Questa mattina, 27 gennaio, all’Arengo del Broletto, si è tenuta la commemorazione del Giorno della Memoria, un evento che ha coinvolto autorità civili e militari, studenti delle scuole superiori e rappresentanti della comunità ebraica.
Il prefetto Francesco Garsia ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i giovani, affermando: «I ragazzi devono capire che è successo qui, per sviluppare consapevolezza e responsabilità per il futuro. Le Medaglie d’Onore rappresentano uno stimolo alla riflessione».
Il sindaco Alessandro Canelli, nel suo intervento, ha ribadito il valore del ricordo: «Dimenticare la Shoah significa rischiare di ripeterla. Alcune tragedie continuano a succedere e dimenticare è un delitto. Ricordare questo giorno in modo consapevole è fondamentale. Anche Novara è stata toccata da questa tragedia, con i primi rastrellamenti dell’epoca. Dobbiamo mantenere ferma la convinzione che questi eventi non debbano mai più accadere».
Mattia Busti, in rappresentanza della Comunità Ebraica di Vercelli, ha richiamato l’attenzione sul pericolo dell’indifferenza: «Non essere indifferenti e ricordare che, se è successo, può capitare ancora. I giovani devono portare avanti questa consapevolezza».
Paolo Cattaneo, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza, ha condiviso la sua esperienza personale: «Mi sono avvicinato a questi temi da bambino, grazie alla mia maestra Rina Musso, che mi raccontava dei crimini avvenuti a Vignale, in piazza Cavour e in piazza Martiri. Parlava del marito Mario, internato in Polonia e direttore dell’Istituto Dominioni. Oggi dobbiamo provare un sentimento di gratitudine verso queste persone che hanno dato tutto e verso i loro parenti, che portano ancora il dolore nel cuore. Dobbiamo chiederci quale contributo ciascuno di noi possa dare per costruire una società libera da odio e guerra».
A conclusione della cerimonia, il prefetto, insieme ai sindaci dei Comuni interessati, ha consegnato dodici Medaglie d’Onore a cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti: Antonio Calaz, Pierino Panigoni, Pietro Calcagni, Umberto Delponte, Dionisio Rossi, Amelio Mario Borando, Carlo Devecchi, Piero Lodroni, Giacinto Magnago, Antonio Manfredda, Virginio Costantino Mittino e Rocco Daghetta.
La cerimonia ha visto anche la partecipazione dei ragazzi della consulta studentesca, che hanno espresso un desiderio di maggiore coinvolgimento: «Tutti hanno parlato dei giovani, ma ci avrebbe fatto piacere se fosse stato dato spazio a qualcuno di noi», ha dichiarato Leonardo Ponte Planas a margine dell’evento anche a nome di Mariza Gjonaj, Azra Taherian, Emanuele Figuccia e Mattia Mattachini.
Gli studenti del liceo musicale e coreutico Casorati hanno contribuito a rendere ancora più intensa l’atmosfera, esibendosi in brani musicali e canti a tema.
Le autorità cittadine si sono poi trasferite in piazza Santa Caterina dove sono presenti le pietre di inciampo in memoria dei novaresi deportati.