Massimo Caccia, il pittore che illustra gli animali bambini

Presentato alla libreria La Talpa il volume dell'autore novarese

Massimo Caccia è un pittore che illustra più che un illustratore che dipinge, ma non è nemmeno un illustratore in senso tradizionale. Massimo Caccia è un generatore di immagini simboliche ad alto contenuto segnico. Sì, forse è una definizione un po’ maniacale, ma credo azzeccata. Basta dare un’occhiata al suo ultimo lavoro editoriale, l’illustrazione di “Oh!” con testi di Giovanna Zoboli, edito da “Topipittori” e presentato lo scorso sabato alla libreria La Talpa.

In un mondo che è tutto una “inclusione”, gli animali sono i soggetti esclusivi dell’attenzione di Massimo Caccia, quasi a voler sancire un incanto per il mondo animale ed una sostanziale noia per l’antropocene e il suo seguito. E come non dargli ragione… Ma bisogna sgombrare il campo da un equivoco: il mondo animale raccontato da Massimo Caccia, non è un paradiso terrestre e le “dialettiche animalesche”, benché rappresentate da un segno quieto, da campiture di colore piatte e uniformi, da tonalità spesso complementari tra loro, appaiono molto spesso aspre, in stridenti e reciproche significanze e contro-significanze: il profilo di una zampa di elefante che poggia pesantemente sul carapace di una tartaruga, un pesce che fa pericolosamente l’altalena sul naso di una foca, un uccellino che tiene nel becco la coda di una serpe, senza accorgersi della testa del rettile che lo punta minacciosamente.

“Oh!” è l’espressione della meraviglia infantile (pubblico al quale il libro è prevalentemente destinato), ma è anche la nostra espressione di sorpresa e di malcelato disappunto per questi accostamenti qualche volta dolci, come la zampa di mamma orsa che si protende verso la zampetta del cucciolo. Il mondo animale di Massimo Caccia, non è paradisiaco e nemmeno ingenuo; non lo è come non lo è il mondo naturale, dove specie scacciano altre specie, dove esseri vengono divorati da altri esseri, dove ogni giorno, come dice la vulgata, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone per sopravvivere. Ma il libro e le tavole, danno spazio anche ad altri “sentimenti”, primo fra tutto lo stupore, come quello dell’orso sul cui capo è mollemente adagiata una salamandra.

Accostamenti di animali che possono vivere in ambienti e magari anche a latitudini diverse e per questo molto insoliti, ma come ci ricordava il conte di Lautrémont la bellezza risiede spesso “nell’incontro di una macchina da cucire con a un ombrello su di un tavolo anatomico…”. Un libro da regalare a bambini curiosi e non omologati, (e genitori attenti) disposti a non appiattirsi sulle forme del banale-quotidiano.

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Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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Massimo Caccia è un pittore che illustra più che un illustratore che dipinge, ma non è nemmeno un illustratore in senso tradizionale. Massimo Caccia è un generatore di immagini simboliche ad alto contenuto segnico. Sì, forse è una definizione un po’ maniacale, ma credo azzeccata. Basta dare un’occhiata al suo ultimo lavoro editoriale, l’illustrazione di “Oh!” con testi di Giovanna Zoboli, edito da “Topipittori” e presentato lo scorso sabato alla libreria La Talpa.

In un mondo che è tutto una “inclusione”, gli animali sono i soggetti esclusivi dell’attenzione di Massimo Caccia, quasi a voler sancire un incanto per il mondo animale ed una sostanziale noia per l’antropocene e il suo seguito. E come non dargli ragione… Ma bisogna sgombrare il campo da un equivoco: il mondo animale raccontato da Massimo Caccia, non è un paradiso terrestre e le “dialettiche animalesche”, benché rappresentate da un segno quieto, da campiture di colore piatte e uniformi, da tonalità spesso complementari tra loro, appaiono molto spesso aspre, in stridenti e reciproche significanze e contro-significanze: il profilo di una zampa di elefante che poggia pesantemente sul carapace di una tartaruga, un pesce che fa pericolosamente l’altalena sul naso di una foca, un uccellino che tiene nel becco la coda di una serpe, senza accorgersi della testa del rettile che lo punta minacciosamente.

“Oh!” è l’espressione della meraviglia infantile (pubblico al quale il libro è prevalentemente destinato), ma è anche la nostra espressione di sorpresa e di malcelato disappunto per questi accostamenti qualche volta dolci, come la zampa di mamma orsa che si protende verso la zampetta del cucciolo. Il mondo animale di Massimo Caccia, non è paradisiaco e nemmeno ingenuo; non lo è come non lo è il mondo naturale, dove specie scacciano altre specie, dove esseri vengono divorati da altri esseri, dove ogni giorno, come dice la vulgata, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone per sopravvivere. Ma il libro e le tavole, danno spazio anche ad altri “sentimenti”, primo fra tutto lo stupore, come quello dell’orso sul cui capo è mollemente adagiata una salamandra.

Accostamenti di animali che possono vivere in ambienti e magari anche a latitudini diverse e per questo molto insoliti, ma come ci ricordava il conte di Lautrémont la bellezza risiede spesso “nell’incontro di una macchina da cucire con a un ombrello su di un tavolo anatomico…”. Un libro da regalare a bambini curiosi e non omologati, (e genitori attenti) disposti a non appiattirsi sulle forme del banale-quotidiano.

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