Novara Jazz torna con quaranta appuntamenti tra concerti, mostre e attività

Dal 2 a 12 giugno dieci giorni di full immersion nella 19esima edizione

Oltre quaranta appuntamenti in dieci giorni, un cartellone diffuso tra i luoghi simbolo del centro storico di Novara, spazi recuperati che tornano a nuova vita e il parco del Ticino, tanti protagonisti dell’avanguardia jazzistica contemporanea – italiana e internazionale – e una ricca proposta di attività collaterali. Novara Jazz, summer edition, la numero 19, partirà il 2 giugno senza sosta fino a domenica 12.

«La Fondazione della Banca Popolare di Novara continua ad accompagnare il percorso del Novara Jazz Festival, che ha visto fiorire e ha sostenuto fin dall’inizio, tanti anni fa, e che vede con piacere proseguire nel suo crescere, e contribuire a rendere sempre più viva ed attraente la nostra Città» ha detto Franco Zanetta, presidente della Fondazione Bpn durante la presentazione.

«NovaraJazz si inserisce nella più ampia azione della nostra amministrazione – che va dalla valorizzazione di spazi come Nòva e Casa Bossi alla messa in rete di soggetti e iniziative – finalizzata ad attrarre sempre più pubblico e visitatori nella nostra città» è stato il commento del sindaco Alessandro Canelli -. l’associazione Rest-Art, in quasi vent’anni di Festival, ha dimostrato di saper lavorare in questa direzione ed è quindi un attore chiave nella nostra prospettiva strategica».

«In vista del traguardo del ventennale è il momento di fare bilanci» – hanno dichiarato Corrado Beldì, direttore artistico di NovaraJazz e Riccardo Cigolotti -. Più di 850 concerti e oltre 3.300 performance, che hanno coinvolto in vent’anni musicisti di 43 Paesi da tutto il mondo, per una media di circa 50 eventi l’anno», prosegue Beldì. «Il jazz è la musica più rappresentativa del ‘900 e finalmente questa consapevolezza diventa anche impegno concreto: per la prima volta, il jazz è stato riconosciuto nella sua autonomia anche dal Fondo Unico per lo Spettacolo; in questo orizzonte, abbiamo iniziato a pensare in grande e stiamo lavorando a un importante progetto per diventare Centro di Produzione, sviluppando ulteriormente il filone delle residenze artistiche, che abbiamo da sempre coltivato».

«Il jazz è la musica della contemporaneità, perché è la musica del dialogo – ha proseguito Cigolotti -. E in questo senso ha bisogno di fisicità e condivisione, anche in una fase storica “liquida” come quella che stiamo attraversando; per questo, continuiamo a valorizzare le collaborazioni sul territorio e il rapporto con gli spazi che meglio lo rappresentano. Tra gli highlights del programma, sottolineiamo i Collocutor, con il primo Church of Sound italiano, e i concerti serali del Broletto: da Shingai a L.U.M.E. fino all’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp.

Il primo appuntamento è in programma giovedì 2 giugno alle 20.30 all’Opificio con il quartettov di Daniele Cavallanti. Il programma completo è disponibile sul sito di Novara Jazz.

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Dal 2 a 12 giugno dieci giorni di full immersion nella 19esima edizione

Oltre quaranta appuntamenti in dieci giorni, un cartellone diffuso tra i luoghi simbolo del centro storico di Novara, spazi recuperati che tornano a nuova vita e il parco del Ticino, tanti protagonisti dell’avanguardia jazzistica contemporanea – italiana e internazionale – e una ricca proposta di attività collaterali. Novara Jazz, summer edition, la numero 19, partirà il 2 giugno senza sosta fino a domenica 12.

«La Fondazione della Banca Popolare di Novara continua ad accompagnare il percorso del Novara Jazz Festival, che ha visto fiorire e ha sostenuto fin dall’inizio, tanti anni fa, e che vede con piacere proseguire nel suo crescere, e contribuire a rendere sempre più viva ed attraente la nostra Città» ha detto Franco Zanetta, presidente della Fondazione Bpn durante la presentazione.

«NovaraJazz si inserisce nella più ampia azione della nostra amministrazione - che va dalla valorizzazione di spazi come Nòva e Casa Bossi alla messa in rete di soggetti e iniziative - finalizzata ad attrarre sempre più pubblico e visitatori nella nostra città» è stato il commento del sindaco Alessandro Canelli -. l'associazione Rest-Art, in quasi vent’anni di Festival, ha dimostrato di saper lavorare in questa direzione ed è quindi un attore chiave nella nostra prospettiva strategica».

«In vista del traguardo del ventennale è il momento di fare bilanci» - hanno dichiarato Corrado Beldì, direttore artistico di NovaraJazz e Riccardo Cigolotti -. Più di 850 concerti e oltre 3.300 performance, che hanno coinvolto in vent’anni musicisti di 43 Paesi da tutto il mondo, per una media di circa 50 eventi l’anno», prosegue Beldì. «Il jazz è la musica più rappresentativa del ‘900 e finalmente questa consapevolezza diventa anche impegno concreto: per la prima volta, il jazz è stato riconosciuto nella sua autonomia anche dal Fondo Unico per lo Spettacolo; in questo orizzonte, abbiamo iniziato a pensare in grande e stiamo lavorando a un importante progetto per diventare Centro di Produzione, sviluppando ulteriormente il filone delle residenze artistiche, che abbiamo da sempre coltivato».

«Il jazz è la musica della contemporaneità, perché è la musica del dialogo - ha proseguito Cigolotti -. E in questo senso ha bisogno di fisicità e condivisione, anche in una fase storica “liquida” come quella che stiamo attraversando; per questo, continuiamo a valorizzare le collaborazioni sul territorio e il rapporto con gli spazi che meglio lo rappresentano. Tra gli highlights del programma, sottolineiamo i Collocutor, con il primo Church of Sound italiano, e i concerti serali del Broletto: da Shingai a L.U.M.E. fino all’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp.

Il primo appuntamento è in programma giovedì 2 giugno alle 20.30 all'Opificio con il quartettov di Daniele Cavallanti. Il programma completo è disponibile sul sito di Novara Jazz.

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