Papa Francesco ha inviato una lettera ad Act e alla sua direttrice artistica Dacia Maraini per il Festival Teatro sull’Acqua in programma ad Arona. Di seguito il testo integrale.
Illustre Signora Dacia Maraini,
ho appreso con vivo piacere che nei primi giorni di settembre, nella stupenda cornice del Lago Maggiore, si celebrerà l’annuale edizione del Festival Teatro sull’Acqua, sotto l’egida dell’associazione Arona Città Teatro.
Sono molto compiaciuto per tale progetto culturale che assieme a tanti artisti realizzate in un luogo così suggestivo, ricco della memoria di grandi poeti e scrittori italiani, come pure filosofi e teologi che vi hanno trovato ispirazione per dare voce alla ricerca di senso e ai grandi interrogativi del cuore umano. A tale riguardo, mi è caro ricordare gli incontri tra i due grandi uomini che hanno segnato fortemente la storia culturale, politica e religiosa dell’Italia, Antonio Rosmini e Alessandro Manzoni, all’epoca di grandi mutamenti sociali.
In un mondo, e soprattutto quello odierno, in cui si avverte una crisi culturale e di valori, il vostro progetto-teatro può essere un segno positivo per tutti. La bellezza di fare teatro, come forma d’arte, consiste appunto nel mettere in scena il vissuto dell’uomo, nel coinvolgere tutti, attori e spettatori, per offrire una forma di cultura alta, armoniosa e costruttiva.
Attraverso tale progetto Voi donate a quanti si affacciano sulle rive dell’incantevole Lago Maggiore, la gioia dell’incontro e la possibilità di assaporare le meraviglie naturalistiche che Dio ha affidato all’uomo.
Grazie per il vostro impegno; proseguite in tale missione perché un popolo senza cultura non ha futuro. La cultura è il vero benessere di un Paese: spinge l’uomo alla riflessione, a scoprire cose sempre nuove, a rispettare la diversità, lo induce a una sana curiosità, a collaborare per edificare una società coesa, rispettosa di ogni persona.
Come ho avuto modo di ricordare, incontrando un gruppo di Artisti: «L’arte è un mezzo molto potente per trasmettere il messaggio della bellezza della natura. Infatti prendersi cura del mondo che ci circonda e ci sostiene significa prendersi cura di noi stessi. Ma abbiamo bisogno di costruirci un noi che abita la casa comune».
Con tali auspici, affido Lei, i collaboratori, i membri dell’Associazione e quanti sono impegnati nella presentazione dell’evento alla protezione della Vergine Maria e di San Francesco d’Assisi, amante e custode del creato, e volentieri invio la mia Benedizione.
Fraternamente,
Francesco