Nessun vincitore al Premio Cantelli 2022, il concorso internazionale per direttori d’orchestra. Una scelta della giuria, presieduta da Sebastian Schwarz, direttore artistico del Teatro Regio di Torino, che ha voluto tenere alto il prestigio del concorso seguendo la modalità utilizzata nelle competizioni artistiche internazionali dove si preferisce non assegnare il primo premio quando si verifica il caso in cui nessuno dei partecipanti corrisponde al profilo ideale del vincitore.
«La giuria ha preso in considerazione tutte le prove, non solo l’esibizione di stasera – ha detto Schwarz -. Quello di Cantelli è un grande nome da difendere, è sinonimo di carisma ed eleganza e noi un direttore così completo come era lui lo volgiamo vedere sui nostri podi. Abbiamo osservato i finalisti durante tutte le prove, ma c’era sempre qualcosa che mancava. Per questo motivo abbiamo deciso di non assegnare il premio perché il concorso deve mantenere alto il proprio nome».
Dopo tre giorni di selezione al Regio con i diciotto semifinalisti, la finale del Premio si è tenuta questa sera, 4 settembre, al Teatro Coccia; a sfidarsi i quattro finalisti con lo stesso programma nell’ultimo concerto tenuto da Cantelli prima della sua morte: il britannico Toby Thatcher (33 anni) ha diretto i professori d’orchestra del Teatro Regio nella Sinfonia n.1 di Brahms, il rumero Cristian Spătaru (29 anni) e l’israeliano Omer Shteinhart (27 anni) si sono divisi i quattro movimenti del Don Juan di Strauss mentre lo statunitense Maurice Cohn (28 anni) si è cimentato con La Valse di Ravel e Tempus, il brano contemporaneo di Davide Tammaro selezionato dalla commissione tecnica del Premio tra 57 partiture provenienti da tutto il mondo e che è stato eseguito al posto della Sinfonia dalla Semiramide di Rossini diretta da Cantelli nel 1956.
Sono comunque stati assegnati il secondo premio di 8000 euro a Cristian Spătaru e il terzo da 5000 euro a Toby Thatcher. Spătaru si è aggiudicato anche il Premio della Città (2.000 euro) e il Premio Giovani (1.000 euro). Il Premio della Critica (3.000 euro) è stato assegnato a Omer Shteinhart mentre il Premio dell’Orchestra del Teatro Regio Torino (1.500 euro) Maurice Cohn.
L’edizione 2022 è stata dedicata al Maestro Gianluigi Gelmetti, già membro della giuria dell’edizione del 1980 e che negli anni passati aveva accettato di presiedere la giuria del 2022, lavorando in sinergia con la direzione fino alla sua prematura scomparsa, l’11 agosto 2021. Questa XII edizione verrà ricordata anche per la provenienza internazionale dei partecipanti, 154 in tutto, provenienti da 36 Paesi di quattro continenti.
«Si tratta di un evento internazionale di cui Novara ha bisogno» ha detto il presidente della Fondazione Teatro Coccia, Fabio Ravanelli. «Dopo 40 anni di black out, il concorso è ripartito grazie alla direttrice Corinne Baroni e alla sua caparbietà – ha affermato il sindaco, Alessandro Canelli -. Si tratta di un’iniziativa importante che va sostenuta e accompagnata in modo da farlo diventare un’eccellenza. Eventi come questi possono riavvicinare alcuni sponsor che si erano allontanati dal teatro».
«Un’occasione made in Piemonte con una musica di qualità che vince su tutto – ha aggiunto l’assessore regionale, Matteo Marnati -. Qui non ci sono scorciatoie, ma anni di studio e volontà: questo è ilmessaggio più bello che un giovane può dare ad altri giovani».
Mathieu Jouvin, sovrintendente del Teatro torinese ha ricordato che «è importante che il Regio possa lavorare sul territorio e mi auguro che la collaborazione con il Coccia possa continuare anche in futuro. Dobbiamo dare possibilità ai ragazzi di lavorare con la nostra orchestra».
Presente anche il figlio di Guido Cantelli, Leonardo, che ha spiegato: «Da subito ho detto di sì alla reintroduzione del Premio anche perché ho provato varie volte a riproporlo ma non sono mai riuscito».
Il primo e il secondo premio sono stati sostenuti dall’imprenditore Claudio Mazzucchelli, così come nella precedente edizione: «Due anni fa mi ricordo il teatro vuoto senza pubblico. Sono stato avvolto da emozioni che mi hanno portato a essere qui anche questa volta. La gente deve tornare a essere partecipe di queste occasioni».
La giuria era composta da: Antonello Allemandi (Direttore d’orchestra), Matteo Beltrami (Direttore d’orchestra), Renata Borowska-Juszczynska (Direttore Generale dell’Opera di Poznan), Nazzareno Carusi (Consigliere di Amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala di Milano, Vice Presidente della Fondazione Orchestra Regionale Toscana di Firenze, Consigliere artistico della Fondazione La Società dei Concerti di Milano, Direttore Artistico della Società della Musica “Riccitelli” di Teramo), Didier de Cottignies (Délégué artistique dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo), Riccardo Frizza (Direttore Musicale della Hungarian Radio Symphony Orchestra e Art Group – HRSO, Direttore Musicale del Festival Donizetti Opera – Bergamo) e Jósé Luis Gomez (Direttore Musicale dell’Orchestra di Tucson).