L’occasione buffa dell’opera lirica. Con Rossini si replica al Coccia

Oggi alle 16 la replica di “L’occasione fa il ladro” preceduta dall'opera contemporanea “Valigie d’occasione”

“L’occasione fa il ladro” scomparve dal repertorio rossiniano poco dopo la sua prima rappresentazione al teatro Moisé di Venezia nel 1812. Un buon motivo quindi per non perdere la rappresentazione di venerdì 29 ottobre (replica oggi, domenica 30, alle 16) al Teatro Coccia con l’Orchestra Sinfonica Carlo Coccia diretta dal Maestro Marco Alibrando per la regia di Matteo Mazzoni.

Com’è noto, l’opera buffa rossiniana, anzi la “burletta per musica”, come ricordato nella partitura, è il solito (e “solito” non è usato in senso dispregiativo), equivoco con scambio di persona. Un tema ricorrente nel teatro e anche nella lirica che tuttavia sembra funzionare sempre nel sorprendere lo spettatore, che non aspetta altro di farsi sorprendere. E sì che il testo di Luigi Prividali è proprio “basic” in quanto a “plot narrativo”, ma a fare la differenza come dicono i telecronisti sportivi, è proprio la soave leggerezza della musica rossiniana. Don Parmenione e il servo Martino, in viaggio verso Napoli e ospiti in una locanda, incontrano il conte Alberto anch’esso in viaggio verso Napoli per un matrimonio combinato. A causa di un involontario scambio di bagagli, Parmenione, visto un ritratto della futura sposa, decide di sostituirsi al promesso sposo. Ma a complicare ulteriormente le cose, c’è anche la futura sposa, Berenice che decide uno scambio di persona con la cameriera Ernestina per mettere alla prova l’amore dello sposo promesso.Naturalmente, essendo il mondo rossiniano fatto di innocenti inganni ed amenità, la vicenda si chiarisce e tutto finisce per il verso giusto.

Certamente all’altezza della situazione Maria Grazia Aschei (Ernestina), Matteo Torcaso (Don Parmenione), Tianxuefei Sun (Conte Alberto), Chiara Fiorani (Berenice), Semyon Basalev (Martino), Davide Lando (Don Eusebio). Scenografia del bravissimo Matteo Capobianco da meta-teatro con un palco sul palco, con chicca finale dell’emiciclo del Teatro Coccia che si rispecchia sulla scena.

Ma prima di Rossini, un preambolo con “Valigie d’occasione” mini-opera buffa su musica di Joe Schittino e libretto di Vincenzo De Vivo, “pastiche” o “divertissement” che il compositore definisce come un’epitome estetica all’opera rossiniana.

Ma in questa cronaca a ritroso della serata, va ricordata, ancora prima di “Valigie d’autore”, la consueta lezione introduttiva alla serata della direttrice del Teatro Coccia (direttrice o direttore? In questi tempi “meloniani”, il dubbio s’impone), Corinne Baroni: bizzarra consuetudine che non credo abbia eguali in altri teatri…

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Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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L’occasione buffa dell’opera lirica. Con Rossini si replica al Coccia

Oggi alle 16 la replica di “L’occasione fa il ladro” preceduta dall’opera contemporanea “Valigie d’occasione”

“L’occasione fa il ladro” scomparve dal repertorio rossiniano poco dopo la sua prima rappresentazione al teatro Moisé di Venezia nel 1812. Un buon motivo quindi per non perdere la rappresentazione di venerdì 29 ottobre (replica oggi, domenica 30, alle 16) al Teatro Coccia con l’Orchestra Sinfonica Carlo Coccia diretta dal Maestro Marco Alibrando per la regia di Matteo Mazzoni.

Com’è noto, l’opera buffa rossiniana, anzi la “burletta per musica”, come ricordato nella partitura, è il solito (e “solito” non è usato in senso dispregiativo), equivoco con scambio di persona. Un tema ricorrente nel teatro e anche nella lirica che tuttavia sembra funzionare sempre nel sorprendere lo spettatore, che non aspetta altro di farsi sorprendere. E sì che il testo di Luigi Prividali è proprio “basic” in quanto a “plot narrativo”, ma a fare la differenza come dicono i telecronisti sportivi, è proprio la soave leggerezza della musica rossiniana. Don Parmenione e il servo Martino, in viaggio verso Napoli e ospiti in una locanda, incontrano il conte Alberto anch’esso in viaggio verso Napoli per un matrimonio combinato. A causa di un involontario scambio di bagagli, Parmenione, visto un ritratto della futura sposa, decide di sostituirsi al promesso sposo. Ma a complicare ulteriormente le cose, c’è anche la futura sposa, Berenice che decide uno scambio di persona con la cameriera Ernestina per mettere alla prova l’amore dello sposo promesso.Naturalmente, essendo il mondo rossiniano fatto di innocenti inganni ed amenità, la vicenda si chiarisce e tutto finisce per il verso giusto.

Certamente all’altezza della situazione Maria Grazia Aschei (Ernestina), Matteo Torcaso (Don Parmenione), Tianxuefei Sun (Conte Alberto), Chiara Fiorani (Berenice), Semyon Basalev (Martino), Davide Lando (Don Eusebio). Scenografia del bravissimo Matteo Capobianco da meta-teatro con un palco sul palco, con chicca finale dell’emiciclo del Teatro Coccia che si rispecchia sulla scena.

Ma prima di Rossini, un preambolo con “Valigie d’occasione” mini-opera buffa su musica di Joe Schittino e libretto di Vincenzo De Vivo, “pastiche” o “divertissement” che il compositore definisce come un’epitome estetica all’opera rossiniana.

Ma in questa cronaca a ritroso della serata, va ricordata, ancora prima di “Valigie d’autore”, la consueta lezione introduttiva alla serata della direttrice del Teatro Coccia (direttrice o direttore? In questi tempi “meloniani”, il dubbio s’impone), Corinne Baroni: bizzarra consuetudine che non credo abbia eguali in altri teatri…

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