebbero le città e le campagne lombarde, in una ricostruzione che non trascura un confronto con le diverse realtà del Medioevo europeo.
Una risposta
finalmente un riconoscimento dovuto. Aggiungo gli auguri più belli di buon compleanno