Costruisce le sue opere per lo distruggerle e costruirne di nuove in altri luoghi e con altre forme. L’artista novarese Raffaele Salvoldi, in questi giorni sta lavorando nella ex chiesa di San Carlo a Varallo Sesia in occasione dell’Alpàa.
Le sue sono opere monumentali, realizzate con migliaia di mattoncini Kapla di legno, tenuti insieme dalla gravità, nessun collante e nessun incastro. Il progetto di Varallo si intitola “La città immaginaria”, una realtà installativa presentata per la prima volta durante la Design Week milanese, ad aprile 2023, con lo scopo di accompagnare lo spettatore nel mondo interiore dell’artista. L’installazione è alta dai sei agli otto metri e vedrà sorgere attorno molteplici strutture minori, in un climax discendente di altezze che si stempererà allontanandosi dal corpo centrale.
Salvoldi aveva costruito le sue opere, per la prima volta a Novara, a Casa Bossi (in foto) ispirandosi alla Cupola di San Gaudenzio di Alessandro Antonelli. Anche al castello aveva realizzato un’opera simile ma luminosa. In entrambi i casi la demolizione era avvenuta con un evento in presenza del pubblico.
Il lavoro dell’artista è visibile fino al 22 luglio dalle 18 alle 22. La demolizione è in programma domenica 23 dalle 18.30.