L’ammalato immaginario, l’opera di Leonardo Vinci in scena dall’Arengo

Composto per essere eseguito tra gli atti dell’Ernelinda di Francesco Silvani (Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1726) “L’ammalato immaginario” di Leonardo Vinci mette in scena il tipico ipocondriaco alla Molière, Don Chilone, costretto con l’inganno a sposare Erighetta, scaltra vedovella che mira ad accasarsi per riacquistare un ruolo sociale e che sfrutta con abilità le paure dell’attempato coprotagonista.

Compiuti gli studi presso il Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, Leonardo Vinci si affermò agli inizi degli anni Venti del Settecento come compositore di commedie per musica in ‘lingua napolitana’ date al Teatro dei Fiorentini. In seguito, anche grazie al buon esito dei suoi drammi seri, avviò con Didone abbandonata la collaborazione con Pietro Metastasio: fatto che determinò una svolta decisiva nella sua attività e l’abbandono del filone della commedia per musica, i cui umori furono in parte travasati nel genere dell’intermezzo.

Erighetta e don Chilone si collocano proprio in questo periodo cruciale. Eseguiti tra gli atti del dramma l’Ernelinda di Francesco Silvani il 4 novembre 1726 al Teatro di San Bartolomeo, fanno sèguito al successo conseguito dalla Didone abbandonata al Teatro delle Dame di Roma (14 gennaio 1726) e alla seconda trasferta veneziana, finalizzata alla messinscena di un altro dramma metastasiano, Siroe re di Persia, al San Giovanni Grisostomo (2 febbraio 1726).

 

 

Lo spettacolo, nel cartellone Resilienza del Teatro Coccia, andrà in scena dall’Arengo del Broletto sul canale YouTube del Teatro e di A-Novara, questa sera, sabato, e domani, domenica 22 novembre, alle 20.30.

Direzione Massimiliano Piccioli
regia Matteo Peirone

Matteo Peirone Don Chilone
Linda Campanella Erighetta
Mattia Picollo Lesbino
Gianluca Ascheri Cembalo

Ensemble Barocco dell’Orchestra Sinfonica di Savona

Coproduzione Fondazione Teatro Coccia con Il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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L’ammalato immaginario, l’opera di Leonardo Vinci in scena dall’Arengo

Composto per essere eseguito tra gli atti dell’Ernelinda di Francesco Silvani (Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1726) “L’ammalato immaginario” di Leonardo Vinci mette in scena il tipico ipocondriaco alla Molière, Don Chilone, costretto con l’inganno a sposare Erighetta, scaltra vedovella che mira ad accasarsi per riacquistare un ruolo sociale e che sfrutta con abilità le paure dell’attempato coprotagonista.

Compiuti gli studi presso il Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, Leonardo Vinci si affermò agli inizi degli anni Venti del Settecento come compositore di commedie per musica in ‘lingua napolitana’ date al Teatro dei Fiorentini. In seguito, anche grazie al buon esito dei suoi drammi seri, avviò con Didone abbandonata la collaborazione con Pietro Metastasio: fatto che determinò una svolta decisiva nella sua attività e l’abbandono del filone della commedia per musica, i cui umori furono in parte travasati nel genere dell’intermezzo.

Erighetta e don Chilone si collocano proprio in questo periodo cruciale. Eseguiti tra gli atti del dramma l’Ernelinda di Francesco Silvani il 4 novembre 1726 al Teatro di San Bartolomeo, fanno sèguito al successo conseguito dalla Didone abbandonata al Teatro delle Dame di Roma (14 gennaio 1726) e alla seconda trasferta veneziana, finalizzata alla messinscena di un altro dramma metastasiano, Siroe re di Persia, al San Giovanni Grisostomo (2 febbraio 1726).

 

 

Lo spettacolo, nel cartellone Resilienza del Teatro Coccia, andrà in scena dall’Arengo del Broletto sul canale YouTube del Teatro e di A-Novara, questa sera, sabato, e domani, domenica 22 novembre, alle 20.30.

Direzione Massimiliano Piccioli
regia Matteo Peirone

Matteo Peirone Don Chilone
Linda Campanella Erighetta
Mattia Picollo Lesbino
Gianluca Ascheri Cembalo

Ensemble Barocco dell’Orchestra Sinfonica di Savona

Coproduzione Fondazione Teatro Coccia con Il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore