«Non siamo giullari di corte, siamo professionisti e vogliamo il giusto riconoscimento»

«Non siamo giullari di corte, siamo professionisti e vogliamo il giusto riconoscimento». Manuela Custer, mezzosoprano di fama internazionale e di origini novaresi, torna in città dopo quindici anni di assenza per interpretare Rosina ne “Il Barbierie di Siviglia” prodotto dal Teatro Coccia.

L’opera rossiniana andrà in scena la castello di Novara questa sera, martedì 28 luglio, e domani, mercoledì 29, alle 21.30. Durante le pause dalle prove, traccia un quadro preoccupante della condizione post covid che si trovano a vivere gli artisti e tutti coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo.

«È già un miracolo riuscire a tornare sul palco – dice – tornarci nella mia città d’origine, dalla quale mancavo dal 2005, è po’ come un nuovo inizio. La situazione è davvero drammatica, ma credo che almeno sia l’occasione per prendere coscienza del fatto che non siamo più ai tempi della Callas e che la nostra è una categoria di misconosciuti. Se ne verrà fuori solo grazie al lavoro di sindacati e associazioni che sono in prima fila per ottenere il giusto rinoscimento della categoria: non siamo come Rigoletto, non siamo giullari di corte, siamo professionisti che studiano e faticano per anni; serve un programma e un welfare della cultura che in Italia non sono mai esistiti».

A farle da eco c’è Enrico Iviglia, tenore astigiano che interpreta il Conte di Almaviva: «La vivo come una rinascita – commenta – in questo periodo così preoccupante ma che mi sento di vivere in modo grintoso, quasi non ci speravo più. È un modo per ricominciare dal Piemonte considerato il fatto che molti interpreti provengono dalla regione»

A dirigere i cantanti e la pianista accompagnatrice (Alba Pepe) tre dei giovani direttori d’orchestra dell’Accademia Amo del Teatro Coccia, guidati da Matteo Beltrami, direttore musicale del Teatro: il novarese Riccardo Bisatti salirà sul podio stasera, domani toccherà a Tommaso Perissinotto e Mariateresa Amenduni, questi ultimi due scelti dai cantanti stessi.

«Dirigere un’opera senza orchestra è senz’altro un’esperienza stimolante – racconta Bisatti – e mi auguro possa essere un primo passo per tornare alla normalità anche sul palcoscenico. L’Accademia (che durante la prossima stagione sarà riproposta in modo più ampio anche grazie al bando da 480 mila euro di Fondazione Cariplo, ndr) è stata molto formativa, una mole di lavoro incredibile: la rifarei subito. E poi non mi aspettavo di poter dirigere un cast di così alto livello e proprio nella mia città».

Un barbiere che rispetterà le misure di distanziamento anche tra gli interpreti: «I cantanti – spiega il regista Renato Bonajuto – indosseranno guanti e mascherina e ci sarà Berta, la cameriera di Rosina, che in scena spruzzerà una soluzione di acqua e disinfettante per sanificare gli spazi. I costumi, invece, sono decisamente più classici e sono quelli utilizzati nel Baribiere che ho diretto la scorsa stagione al Regio di Parma».

Per rendere la fruizione dell’opera in maniera più tecnologica, sarà sperimentata la lettura del libretto tramite la app Lyri, pensata appositamente per seguire in tempo reale il libretto e la trama dell’opera direttamente dal proprio smartphone. Un’idea di Riccardo Levorato, ingegnere informatico ma anche musicista e che con due compagni di studi, Alberto Sbeghen e Daniele Alberton, ingegneri informatici come lui, ha dato vita a questa applicazione: una soluzione studiata che sostituisce i tradizionali sovratitoli senza però disturbare la visione dello spettacolo al proprio vicino di poltrona grazie allo sfondo nero e all’azzeramento automatico della luminosità all’alzarsi del sipario.

Biglietti: intero 10 euro, ridotto 5 euro (dai 12 ai 26 anni), omaggio (personale medico e paramedico con tesserino e under 12) presso la biglietteria del Teatro e online su www.fondazioneteatrococcia.it


Il Barbiere di Siviglia
di Gioachino Rossini

direzione Accademia Amo dei Mestieri d’Opera del Teatro Coccia: Riccardo Bisatti (28 luglio), Tommaso Perissinotto e Mariateresa Amenduni (29 luglio)

regia Renato Bonajuto

pianoforte Alba Pepe

scene, costumi, attrezzerie, parrucche Arte scenica Reggio Emilia

luci Ivan Pastrovicchio

Interpreti: Enrico Iviglia Il conte D’Almaviva, Stefano Marchisio Don Bartolo, Manuela Custer Rosina, Gabriele Nani Figaro, Alessandro Abis Don Basilio, Ilaria Alida Quilico Berta, Filippo Rotondo Fiorello/Un ufficiale, Marco Orlando mimo

assistente alla regia Lorenzo Lenzi

attrezzista Alessandro Raimondi

macchinista Lorenzo Saletta

sarta Silvia Lumes

trucco/parucco Rosalia Visaggio

assistente trucco/parrucco Chiara Sofia Foridis

 

 

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Non siamo giullari di corte, siamo professionisti e vogliamo il giusto riconoscimento»

«Non siamo giullari di corte, siamo professionisti e vogliamo il giusto riconoscimento». Manuela Custer, mezzosoprano di fama internazionale e di origini novaresi, torna in città dopo quindici anni di assenza per interpretare Rosina ne “Il Barbierie di Siviglia” prodotto dal Teatro Coccia.

L’opera rossiniana andrà in scena la castello di Novara questa sera, martedì 28 luglio, e domani, mercoledì 29, alle 21.30. Durante le pause dalle prove, traccia un quadro preoccupante della condizione post covid che si trovano a vivere gli artisti e tutti coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo.

«È già un miracolo riuscire a tornare sul palco – dice – tornarci nella mia città d’origine, dalla quale mancavo dal 2005, è po’ come un nuovo inizio. La situazione è davvero drammatica, ma credo che almeno sia l’occasione per prendere coscienza del fatto che non siamo più ai tempi della Callas e che la nostra è una categoria di misconosciuti. Se ne verrà fuori solo grazie al lavoro di sindacati e associazioni che sono in prima fila per ottenere il giusto rinoscimento della categoria: non siamo come Rigoletto, non siamo giullari di corte, siamo professionisti che studiano e faticano per anni; serve un programma e un welfare della cultura che in Italia non sono mai esistiti».

A farle da eco c’è Enrico Iviglia, tenore astigiano che interpreta il Conte di Almaviva: «La vivo come una rinascita – commenta – in questo periodo così preoccupante ma che mi sento di vivere in modo grintoso, quasi non ci speravo più. È un modo per ricominciare dal Piemonte considerato il fatto che molti interpreti provengono dalla regione»

A dirigere i cantanti e la pianista accompagnatrice (Alba Pepe) tre dei giovani direttori d’orchestra dell’Accademia Amo del Teatro Coccia, guidati da Matteo Beltrami, direttore musicale del Teatro: il novarese Riccardo Bisatti salirà sul podio stasera, domani toccherà a Tommaso Perissinotto e Mariateresa Amenduni, questi ultimi due scelti dai cantanti stessi.

«Dirigere un’opera senza orchestra è senz’altro un’esperienza stimolante – racconta Bisatti – e mi auguro possa essere un primo passo per tornare alla normalità anche sul palcoscenico. L’Accademia (che durante la prossima stagione sarà riproposta in modo più ampio anche grazie al bando da 480 mila euro di Fondazione Cariplo, ndr) è stata molto formativa, una mole di lavoro incredibile: la rifarei subito. E poi non mi aspettavo di poter dirigere un cast di così alto livello e proprio nella mia città».

Un barbiere che rispetterà le misure di distanziamento anche tra gli interpreti: «I cantanti – spiega il regista Renato Bonajuto – indosseranno guanti e mascherina e ci sarà Berta, la cameriera di Rosina, che in scena spruzzerà una soluzione di acqua e disinfettante per sanificare gli spazi. I costumi, invece, sono decisamente più classici e sono quelli utilizzati nel Baribiere che ho diretto la scorsa stagione al Regio di Parma».

Per rendere la fruizione dell’opera in maniera più tecnologica, sarà sperimentata la lettura del libretto tramite la app Lyri, pensata appositamente per seguire in tempo reale il libretto e la trama dell’opera direttamente dal proprio smartphone. Un’idea di Riccardo Levorato, ingegnere informatico ma anche musicista e che con due compagni di studi, Alberto Sbeghen e Daniele Alberton, ingegneri informatici come lui, ha dato vita a questa applicazione: una soluzione studiata che sostituisce i tradizionali sovratitoli senza però disturbare la visione dello spettacolo al proprio vicino di poltrona grazie allo sfondo nero e all’azzeramento automatico della luminosità all’alzarsi del sipario.

Biglietti: intero 10 euro, ridotto 5 euro (dai 12 ai 26 anni), omaggio (personale medico e paramedico con tesserino e under 12) presso la biglietteria del Teatro e online su www.fondazioneteatrococcia.it


Il Barbiere di Siviglia
di Gioachino Rossini

direzione Accademia Amo dei Mestieri d’Opera del Teatro Coccia: Riccardo Bisatti (28 luglio), Tommaso Perissinotto e Mariateresa Amenduni (29 luglio)

regia Renato Bonajuto

pianoforte Alba Pepe

scene, costumi, attrezzerie, parrucche Arte scenica Reggio Emilia

luci Ivan Pastrovicchio

Interpreti: Enrico Iviglia Il conte D’Almaviva, Stefano Marchisio Don Bartolo, Manuela Custer Rosina, Gabriele Nani Figaro, Alessandro Abis Don Basilio, Ilaria Alida Quilico Berta, Filippo Rotondo Fiorello/Un ufficiale, Marco Orlando mimo

assistente alla regia Lorenzo Lenzi

attrezzista Alessandro Raimondi

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore