Terzo appuntamento con il Festival Cantelli, questa volta dedicato a La Sonata a Kreutzer, la sonata per violino e pianoforte più celebre di Beethoven. Di grandi dimensioni e di impervia esecuzione, costituisce una vera sfida per tutti gli interpreti.
«Beethoven era perfettamente consapevole della rivoluzionaria novità di questo brano al punto che nella prima edizione volle fosse riportata la seguente dicitura: “Sonata scritta in uno stilo molto concertante quasi come d’un Concerto”, suscitando un profondo sconcerto nella critica coeva che così si esprimeva: “Beethoven spinge la ricerca dell’originalità fino al grottesco … egli è l’adepto di un terrorismo artistico” – racconta Ettore Borri, presidente dell’associazione Amici della musica Vittorio Cocito e tra i protagonisti del concerto -. L’autore tedesco, nel testamento di Heiligenstadt, seppe reagire alla disperazione causata dall’incipiente sordità, riconoscendo proprio alla musica il senso e il compimento della sua esistenza. La musica per Beethoven assume dunque un essenziale valore salvifico che in questa sonata, così come nelle altre opere scritte nel crescente silenzio della sordità, testimonia la consapevolezza, la forza e la grandezza del genio di Bonn. Nel 1889, Tolstoj pubblica un breve romanzo che intitola “Sonata a Kreutzer”, sottolineando la stretta correlazione tra quella composizione musicale e la sua ispirazione letteraria. L’autore russo interpreta la veemenza ritmica del brano beethoveniano per rappresentare il demone torbido e crescente della gelosia che si insinua nel protagonista fino a manifestarsi nell’efferata nefandezza dell’uxoricidio».
«Fino a oggi, la Sonata a Kreutzer ha riscosso una popolarità ineguagliata sia nel pubblico dei concerti, sia in quello del teatro grazie alle molteplici e pregevoli realizzazioni – prosegue Borri -. Una curiosità riguarda il mondo cinematografico: fin dal 1915, infatti, si sono succedute varie pellicole ispirate al romanzo di Tolstoj come, ad esempio, La Sonata a Kreutzer di Éric Rohmer (1956) e La Sonata a Kreutzer di Maurizio Sciarra con Arnoldo Foà e Vanessa Incontrada (2005)».
Il concerto in programma domani, lunedì 13 dicembre, alle 21 al Teatro Faraggiana, sulla base della riduzione teatrale di Claudio Beccari, vuole proporre in forma di concerto la vicenda narrata da Tolstoj intervallata dai tre movimenti della sonata beethoveniana. Il pubblico potrà coglierne le due anime: forza vitale e salvifica (Beethoven) o demone di morte (Tolstoj).
Interpreti della serata, il violinista Matteo Ruffo, il pianista Ettore Borri e l’attore Mario Cei.
Biglietti a partire da 20 euro. Biglietteria: Giovedì 10-14.30 / Venerdì 13/18.30 in Via dei Cattaneo 15. Tutti i giorni presso Tune Dischi a Novara. Online su Vivaticket.