“Nj Weekender Fall Edition” è la “due giorni” autunnale di Novara Jazz che si è tenuta sabato e domenica scorsi presso lo spazio “Nòva,” ricavato all’interno della gigantesca ex Caserma Passalacqua nel cuore della città e abbandonata da anni al suo destino. “Nòva”, una volta si sarebbe chiamato “centro sociale” e del centro sociale ha tutte o quasi le caratteristiche: laboratori, biblioteca, spazi per incontri, dibattiti, proiezioni e concerti, piccolo punto ristoro. Manca forse solo la politica, almeno quella tradizionalmente intesa, poi c’è tutto (persino un posteggio a pagamento, questo magari non in stile col centro sociale anni Settanta-Ottanta). Ed è qui che Mr. Corrado Beldì, Mr. Riccardo Cigolotti ed anche Mr. Enrico Bettinello, stanno cercando di compiere il miracolo, ovvero quello di smuovere i giovani trascinandoli verso qualcosa che non sia solo lo spritz o i riti, un po’ ritriti della movida.
E così eccoci qui, a quasi sessantacinque anni, in piedi (i concerti nei centri sociali et similia, si seguono rigorosamente in piedi e con una birra in mano, come mi ha rammentato più d’una persona dello staff), ad ascoltare un programma di gran qualità che questa sera comprende brevi concerti alternati a dj set di grande impatto per il pubblico più giovane che si alternano nelle due sale che permettono, grazie alla doppio allestimento, un veloce alternarsi dei musicisti gruppi.
Questo è il “format” di “NJ Weekender Fall Edition” (che lascia presumere anche una edizione primaverile o estiva…) Tocca alla straordinaria voce di Anna Bassy e ai suoi musicisti, ovvero Pietro Girardi alla chitarra, Andrea Montagner al basso, Pietro Pizzoli alla batteria, ad aprire le danze (eh sì, perché qualcuno accenna amche qualche timida oscillazione danzante). Pochi pezzi inframezzati da poche timide parole, ma la sua voce sembra nata per il canto più che per il parlato. Già ascoltata in “Universal Language” di Gianluca Petrella e dei “Cosmic Renassaince”, Anna Bassy è una cantautrice italo-nigeriana della quale sentiremo parlare (cantare) a lungo.
Dopo il “dinner” in scatola (molto indovinati i box-cena-aperitivo ideati da “Atheneum”, locale per universitari poco distante), e il dj-set di Andrea Passenger, eccoci nel lato B di Nòva (lato B ci sta bene, vista anche la presenza di un “vynil-store”), per il concerto di Rosa Brunello che ha recentemente pubblicato il suo ultimo lavoro, “Sounds Like Freedom” per l’etichetta “Domanda Music”. Con lei Tamar Osborn dei “Collocutor” al sax baritono e al flauto, (già ospiti della passata edizione di Novara Jazz), Maurice Louca alla chitarra e alle tastiere, Marco Frattini alla batteria e percussioni. Un jazz che trascolora in una raffinata etno-music e in tanti echi di altre sonorità raccolte in giro per il mondo e fuse meravigliosamente senza rinunciare ad una vena di ricerca sempre vitale e alimentata dall’alternarsi di Rosa al basso elettrico e al contrabbasso.
Dopo le sofisticate sonorità di Rosa Brunello, il pubblico è invitato a spostarsi ancora nella sala “storica” di Nòva per una bella iniezione di possenza sonora data dal tuonante sax di Daykoda, al secolo Andrea Gamba che col suo quartetto stordisce a dovere (in senso positivo), chi nel jazz cerca principalmente vitalità ed energia. Un altro dj-set, quello di Lefto conclude la prima serata di “Nj Weekender Fall Edition”.