La direttrice del Coccia in libreria con “Mia madre donna sciamana”

Corinne Baroni presenterà il suo libro al Circolo dei lettori nell'ambito del festival "Voci di donna"

«Mia mamma è una guaritrice di anime e attraverso la terapia vibrazionale e la pranoterapia è in grado di aiutare le persone a ritrovare il proprio equilibrio». Inizia così il racconto che Corinne Baroni, direttrice del Teatro Coccia, fa del suo libro fresco di stampa, dal titolo “Mia madre donna sciamana”, edito da Santelli, e dedicato alle capacità della mamma Carla, che verrà presentato domani, sabato 16 marzo, alle 18 al castello nell’ambito del festival “Voci di donna” promosso dal Circolo dei lettori.

«Questo è un libro che parla di mia madre, della sua straordinaria esperienza di vita dedicata alle malattie nervose e psicosomatiche – racconta l’autrice -. Il suo incontro rivelatore è stato quello con Baba Bedi (mistico di origine indiana, padre dell’attore Kabir Bedi, e fondatore del Centro studi di filosofia acquariana a Milano, ndr) con il quale ha condiviso buona parte del suo percorso. La sua è una capacità innata, l’ha ereditata fisicamente da suo padre: nell’esatto istante in cui lui è venuto a mancare, le mani di mia madre si sono gonfiate, ed è stato proprio Baba a fornire una spiegazione: una sorta di trasferimento, di passaggio di testimone che, infatti, lei non ha sprecato e ha messo in pratica».

Scrive Baroni nel suo libro: «Mia madre ha sempre avuto una sensibilità straordinaria che negli anni della sua fanciullezza, della sua adolescenza e della sua età più adulta è stata senza dubbio il suo nemico più grande. La sensibilità è un fardello pesante, è il parente più stretto del dolore e proprio attraverso il superamento del dolore mia madre ha costruito la sua saggezza e temprato lo spirito, accettando nel tempo di andare incontro alla sua meta».

Nelle sue pagine l’autrice racconta anche i “casi” di alcune persone seguite dalla mamma: «Ricordo una ragazza, che nel libro chiamo Margareth, che soffriva di anoressia ma solo quando si trovava in Calabria a casa dei nonni: dall’ascolto della sua storia e attraverso quella che viene definita “scrittura automatica”, mia madre è riuscita a scoprire che la ragazza, da bambina, aveva subito abusi da parte del padre e che li avevi rimossi, ma il trauma era comunque rimasto».

Un’innata capacità tramessa, dunque, dal nonno alla mamma. Ora il testimone è passato a voi figli? «Io e i miei fratelli mettiamo in atto questi insegnamenti nel nostro lavoro – aggiunge Baroni -. Io lo faccio tutti i giorni con la musica, nonostante sia empatica ma non riesca a essere schermata nei confronti delle persone, caratteristica fondamentale per essere una sciamana».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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La direttrice del Coccia in libreria con “Mia madre donna sciamana”

Corinne Baroni presenterà il suo libro al Circolo dei lettori nell’ambito del festival “Voci di donna”

«Mia mamma è una guaritrice di anime e attraverso la terapia vibrazionale e la pranoterapia è in grado di aiutare le persone a ritrovare il proprio equilibrio». Inizia così il racconto che Corinne Baroni, direttrice del Teatro Coccia, fa del suo libro fresco di stampa, dal titolo “Mia madre donna sciamana”, edito da Santelli, e dedicato alle capacità della mamma Carla, che verrà presentato domani, sabato 16 marzo, alle 18 al castello nell’ambito del festival “Voci di donna” promosso dal Circolo dei lettori.

«Questo è un libro che parla di mia madre, della sua straordinaria esperienza di vita dedicata alle malattie nervose e psicosomatiche – racconta l’autrice -. Il suo incontro rivelatore è stato quello con Baba Bedi (mistico di origine indiana, padre dell’attore Kabir Bedi, e fondatore del Centro studi di filosofia acquariana a Milano, ndr) con il quale ha condiviso buona parte del suo percorso. La sua è una capacità innata, l’ha ereditata fisicamente da suo padre: nell’esatto istante in cui lui è venuto a mancare, le mani di mia madre si sono gonfiate, ed è stato proprio Baba a fornire una spiegazione: una sorta di trasferimento, di passaggio di testimone che, infatti, lei non ha sprecato e ha messo in pratica».

Scrive Baroni nel suo libro: «Mia madre ha sempre avuto una sensibilità straordinaria che negli anni della sua fanciullezza, della sua adolescenza e della sua età più adulta è stata senza dubbio il suo nemico più grande. La sensibilità è un fardello pesante, è il parente più stretto del dolore e proprio attraverso il superamento del dolore mia madre ha costruito la sua saggezza e temprato lo spirito, accettando nel tempo di andare incontro alla sua meta».

Nelle sue pagine l’autrice racconta anche i “casi” di alcune persone seguite dalla mamma: «Ricordo una ragazza, che nel libro chiamo Margareth, che soffriva di anoressia ma solo quando si trovava in Calabria a casa dei nonni: dall’ascolto della sua storia e attraverso quella che viene definita “scrittura automatica”, mia madre è riuscita a scoprire che la ragazza, da bambina, aveva subito abusi da parte del padre e che li avevi rimossi, ma il trauma era comunque rimasto».

Un’innata capacità tramessa, dunque, dal nonno alla mamma. Ora il testimone è passato a voi figli? «Io e i miei fratelli mettiamo in atto questi insegnamenti nel nostro lavoro – aggiunge Baroni -. Io lo faccio tutti i giorni con la musica, nonostante sia empatica ma non riesca a essere schermata nei confronti delle persone, caratteristica fondamentale per essere una sciamana».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore