La lingua dei segni ritrovata: dal 1880 a oggi con Le Notti di Cabiria

Il nuovo spettacolo della rassegna teatrale adatto a persone udenti e non udenti con un approfondimento della Fondazione Lega del Filo d’Oro

L’11 settembre del 1880, in conclusione del Congresso di Milano, le lingue dei segni furono abolite in tutta Europa. Le conseguenze di questa imposizione scellerata si riversano ancora nelle persone non udenti di oggi. In Italia, la LIS torna a essere riconosciuta come vera lingua solo a maggio 2021: 141 anni dopo.

Nel 1891, quattro anni prima dei Lumière, Georges Demenÿ inventa il fonoscopio, un apparecchio che per la prima volta riesce a proiettare una debole immagine in movimento: il suo stesso volto che pronuncia le parole «Je vous aime». Si tratta del primo video di sempre che, tecnicamente parlando, porterà all’invenzione del cinematografo prima e del cinema poi. La prima frase che noi esseri umani abbiamo deciso di imprimere per sempre su pellicola è un uomo che dice «Vi voglio bene» ed è stato proiettato in una scuola per sordi parigina con il preciso intento di insegnare la lettura labiale ai suoi studenti.

«Je vous aime» è infatti il titolo del prossimo spettacolo della rassegna Le Notti di Cabiria adatto sia a persone udenti che non udenti, in programma domenica 20 ottobre alle 16.30 al Piccolo Coccia con Diana Anselmo e Sara Pranovi

“Je Vous Aime” è dunque un’azione scenica performativa completamente tradotta anche nella Lingua dei Segni (LIS) multimediale che si dipana fra storytelling verbale, slides, videotestimonianze in Lingua Italiana dei Segni e Visual Sign (forma poetica delle lingue dei segni) con lo scopo di parlare di audismo, fonocentrismo e linguicismo e di riscrivere la «letteratura dei padroni». Una azione performativa per tutti e tutte.

Lo spettacolo sarà preceduto, alle 15.30, da un incontro di approfondimento dal titolo “Comunichiamo arte” a cura della Fondazione Lega del Filo d’Oro con l’intervento di Francesco, persona con sordocecità seguita dalla sede territoriale di Novara che spiegherà alcuni metodi di comunicazione utilizzati dalle persone sordocieche – tra cui la dattilologia, la lingua dei segni italiana, la lingua dei segni italiana tattile, il Malossi e l’Haptic – raccontando in prima persona la sua esperienza di vita.

A seguire, esibizione del coro silenzioso Mano Bianca diretto da Stefania Natalicchio, docente di lingua dei segni.

Info e biglietti QUI

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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La lingua dei segni ritrovata: dal 1880 a oggi con Le Notti di Cabiria

Il nuovo spettacolo della rassegna teatrale adatto a persone udenti e non udenti con un approfondimento della Fondazione Lega del Filo d’Oro

L’11 settembre del 1880, in conclusione del Congresso di Milano, le lingue dei segni furono abolite in tutta Europa. Le conseguenze di questa imposizione scellerata si riversano ancora nelle persone non udenti di oggi. In Italia, la LIS torna a essere riconosciuta come vera lingua solo a maggio 2021: 141 anni dopo.

Nel 1891, quattro anni prima dei Lumière, Georges Demenÿ inventa il fonoscopio, un apparecchio che per la prima volta riesce a proiettare una debole immagine in movimento: il suo stesso volto che pronuncia le parole «Je vous aime». Si tratta del primo video di sempre che, tecnicamente parlando, porterà all’invenzione del cinematografo prima e del cinema poi. La prima frase che noi esseri umani abbiamo deciso di imprimere per sempre su pellicola è un uomo che dice «Vi voglio bene» ed è stato proiettato in una scuola per sordi parigina con il preciso intento di insegnare la lettura labiale ai suoi studenti.

«Je vous aime» è infatti il titolo del prossimo spettacolo della rassegna Le Notti di Cabiria adatto sia a persone udenti che non udenti, in programma domenica 20 ottobre alle 16.30 al Piccolo Coccia con Diana Anselmo e Sara Pranovi

“Je Vous Aime” è dunque un’azione scenica performativa completamente tradotta anche nella Lingua dei Segni (LIS) multimediale che si dipana fra storytelling verbale, slides, videotestimonianze in Lingua Italiana dei Segni e Visual Sign (forma poetica delle lingue dei segni) con lo scopo di parlare di audismo, fonocentrismo e linguicismo e di riscrivere la «letteratura dei padroni». Una azione performativa per tutti e tutte.

Lo spettacolo sarà preceduto, alle 15.30, da un incontro di approfondimento dal titolo "Comunichiamo arte" a cura della Fondazione Lega del Filo d’Oro con l’intervento di Francesco, persona con sordocecità seguita dalla sede territoriale di Novara che spiegherà alcuni metodi di comunicazione utilizzati dalle persone sordocieche - tra cui la dattilologia, la lingua dei segni italiana, la lingua dei segni italiana tattile, il Malossi e l’Haptic – raccontando in prima persona la sua esperienza di vita.

A seguire, esibizione del coro silenzioso Mano Bianca diretto da Stefania Natalicchio, docente di lingua dei segni.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore