«Mi manca il melodramma. Da giugno apriamo il teatro»

Fermo a causa dell’emergenza Covid e dei lavori di ristrutturazione, il Teatro Coccia, come altre realtà culturali, ha dovuto reinventarsi con un calendario di spettacoli on line. Ma cosa succederà da lunedì 26 aprile quando i luoghi della cultura potranno riaprire ma con regole assolutamente restrittive? (leggi qui la prima puntata tra gli enti culturali di Novara).

«Siamo sotto il controllo del Mibact e con il ministero abbiamo un filo diretto – spiega la direttrice del Coccia, Corinne Baroni -. Noi lavoriamo con una programmazione triennale e le prossime due stagioni sono già stabilite. Dunque si può capire come le nostre tempistiche siano ben diverse da quelle delle comunicazioni su aperture o chiusure. Dobbiamo dialogare con il pubblico mesi prima rispetto alle date e in questo momento non sappiamo che raggiungerlo e se avrà paura a tornare in teatro. Per questo motivo manteniamo la programmazione on line fino a giugno per gli spettacoli già in calendario; a maggio apriamo la biglietteria per quelli futuri. Saremo così un Teatro che lavora dodici mesi l’anno».

Contestualmente il Coccia sta preparando il cartellone per l’Estate novarese al castello e, secondo la direttrice il coprifuoco alle 22 non è un problema: «Mi manca il melodramma e in un modo o nell’altro cercherò di inserirne almeno un per la stagione estiva – afferma – ma non possiamo pensare che le persone, dopo un anno di stop, siano disposte ad assistere a spettacoli di oltre due ore. I nostri non durano più di un’ora e non vedo perchè non si possano programmare nell’orario dell’aperitivo, ad esempio alle 18».


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Fermo a causa dell'emergenza Covid e dei lavori di ristrutturazione, il Teatro Coccia, come altre realtà culturali, ha dovuto reinventarsi con un calendario di spettacoli on line. Ma cosa succederà da lunedì 26 aprile quando i luoghi della cultura potranno riaprire ma con regole assolutamente restrittive? (leggi qui la prima puntata tra gli enti culturali di Novara). «Siamo sotto il controllo del Mibact e con il ministero abbiamo un filo diretto - spiega la direttrice del Coccia, Corinne Baroni -. Noi lavoriamo con una programmazione triennale e le prossime due stagioni sono già stabilite. Dunque si può capire come le nostre tempistiche siano ben diverse da quelle delle comunicazioni su aperture o chiusure. Dobbiamo dialogare con il pubblico mesi prima rispetto alle date e in questo momento non sappiamo che raggiungerlo e se avrà paura a tornare in teatro. Per questo motivo manteniamo la programmazione on line fino a giugno per gli spettacoli già in calendario; a maggio apriamo la biglietteria per quelli futuri. Saremo così un Teatro che lavora dodici mesi l'anno». Contestualmente il Coccia sta preparando il cartellone per l'Estate novarese al castello e, secondo la direttrice il coprifuoco alle 22 non è un problema: «Mi manca il melodramma e in un modo o nell'altro cercherò di inserirne almeno un per la stagione estiva - afferma - ma non possiamo pensare che le persone, dopo un anno di stop, siano disposte ad assistere a spettacoli di oltre due ore. I nostri non durano più di un'ora e non vedo perchè non si possano programmare nell'orario dell'aperitivo, ad esempio alle 18».
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