È l’estate del 1841. Alessandro Manzoni sta trascorrendo le vacanze nella villa della seconda moglie Teresa Borri Stampa, a Lesa. Vacanze per modo di dire. Don Lisander sta infatti ultimando una nuova riscrittura dei Promessi Sposi, il romanzo pubblicato quasi vent’anni prima ma che ora lui, benché si trovi sulle rive del Lago Maggiore, continua senza sosta a risciacquare in Arno.
Più o meno nello stesso periodo, lo scrittore è costretto dalla moglie a posare per un ritratto. Si sottopone così a quindici interminabili sedute di pittura dal vero, durante le quali inizia a sentire dei rumori: i torrenti che si gettano in Adda, gli accenti spagnoli dei soldati, i passi di un curato su un sentiero di ciottoli… Poi, ai rumori, si aggiungono le voci, quelle dei personaggi che lui stesso ha creato e che ora, approfittando della sua immobilità, gli fanno visita. C’è Agnese, insoddisfatta per le numerose cantonate che Manzoni le attribuisce nel romanzo; c’è Renzo, che si lancia in una personalissima e dissacratoria parafrasi dell’Addio ai monti; la monaca di Monza, che interroga il maestro su cosa, precisamente, avesse voluto dire quando scrisse “E la sventurata rispose” Lucia, che sparge attorno a sé le sue micidiali zaffate di noia (ne sa qualcosa l’Innominato); e c’è, infine, anche don Rodrigo, apparso davanti a Manzoni per esporre la propria versione dei fatti.
È così che l’Accademia dei folli porta in scena “I promessi sposi on air”, uno spettacolo in cui i personaggi del romanzo prendono vita davanti al loro creatore e si confrontano con lui a viso aperto. Le parole di Umberto Eco, di Alberto Arbasino e di Piero Chiara si mescolano a quelle del romanzo, restituendo al pubblico un’immagine tutt’altro che paludata di questo superclassico. C’è anche una colonna sonora, con alcuni brani originali sulle vicende di Renzo e Lucia. D’altra parte, come dice lo stesso Eco, I promessi sposi sono il cinema prima del cinema.
Lo spettacolo, che fa parte della stagione di prosa del Teatro Faraggiana, sarà trasmesso questa sera, giovedì 3 dicembre, alle 21 sul canale YouTube di A-Novara nell’ambito della rassegna “La cultura è essenziale”.