L’Europa dell’economia deve essere più democratica

Il secondo incontro su ” L’Europa di ieri, l’Europa di domani”, promosso da La Voce di Novara insieme al Circolo dei Lettori, venerdì 24 maggio, ha avuto come suo relatore il Prof. Stefano Quirico , docente di Storia del pensiero politico all’ Università del Piemonte Orientale introdotto da Gianni Cerutti, storico ed editorialista del nostro quotidiano.

Stefano Quirico ha svolto un brillante excursus storico dell’ Europa politica nata con un obbiettivo politico ambizioso e necessario, cioè costruire un continente in pace dopo gli orrori della due guerre mondiali attraverso lo strumento dell’ economia , con la costruzione di un mercato comune .

Mentre i tentativi di costruire una politica comune come sul terreno di una difesa comune subirono subito una battuta d’arresto la costruzione di una economia integrata , con l’abolizione di dazi e aiuti di Stato é proseguita fino al Trattato di Maastricht e la nascita dell’Unione monetaria.

L’Eurozona è potuta nascere, dooo un dibattito lungo almeno quindici anni solo quando si sono create le condizioni politiche con l’ unificazione tedesca e il patto che ha dato vita all’ Euro ha avuto fin dall’ inizio un imprinting tedesco nel senso di un forte rigore di bilancio.

Un rigore che ha avuto i suoi momenti più difficili nella crisi della Grecia e in quelle italiana che portò alla nascita del Governo Monti e della sua politica dí austerità. 

Con la cessione di una parte costitutiva e fondamentale della sovranità nazionale come il controllo delle moneta si è verificata però una separazione fra la democrazia e le sue istituzioni rappresentative e le politiche economiche e di bilancio . 

Secondo il Prof. Quirico la decisione, legata all’emergenza del post pandemia , di creare debito pubblico comune europeo , é una svolta innovativa ed importante da ripetere per altre emergenze come la transizione ambientale o le politiche di difesa, che il nostro Paese può validamente affrontare solo con la condivisione del debito pubblico ma a cui, inevitabilmente, dovrà corrispondere anche una maggiore cessione di sovranità politica a livello europeo. 

Questa è la sfida che le grandi famiglie politiche europee dovranno affrontare dopo queste elezioni del 9 giugno prossimo .

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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L’Europa dell’economia deve essere più democratica

Il secondo incontro su " L'Europa di ieri, l'Europa di domani", promosso da La Voce di Novara insieme al Circolo dei Lettori, venerdì 24 maggio, ha avuto come suo relatore il Prof. Stefano Quirico , docente di Storia del pensiero politico all’ Università del Piemonte Orientale introdotto da Gianni Cerutti, storico ed editorialista del nostro quotidiano.

Stefano Quirico ha svolto un brillante excursus storico dell’ Europa politica nata con un obbiettivo politico ambizioso e necessario, cioè costruire un continente in pace dopo gli orrori della due guerre mondiali attraverso lo strumento dell’ economia , con la costruzione di un mercato comune .

Mentre i tentativi di costruire una politica comune come sul terreno di una difesa comune subirono subito una battuta d’arresto la costruzione di una economia integrata , con l’abolizione di dazi e aiuti di Stato é proseguita fino al Trattato di Maastricht e la nascita dell’Unione monetaria.

L’Eurozona è potuta nascere, dooo un dibattito lungo almeno quindici anni solo quando si sono create le condizioni politiche con l’ unificazione tedesca e il patto che ha dato vita all’ Euro ha avuto fin dall’ inizio un imprinting tedesco nel senso di un forte rigore di bilancio.

Un rigore che ha avuto i suoi momenti più difficili nella crisi della Grecia e in quelle italiana che portò alla nascita del Governo Monti e della sua politica dí austerità. 

Con la cessione di una parte costitutiva e fondamentale della sovranità nazionale come il controllo delle moneta si è verificata però una separazione fra la democrazia e le sue istituzioni rappresentative e le politiche economiche e di bilancio . 

Secondo il Prof. Quirico la decisione, legata all’emergenza del post pandemia , di creare debito pubblico comune europeo , é una svolta innovativa ed importante da ripetere per altre emergenze come la transizione ambientale o le politiche di difesa, che il nostro Paese può validamente affrontare solo con la condivisione del debito pubblico ma a cui, inevitabilmente, dovrà corrispondere anche una maggiore cessione di sovranità politica a livello europeo. 

Questa è la sfida che le grandi famiglie politiche europee dovranno affrontare dopo queste elezioni del 9 giugno prossimo .

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