Ku.dA, «Siamo musicalmente poco convenzionali? Ci piace così»

Tanta gavetta e collaborazioni di prima grandezza per la band novarese

Chi non hai mai sbagliato, scagli ora una pietra. Capita, sì, capita a tutti di sbagliare, di sbagliare la mira, di toppare letteralmente le parole da dire, i gesti da fare, l’uscita da imboccare in autostrada. Succede, siamo umani, si dice, no? A volte manchiamo il colpo, quel colpo, che ci avrebbe cambiato per sempre la vita: lo sfiori, ma non lo accarezzi, lo vedi, ma non lo acciuffi. E così, per caso, succede che, in un pomeriggio qualunque di fine 1977, su un divanetto qualunque, ci siano seduti sua maestà Frank Zappa e Franz Di Cioccio – il celebre batterista e cantante della PFM; se la ridono, bevono e quando il discorso piega sulla musica, diventano seri, annuiscono, si confrontano. In ballo c’è qualcosa di grosso, c’è una possibile collaborazione tra il chitarrista visionario più ricercato del momento, l’autentico genio che ogni musicista vorrebbe avere affianco in studio di registrazione e la band italiana. “Zappa collabora con la Premiata Forneria Marconi”, Di Cioccio immagina già i titoli dei giornali, si lecca i baffi, si strofina le mani e poi. Poi, come si diceva prima, si piglia una rincorsa magari troppo defilata, si piega troppo il baricentro e boom, la palla vola alta sopra la traversa. Fine, rigore sbagliato, tutti a casa senza coppa. Così come la PFM che, dagli Stati Uniti, torna senza quella collaborazione, «per un soffio, un misero soffio», avrebbe poi detto Franz. Ma a volte capita anche l’opposto, che quel tiro lo piazzi all’incrocio dei pali e te ne torni a casa vincitore. Capita, perché certi destini si scontrano, perché dovevano scontrarsi e accade che una band di Novara, i Ku.dA, finisca proprio su un divanetto qualunque, in un pomeriggio qualunque a parlare di una collaborazione proprio con un ex componente della PFM.

Chiamiamo i Ku.dA, risponde Christan Catelletti – in arte Peda -voce e chitarra, il suo braccio destro, Luca Pasquino – aka Kusch – basso e sintetizzatore è impegnato alla guida: sono in macchina, direzione casa, rientrano dopo un concerto a Roma al Kill Joy.

Ku.dA, band rodata, muscolosa e concreta con all’attivo due dischi, migliaia di live in giro per l’Italia, una partecipazione a X Factor, l’apertura di un concerto dei New Trolls e, dimentichiamo qualcosa?

Occhio e croce, direi di no [ride].

Dopo tutti questi anni insieme, diteci, chi erano i Ku.dA e, soprattutto, chi sono oggi?

io, e Luca oggi siamo due ragazzi che stanno molto lentamente, così ci piace dire, invecchiando e scoprendo sfaccettature della vita differenti da quelle precedenti. Prima eravamo dei ragazzi impulsivi e pretenziosi sui nostri obbiettivi. Non che adesso non lo siamo più ma il tutto, abbiamo imparato a prenderlo in maniera più riflessiva. Al nostro fianco, per sostenerci nei live, alla batteria, si alternano Alex Canella e Andrea Zannin.

Il vostro sound è di natura prog con mille altre influenze. Stiamo senz’altro parlando di un sound poco convenzionale, difficile da etichettare. All’estero sicuramente un pregio, ma qui da noi? Siamo abbastanza pronti?

In realtà per noi è molto chiaro e definito il messaggio che vogliamo mandare. Un messaggio che può avere il gusto di “sfida” verso le più grandi case discografiche che ora e sempre di più, non badano alla musica ma bensì all’immagine. Come se dovessero vendere il bricchetto di Està Thè al limone. Senza un anima pura. Per noi la musica è qualcosa di differente rispetto ai canoni attualmente proposti nel nostro stivale e si, l’estero rimarrà sempre un obbiettivo da raggiungere concretamente. Sul siamo abbastanza pronti… Non vorrei sembrare un po’ snob o fastidioso ma ma non credo che lo siamo e non lo saremo per molto tempo ancora.

E poi, un giorno, vi svegliate al fianco di Giorgio Piazza ex PFM e siete magicamente in studio insieme. Cosa si prova?

Pazzesco, vero? Si entra in studio con il capo chinato e si impara solamente. Scherzi a parte, è nata una bella amicizia con Giorgio Fico Piazza, primo bassista e fondatore della Premiata. Nell’agosto scorso ricevemmo da lui stesso, dopo un concerto in apertura ai New Trolls di suonare insieme i primi due album della P.F.M. Increduli ma molto felici accettammo la proposta e nei mesi successivi abbiamo insieme a lui concretizzato il tutto. Giorgio è un professionista e un musicista molto esigente su ciò che ha intesta per quanto riguardano i suoi brani storici. Abbiamo davvero solo da imparare e in futuro, tramandare a chi sarà più giovane di noi.

A proposito di giovani, qualche consiglio da dare alle nuove leve che stanno mettendo su adesso una band in qualche sperduto garage di provincia?

Che con impegno, dedizione e amore per la musica devono cercare di cambiare le cose, come stiamo cercando noi, come stanno cercando tanti. Insieme si è sicuramente più forti e noi confidiamo in questo. Solo nella nostra città so che stanno nascendo nuove realtà musicali, anche interessanti e siamo contentissimi di questo.

Novara, che rapporto avete con la vostra città?

Novara è la nostra navicella madre chiaramente. Da qui è partito tutto, è la nostra città e non possiamo negare di averla a cuore. Tuttavia ci sono ormai da un po’ di anni a questa parte delle dinamiche artistiche che non condividiamo e non ci sono piaciute. Per questi motivo, il calendario live Ku.dA nell’estate 2022 potrebbe non avere tappe in città. Ci vogliono ragazzi giovani, come noi o anche di più che ridiano valore all’arte, gratificando e dando il giusto valore ai musicisti che si esibiscono, mettendoci il massimo impegno e coraggio. Ne conosciamo alcuni di questi ragazzi che stanno lottando per far rinascere la Novara artistica. Noi siamo sicuramente dalla loro parte.

In foto i Ku.dA insieme all’ex bassista della PFM, Giorgio Fico Piazza.

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Ku.dA, «Siamo musicalmente poco convenzionali? Ci piace così»

Tanta gavetta e collaborazioni di prima grandezza per la band novarese

Chi non hai mai sbagliato, scagli ora una pietra. Capita, sì, capita a tutti di sbagliare, di sbagliare la mira, di toppare letteralmente le parole da dire, i gesti da fare, l’uscita da imboccare in autostrada. Succede, siamo umani, si dice, no? A volte manchiamo il colpo, quel colpo, che ci avrebbe cambiato per sempre la vita: lo sfiori, ma non lo accarezzi, lo vedi, ma non lo acciuffi. E così, per caso, succede che, in un pomeriggio qualunque di fine 1977, su un divanetto qualunque, ci siano seduti sua maestà Frank Zappa e Franz Di Cioccio – il celebre batterista e cantante della PFM; se la ridono, bevono e quando il discorso piega sulla musica, diventano seri, annuiscono, si confrontano. In ballo c’è qualcosa di grosso, c’è una possibile collaborazione tra il chitarrista visionario più ricercato del momento, l’autentico genio che ogni musicista vorrebbe avere affianco in studio di registrazione e la band italiana. “Zappa collabora con la Premiata Forneria Marconi”, Di Cioccio immagina già i titoli dei giornali, si lecca i baffi, si strofina le mani e poi. Poi, come si diceva prima, si piglia una rincorsa magari troppo defilata, si piega troppo il baricentro e boom, la palla vola alta sopra la traversa. Fine, rigore sbagliato, tutti a casa senza coppa. Così come la PFM che, dagli Stati Uniti, torna senza quella collaborazione, «per un soffio, un misero soffio», avrebbe poi detto Franz. Ma a volte capita anche l’opposto, che quel tiro lo piazzi all’incrocio dei pali e te ne torni a casa vincitore. Capita, perché certi destini si scontrano, perché dovevano scontrarsi e accade che una band di Novara, i Ku.dA, finisca proprio su un divanetto qualunque, in un pomeriggio qualunque a parlare di una collaborazione proprio con un ex componente della PFM.

Chiamiamo i Ku.dA, risponde Christan Catelletti – in arte Peda -voce e chitarra, il suo braccio destro, Luca Pasquino – aka Kusch – basso e sintetizzatore è impegnato alla guida: sono in macchina, direzione casa, rientrano dopo un concerto a Roma al Kill Joy.

Ku.dA, band rodata, muscolosa e concreta con all’attivo due dischi, migliaia di live in giro per l’Italia, una partecipazione a X Factor, l’apertura di un concerto dei New Trolls e, dimentichiamo qualcosa?

Occhio e croce, direi di no [ride].

Dopo tutti questi anni insieme, diteci, chi erano i Ku.dA e, soprattutto, chi sono oggi?

io, e Luca oggi siamo due ragazzi che stanno molto lentamente, così ci piace dire, invecchiando e scoprendo sfaccettature della vita differenti da quelle precedenti. Prima eravamo dei ragazzi impulsivi e pretenziosi sui nostri obbiettivi. Non che adesso non lo siamo più ma il tutto, abbiamo imparato a prenderlo in maniera più riflessiva. Al nostro fianco, per sostenerci nei live, alla batteria, si alternano Alex Canella e Andrea Zannin.

Il vostro sound è di natura prog con mille altre influenze. Stiamo senz’altro parlando di un sound poco convenzionale, difficile da etichettare. All’estero sicuramente un pregio, ma qui da noi? Siamo abbastanza pronti?

In realtà per noi è molto chiaro e definito il messaggio che vogliamo mandare. Un messaggio che può avere il gusto di “sfida” verso le più grandi case discografiche che ora e sempre di più, non badano alla musica ma bensì all’immagine. Come se dovessero vendere il bricchetto di Està Thè al limone. Senza un anima pura. Per noi la musica è qualcosa di differente rispetto ai canoni attualmente proposti nel nostro stivale e si, l’estero rimarrà sempre un obbiettivo da raggiungere concretamente. Sul siamo abbastanza pronti… Non vorrei sembrare un po’ snob o fastidioso ma ma non credo che lo siamo e non lo saremo per molto tempo ancora.

E poi, un giorno, vi svegliate al fianco di Giorgio Piazza ex PFM e siete magicamente in studio insieme. Cosa si prova?

Pazzesco, vero? Si entra in studio con il capo chinato e si impara solamente. Scherzi a parte, è nata una bella amicizia con Giorgio Fico Piazza, primo bassista e fondatore della Premiata. Nell’agosto scorso ricevemmo da lui stesso, dopo un concerto in apertura ai New Trolls di suonare insieme i primi due album della P.F.M. Increduli ma molto felici accettammo la proposta e nei mesi successivi abbiamo insieme a lui concretizzato il tutto. Giorgio è un professionista e un musicista molto esigente su ciò che ha intesta per quanto riguardano i suoi brani storici. Abbiamo davvero solo da imparare e in futuro, tramandare a chi sarà più giovane di noi.

A proposito di giovani, qualche consiglio da dare alle nuove leve che stanno mettendo su adesso una band in qualche sperduto garage di provincia?

Che con impegno, dedizione e amore per la musica devono cercare di cambiare le cose, come stiamo cercando noi, come stanno cercando tanti. Insieme si è sicuramente più forti e noi confidiamo in questo. Solo nella nostra città so che stanno nascendo nuove realtà musicali, anche interessanti e siamo contentissimi di questo.

Novara, che rapporto avete con la vostra città?

Novara è la nostra navicella madre chiaramente. Da qui è partito tutto, è la nostra città e non possiamo negare di averla a cuore. Tuttavia ci sono ormai da un po’ di anni a questa parte delle dinamiche artistiche che non condividiamo e non ci sono piaciute. Per questi motivo, il calendario live Ku.dA nell’estate 2022 potrebbe non avere tappe in città. Ci vogliono ragazzi giovani, come noi o anche di più che ridiano valore all’arte, gratificando e dando il giusto valore ai musicisti che si esibiscono, mettendoci il massimo impegno e coraggio. Ne conosciamo alcuni di questi ragazzi che stanno lottando per far rinascere la Novara artistica. Noi siamo sicuramente dalla loro parte.

In foto i Ku.dA insieme all’ex bassista della PFM, Giorgio Fico Piazza.

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