La luce e la fede nelle sculture di Ilirjan Xhixha

Inaugurata nella mattinata di ieri, mercoledì 7 dicembre, la suggestiva mostra “open” dell'artista albanese con l'intervento del direttore dell'Accademia Albertina Di Mauro: «Un materiale resistente come l'acciaio viene reso musicale, nella dimensione del movimento e del ritmo»

Quattro statue in acciaio inox collocate agli angoli estremi dell’area centrale di piazza Martiri accomunate dal titolo “Scolpirai la luce” e una quinta – “Trinità”, decisamente più in tema con il periodo – fra le due costruzioni (gli ex Caselli daziari) della Barriera Albertina. E’ la mostra che l’artista albanese Ilirjan Xhixha propone alla città in occasione delle festività natalizie e di San Gaudenzio e che si potranno ammirare sino al prossimo 31 gennaio.


L’inaugurazione, avvenuta nella mattinata di ieri, mercoledì 7 dicembre, ha visto l’intervento del presidente del Consiglio comunale di Novara Edoardo Brustia e di quello dell’associazione Artisolide Massimo Romani, che ha curato il progetto espositivo. Con loro Edoardo Di Mauro, direttore dell’Accademia Albertina di Torino e del Mau (Museo di arte urbana) sempre del capoluogo piemontese. Proprio Di Mauro ha sottolineato come «l’acciaio sia un materiale pesante, utilizzato prevalentemente nell’industria, ma che Xhixha riesce a rendere leggero, con sfumature sinuose che vanno a creare questi particolari contrasti fra luci e ombre. Della produzione di questo artista ho apprezzato subito la qualità e l’originalità: sono opere che si incastonano bene con il tessuto urbano».


Più in generale si tratta di un lavoro «che si colloca nella scia della dimensione dell’avanguardia, adesso però entrata in una nuova fase, quella della postmodernità. Le sculture di Xhixha sono sorprendenti, perché di movimento. Non nel senso del cinetismo, ma perché intrattengono un rapporto speculare con la luce; in più l’artista ha una grandissima capacità, quella di utilizzare l’acciaio inox, materiale decisamente resistente, ma che lui riesce a rendere quasi musicale nella dimensione del movimento e del ritmo, sconquassato da misteriose correnti energetiche».


Originario di Durazzo da una famiglia di artisti, Ilirjan Xhixha ha frequentato l’Accademia di Belle arti di Tirana e poi, una volta trasferitosi in Italia, quella milanese di Brera, diplomandosi prima in pittura e poi in scultura. Da tempo vive e lavora a Novara, presentando i suoi lavori a diverse rassegne in Italia e all’estero, da solo o collaborando con il fratello Helidon, anche lui conosciuto in città. Questa mostra vuole essere una sorta di “regalo di Natale” a tutti i novaresi in questo particolare momento di difficoltà per molti.

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La luce e la fede nelle sculture di Ilirjan Xhixha

Inaugurata nella mattinata di ieri, mercoledì 7 dicembre, la suggestiva mostra “open” dell’artista albanese con l’intervento del direttore dell’Accademia Albertina Di Mauro: «Un materiale resistente come l’acciaio viene reso musicale, nella dimensione del movimento e del ritmo»

Quattro statue in acciaio inox collocate agli angoli estremi dell’area centrale di piazza Martiri accomunate dal titolo “Scolpirai la luce” e una quinta – “Trinità”, decisamente più in tema con il periodo – fra le due costruzioni (gli ex Caselli daziari) della Barriera Albertina. E’ la mostra che l’artista albanese Ilirjan Xhixha propone alla città in occasione delle festività natalizie e di San Gaudenzio e che si potranno ammirare sino al prossimo 31 gennaio.


L’inaugurazione, avvenuta nella mattinata di ieri, mercoledì 7 dicembre, ha visto l’intervento del presidente del Consiglio comunale di Novara Edoardo Brustia e di quello dell’associazione Artisolide Massimo Romani, che ha curato il progetto espositivo. Con loro Edoardo Di Mauro, direttore dell’Accademia Albertina di Torino e del Mau (Museo di arte urbana) sempre del capoluogo piemontese. Proprio Di Mauro ha sottolineato come «l’acciaio sia un materiale pesante, utilizzato prevalentemente nell’industria, ma che Xhixha riesce a rendere leggero, con sfumature sinuose che vanno a creare questi particolari contrasti fra luci e ombre. Della produzione di questo artista ho apprezzato subito la qualità e l’originalità: sono opere che si incastonano bene con il tessuto urbano».


Più in generale si tratta di un lavoro «che si colloca nella scia della dimensione dell’avanguardia, adesso però entrata in una nuova fase, quella della postmodernità. Le sculture di Xhixha sono sorprendenti, perché di movimento. Non nel senso del cinetismo, ma perché intrattengono un rapporto speculare con la luce; in più l’artista ha una grandissima capacità, quella di utilizzare l’acciaio inox, materiale decisamente resistente, ma che lui riesce a rendere quasi musicale nella dimensione del movimento e del ritmo, sconquassato da misteriose correnti energetiche».


Originario di Durazzo da una famiglia di artisti, Ilirjan Xhixha ha frequentato l’Accademia di Belle arti di Tirana e poi, una volta trasferitosi in Italia, quella milanese di Brera, diplomandosi prima in pittura e poi in scultura. Da tempo vive e lavora a Novara, presentando i suoi lavori a diverse rassegne in Italia e all’estero, da solo o collaborando con il fratello Helidon, anche lui conosciuto in città. Questa mostra vuole essere una sorta di “regalo di Natale” a tutti i novaresi in questo particolare momento di difficoltà per molti.

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