Si avvia domani la quarta edizione di “Scarabocchi”, il festival per bambini e famiglie quest’anno sul tema “L’Albero”. Domani sera, martedì 7 alle 21, è prevista l’anticipazione online “Dalla mia Terra alla Terra”, incontro con il fotografo brasiliano Sebastiao Salgato e le sue immagini dell’Amazzonia in mostra a Roma dal 1° ottobre.
Poi, venerdì 17, il via alla serie di eventi – tra incontri su letteratura, poesia, scienza, ecologia e laboratori di disegno, pittura, calligrafia e stampa blueprint – con la serata inaugurale “Radici e Rami”, che consentirà di ritrovarsi dal vivo, in presenza, con la lezione dello psicanalista Massimo Recalcati e la poesia con rito sonoro di Mariangela Gualtieri “Cattura del soffio”, al Teatro Coccia dalle ore 18 (unico appuntamento a pagamento, biglietti a 5 euro, in vendita da domani alla biglietteria del Coccia).
Quindi verrà il fine settimana di sabato 18 e domenica 19 con laboratori per i bambini ed anche per gli adulti, i diversi incontri (interessante ed attesa le novità sulla calligrafia e della realizzazione di un murales interagendo con gli studenti) e il programma dedicato alle scuole che si avvia già da giovedì 16. Eventi dislocati in vari punti della città, dal Broletto al Parco Boroli di Sant’Adrea, dal Museo diocesano (che sostituisce la Galleria Giannoni, ove indicata in programma) al Parco dei Bambini ed anche presso alcune scuole. Il programma completo e il collegamento online del 17 su www.scarabocchifestival.it .
LA PRESENTAZIONE
“L’Albero” di Scarabocchi è stato presentato questa mattina nel foyer del Teatro Coccia, introdotto da Paola Turchelli, responsabile del Circolo dei Lettori di Novara, con il presidente del Circolo dei Lettori di Torino, Giulio Bino, il curatore della rassegna, Marco Belpoliti, e l’assessore regionale alla cultura, Vittoria Poggio.
«È la prima volta che ci ritroviamo dopo tanto tempo. Ripartiamo – ha esordito Turchelli – chiedendoci come nel lockdown: ma che fine hanno fatto i bambini? Sono un po’ scomparsi, pensate alla chiusura delle scuole. Ecco, sogniamo di recuperare le esigenze e i diritti dei più giovani e Scarabocchi vuol far sì che bambini e famiglie tornino ad avere spazio nella città».
«Scarabocchi ci rappresenta a partire dal nome, come un brutto anatroccolo che negli anni sta diventando un bellissimo cigno. La cultura è stata il cuore principale a cui tutti ci siamo aggrappati nel momento più buio della pandemia» ha aggiunto Bin. Che ha proseguito: «Oggi presentiamo un programma più denso e più accattivante che mai: il soggetto al centro sarà l’albero e diciamo che così Scarabocchi sta mettendo radici».
Il presidente del Circolo dei Lettori ha anche confermato «con riconoscenza e orgoglio che stiamo definendo il passaggio della sede novarese nei locali del Castello sforzesco, senza perdere quelli del Broletto. Siamo fiduciosi che la definizione del percorso arrivi entro fine anno. Saranno nuovi spazi per rendere più vivibile uno spazio simbolo della città attraverso la cultura».
A definire i contenuti dell’evento è stato il curatore. «Lo scarabocchio è il primo linguaggio espressivo di forme che nascono dal rapporto di mano, corpo e cervello. È il tentativo di iniziare a scrivere e disegnare dei bambini, ma vale per tutti, perché è una parte infantile che resta in noi». Ha quindi ricordato che i temi del corpo e della Natura «hanno accompagnato i pensieri e il lavoro di questi due anni e oggi guardiamo al bisogno di ritrovare un equilibrio. E questo ha rapporto con la cultura. È il tema della sostenibilità. La Natura ha nell’albero un simbolo infantile a cui collegare elemento umano e naturale». Da qui il declinarsi degli innumerevoli aspetti di un programma veramente ampio e articolato.
Questo festival rappresenta anche un momento importante di ripresa. Questo il concetto espresso dall’assessore Poggio che ha anche sottolineato come «la Regione vuole anche dare più valore e sostegno al mondo del libro e dell’editoria, una filiera che è stata importante durante la pandemia e merita un plauso per aver creato momenti sul web ed anche in presenza». Ha anche aggiunto che «vede nel Circolo dei Lettori una realtà viva che ha saputo raccogliere una sfida orientata al benessere della gente».
Infine Paola Turchelli ha espresso il ringraziamento alle Fondazioni (Cariplo, Fcn, Crt, DE Agostini, Bpn) e alle aziende (ad esempio Novamont e Cavanna collaborano ad alcuni laboratori) che hanno offerto contributi e partnership.
Per Fcn il presidente Davide Maggi ha spiegato la vicinanza della Fondazione alle iniziative culturali e per i bambini, sottolineando anche l’importanza del tema del linguaggio in questa fase di trasformazione del lavoro. A nome della sua azienda l’ad Riccardo Cavanna ha parlato della necessità che l’impresa favorisca lo sviluppo della creatività dei più giovani, auspicando per Scarabocchi un prossimo laboratorio per bambini sull’economia circolare.
Infine dal sindaco Alessandro Canelli il ringraziamento a tutti gli attori dell’evento e la conferma dell’iter per portare la sede del Circolo nel castello.
[Nell’immagine in alto un momento della presentazione di questa mattina nel foyer del Teatro Coccia)