Avete mai visto un festival musicale che si apre con una mostra fotografica? Ebbene se non lo avete mai visto, lo vedrete questa sera, 2 giugno, visto che Novara Jazz 2022 apre i battenti proprio oggi all’Opificio, possiamo ormai ben dire ,“storico” locale del jazz novarese. Però a pensarci bene strano non è, perché se il fotografo è nato in Umbria, dopo San Francesco e Giotto, la terza cosa che mi viene in mente è jazz. Giuseppe Cardoni è infatti un grande fotografo umbro che ha alle spalle una carriera fatta di tante mostre, libri, pubblicazioni, collaborazioni di grande prestigio.
Sarà un piacere sopraffino vedere le sue fotografie, questa sera prima del concerto inaugurale dopo i suoi quindici anni passati alla corte di sua maestà Umbria Jazz, naturalmente in b/n come da “dress code”. Subito dopo prendono il via le danze che impegneranno la città e i suoi ospiti fino al 12 giugno prossimo. Sul palco dell’Opificio Daniele Cavallanti con il suo “A World Sound”, un progetto di brani originali di Cavallanti e dedicato ai grandi jazzisti quali Dewey Redman, Joe Henderson, Sam Rivers, Wayne Shorter, Massimo Urbani e brani di Ornette Coleman, Eric Dolphy, Albert Ayler, Archie Shepp, Joe Lovano e Wayne Shorter. Con Daniele Cavallanti al sax tenore si cimentano l’ormai novarese d’adozione Francesco Chiapperini (clarinetto basso, sax alto e flauto), Gianluca Alberti al contrabbasso e Toni Boselli alla batteria.
Se amate il jazz non prendete troppi impegni per i prossimi dieci giorni, se non lo amate, è un’ottima occasione per innamorarvi.