L’Accademia del Teatro Coccia vince un bando da 480 mila euro

L’Accademia del Teatro Coccia vince un bando da 480 mila euro. Fondazione Cariplo ha assegnato il contributo per la valorizzazione e l’ampliamento di Amo, l’Accademia dei mestieri d’opera, in un progetto triennale.

Il progetto, iniziato nel 2018 per volere di Matteo Beltrami, direttore musicale del Teatro e a quel tempo direttore artistico pro tempore, è al suo secondo anno di attività. Iniziata con i “soli” corsi di canto lirico e direzione d’orchestra, nel 2019 l’Accademia ha preso il nome di Amo ed è stata implementata con i corsi di composizione, regia, trucco e acconciature.

 

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Il progetto si muove su due binari: da una parte attraverso «la creazione di figure artistiche tecniche che vadano a completare la formazione delle professionalità del teatro lirico e musicale  – si legge nel testo del progetto – con l’accesso diretto al lavoro; la creazione di 10 corsi, il raggiungimento di 90 allievi per ogni anno accademico sul triennio, la realizzazione di 4 opere e opere da camera che coinvolgano gli allievi». Dall’altra la «valorizzazione degli spazi non utilizzati attraverso un restauro funzionale» in particolare «di 5 locali attualmente non utilizzati».

Il progetto pensa anche a «consolidare la rete degli scambi e delle partnership a livello nazionale internazionale per permettere agli allievi di sperimentare lavorare fin da subito» e a  «coinvolgere attivamente il territorio per sviluppare senso di appartenenza collaborazione».

Soddisfazione da parte del direttore del Teatro Coccia, Corinne Baroni: « Ci impegneremo affinché Amo di rafforzi e diventi un riferimento internazionale per riaffermare l’importanza della tradizione come opportunità di crescita. Solo partendo dalla profonda conoscenza della nostra tradizione possiamo pensare all’innovazione. Amo, quindi, come motore d’innovazione attraverso la conoscenza e l’organizzazione sistematica di un patrimonio inestimabile che si identifica nella “bottega artigiana” del Teatro d’opera”.

Il pensiero del presidente della Fondazione Teatro Coccia, Fabio Ravanelli «Guardo all’assegnazione di questo contributo come a un segnale pieno di speranza in questo periodo. L’idea che in un momento di difficoltà sia riposta tanta attenzione alla cultura, e alla promozione dello sviluppo sociale ed economico di un territorio attraverso di essa, mi pare un ottimo spunto per il futuro. Per questo mi unisco alla soddisfazione che il Teatro faccia parte delle 14 realtà culturali alle quali è stato assegnato un contributo, perché riconosciuta la bontà di un progetto che non vedo l’ora possa realizzarsi. Investire sulla cultura non è fatto scontato, ma sono certo sia uno dei settori su cui dovrà fondarsi la nostra vita dopo l’emergenza».

Compatibilmente con il periodo di emergenza sanitaria che sta attraversando il Paese, si ipotizza che i lavori possano iniziare entro l’estate e la speranza è che l’Accademia possa cominciare nel mese di ottobre.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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L’Accademia del Teatro Coccia vince un bando da 480 mila euro

L’Accademia del Teatro Coccia vince un bando da 480 mila euro. Fondazione Cariplo ha assegnato il contributo per la valorizzazione e l’ampliamento di Amo, l’Accademia dei mestieri d’opera, in un progetto triennale.

Il progetto, iniziato nel 2018 per volere di Matteo Beltrami, direttore musicale del Teatro e a quel tempo direttore artistico pro tempore, è al suo secondo anno di attività. Iniziata con i “soli” corsi di canto lirico e direzione d’orchestra, nel 2019 l’Accademia ha preso il nome di Amo ed è stata implementata con i corsi di composizione, regia, trucco e acconciature.

 

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Il progetto si muove su due binari: da una parte attraverso «la creazione di figure artistiche tecniche che vadano a completare la formazione delle professionalità del teatro lirico e musicale  – si legge nel testo del progetto – con l’accesso diretto al lavoro; la creazione di 10 corsi, il raggiungimento di 90 allievi per ogni anno accademico sul triennio, la realizzazione di 4 opere e opere da camera che coinvolgano gli allievi». Dall’altra la «valorizzazione degli spazi non utilizzati attraverso un restauro funzionale» in particolare «di 5 locali attualmente non utilizzati».

Il progetto pensa anche a «consolidare la rete degli scambi e delle partnership a livello nazionale internazionale per permettere agli allievi di sperimentare lavorare fin da subito» e a  «coinvolgere attivamente il territorio per sviluppare senso di appartenenza collaborazione».

Soddisfazione da parte del direttore del Teatro Coccia, Corinne Baroni: « Ci impegneremo affinché Amo di rafforzi e diventi un riferimento internazionale per riaffermare l’importanza della tradizione come opportunità di crescita. Solo partendo dalla profonda conoscenza della nostra tradizione possiamo pensare all’innovazione. Amo, quindi, come motore d’innovazione attraverso la conoscenza e l’organizzazione sistematica di un patrimonio inestimabile che si identifica nella “bottega artigiana” del Teatro d’opera”.

Il pensiero del presidente della Fondazione Teatro Coccia, Fabio Ravanelli «Guardo all’assegnazione di questo contributo come a un segnale pieno di speranza in questo periodo. L’idea che in un momento di difficoltà sia riposta tanta attenzione alla cultura, e alla promozione dello sviluppo sociale ed economico di un territorio attraverso di essa, mi pare un ottimo spunto per il futuro. Per questo mi unisco alla soddisfazione che il Teatro faccia parte delle 14 realtà culturali alle quali è stato assegnato un contributo, perché riconosciuta la bontà di un progetto che non vedo l’ora possa realizzarsi. Investire sulla cultura non è fatto scontato, ma sono certo sia uno dei settori su cui dovrà fondarsi la nostra vita dopo l’emergenza».

Compatibilmente con il periodo di emergenza sanitaria che sta attraversando il Paese, si ipotizza che i lavori possano iniziare entro l’estate e la speranza è che l’Accademia possa cominciare nel mese di ottobre.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore