Le Notti di Cabiria portano il teatro in carcere con “Io ero il milanese” di Mauro Pescio

Lo spettacolo, già sold out, trae spunto dall'omonimo podcast prodotto da RaiPlay Sound. Un progetto di collaborazione nato lo scorso anno a Casa Bossi

Le Notti di Cabiria portano il teatro in carcere. Nell’ambito della collaborazione ormai consolidata con numerose realtà territoriali, quest’anno Cabiria Teatro rafforza la partnership con la casa circondariale di Novara dopo l’esperienza positiva della scorsa stagione con l’incontro pre spettacolo al quale avevano hanno partecipato, in qualità di relatori, la direttrice dell’istituto penitenziario, Rosalia Marino, il presidente della Camera penale di Novara, Alessandro Brustia e il garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano.

Al centro della collaborazione di quest’anno c’è uno spettacolo che non ha bisogno di presentazioni: “Io ero il milanese” di e con Mauro Pescio che trae spunto dall’omonimo podcast. La storia è quella di Lorenzo che l’autore e narratore ha incontrato nell’estate del 2017. «Il nostro è un progetto che si propone di divulgare una cultura accessibile attraverso un teatro aperto, inclusivo, capace di parlare a tutti ma anche di farsi capire e di accogliere le istanze di una contemporaneità in cui cambiano i bisogni – raccontano Elena Ferrari e Mariano Arenella direttori artistici di Cabiria Teatro -. Ne è un esempio il percorso appena concluso con i ragazzi del quartiere Rizzottaglia culminato nello spettacolo “Amleto principe dei palazzi” andato in scena sabato scorso alla Corte degli speziali. In questo modo il teatro di Cabiria esce dai suoi spazi di comfort annullando le distanze fisiche, mentali, economiche, sociali, cercando di avvicinare un pubblico diversificato grazie alla partecipazione attiva che vuole divertire ed emozionare, ma allo stesso tempo informare e far pensare. Per noi il teatro non è solo intrattenimento, nel nostro lavoro ci chiediamo come possiamo essere utili: questo progetto è una delle risposte».

«Mauro Pescio è di Carpignano Sesia, ci conosciamo da sempre – ha aggiunto Ferrari durante la presentazione -. Quando mi ha chiesto di ascoltare il suo podcast non riuscivo più a smettere. Ho anche avuto modo di conoscere il protagonista e questa è davvero una storia di riscatto».

«Entrare nel circuito delle Notti di Cabiria ci rende felici, un’occasione importante a cui possono partecipare detenuti e pubblico – ha detto Marino -. Spero che dopo questa esperienza ce ne potranno essere altre. Spesso vengono finanziati progetti che hanno una finalità lavorativa, ma credo che anche queste iniziative debbano avere più spazio».

«Lo scorso anno a Casa Bossi è nata questa rete – ha ricordato Mellano -. La quasi totalità delle attività in carcere non viene svolta dall’amministrazione penitenziaria ma da enti esterni che devono essere favoriti e sostenuti. Dal carcere di Novara si può prendere spunto per gli altri tredici istituti del Piemonte».

«Un’iniziativa non così comune per la quale siamo felici di contribuire» ha aggiunto il presidente della Fondazione Bpn, Franco Zanetta.

Il podcast di Mauro Pescio, prodotto da RaiPlay Sound, ha vinto il premio come migliore podcast nella categoria Documentari.

Lo spettacolo è in programma venerdì 29 settembre all’interno della casa circondariale di Novara con due repliche alle 18 e alle 20 ed è già sold out. Il progetto è sostenuto da Fondazione Cariplo e Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio, Fondazione Piemonte dal Vivo e Fondazione Crt.

All’interno del carcere non sarà consentito portare con sè cellulari e dispositivi elettronici (auricolari compresi). Sarà, quindi, necessario lasciarli a casa o nella propria automobile in quanto non sono previsti spazi di deposito per i propri oggetti personali. Inoltre gli spettatori dovranno stampare il biglietto in formato cartaceo da presentare all’ingresso previsto con almeno 20 minuti di anticipo rispetto alla replica selezionata.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Le Notti di Cabiria portano il teatro in carcere con “Io ero il milanese” di Mauro Pescio

Lo spettacolo, già sold out, trae spunto dall’omonimo podcast prodotto da RaiPlay Sound. Un progetto di collaborazione nato lo scorso anno a Casa Bossi

Le Notti di Cabiria portano il teatro in carcere. Nell’ambito della collaborazione ormai consolidata con numerose realtà territoriali, quest’anno Cabiria Teatro rafforza la partnership con la casa circondariale di Novara dopo l’esperienza positiva della scorsa stagione con l’incontro pre spettacolo al quale avevano hanno partecipato, in qualità di relatori, la direttrice dell’istituto penitenziario, Rosalia Marino, il presidente della Camera penale di Novara, Alessandro Brustia e il garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano.

Al centro della collaborazione di quest’anno c’è uno spettacolo che non ha bisogno di presentazioni: “Io ero il milanese” di e con Mauro Pescio che trae spunto dall’omonimo podcast. La storia è quella di Lorenzo che l’autore e narratore ha incontrato nell’estate del 2017. «Il nostro è un progetto che si propone di divulgare una cultura accessibile attraverso un teatro aperto, inclusivo, capace di parlare a tutti ma anche di farsi capire e di accogliere le istanze di una contemporaneità in cui cambiano i bisogni – raccontano Elena Ferrari e Mariano Arenella direttori artistici di Cabiria Teatro -. Ne è un esempio il percorso appena concluso con i ragazzi del quartiere Rizzottaglia culminato nello spettacolo “Amleto principe dei palazzi” andato in scena sabato scorso alla Corte degli speziali. In questo modo il teatro di Cabiria esce dai suoi spazi di comfort annullando le distanze fisiche, mentali, economiche, sociali, cercando di avvicinare un pubblico diversificato grazie alla partecipazione attiva che vuole divertire ed emozionare, ma allo stesso tempo informare e far pensare. Per noi il teatro non è solo intrattenimento, nel nostro lavoro ci chiediamo come possiamo essere utili: questo progetto è una delle risposte».

«Mauro Pescio è di Carpignano Sesia, ci conosciamo da sempre – ha aggiunto Ferrari durante la presentazione -. Quando mi ha chiesto di ascoltare il suo podcast non riuscivo più a smettere. Ho anche avuto modo di conoscere il protagonista e questa è davvero una storia di riscatto».

«Entrare nel circuito delle Notti di Cabiria ci rende felici, un’occasione importante a cui possono partecipare detenuti e pubblico – ha detto Marino -. Spero che dopo questa esperienza ce ne potranno essere altre. Spesso vengono finanziati progetti che hanno una finalità lavorativa, ma credo che anche queste iniziative debbano avere più spazio».

«Lo scorso anno a Casa Bossi è nata questa rete – ha ricordato Mellano -. La quasi totalità delle attività in carcere non viene svolta dall’amministrazione penitenziaria ma da enti esterni che devono essere favoriti e sostenuti. Dal carcere di Novara si può prendere spunto per gli altri tredici istituti del Piemonte».

«Un’iniziativa non così comune per la quale siamo felici di contribuire» ha aggiunto il presidente della Fondazione Bpn, Franco Zanetta.

Il podcast di Mauro Pescio, prodotto da RaiPlay Sound, ha vinto il premio come migliore podcast nella categoria Documentari.

Lo spettacolo è in programma venerdì 29 settembre all’interno della casa circondariale di Novara con due repliche alle 18 e alle 20 ed è già sold out. Il progetto è sostenuto da Fondazione Cariplo e Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio, Fondazione Piemonte dal Vivo e Fondazione Crt.

All’interno del carcere non sarà consentito portare con sè cellulari e dispositivi elettronici (auricolari compresi). Sarà, quindi, necessario lasciarli a casa o nella propria automobile in quanto non sono previsti spazi di deposito per i propri oggetti personali. Inoltre gli spettatori dovranno stampare il biglietto in formato cartaceo da presentare all’ingresso previsto con almeno 20 minuti di anticipo rispetto alla replica selezionata.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore