“Rapsodia della risaia”, al castello di Novara la mostra di Ente Risi

Un tributo al pittore vercellese Enzo Gazzone nel 55° anniversario della morte

Il 2025 sarà “l’anno del riso”. Un anno che, a cominciare dalla mostra che apre al castello di Novara oggi, 10 gennaio, accende i riflettori su una serie di iniziative che coinvolgeranno la risicoltura italiana e tutto il mondo
che le gira intorno.

Ma perché “anno del riso”? Perché il 2025 sigla due date importantissime: i 100 anni dal primo incrocio
varietale e gli 80 anni dacché è stata selezionata la varietà Carnaroli, quella che, per definizione, è la più
adatta all’esecuzione del risotto, uno dei must della cucina italiana.

La prima iniziativa tenuta a battesimo da Ente Risi è quella che, sotto il titolo “Rapsodia della risaia – l’Ente Nazionale Risi racconta la risaia di ieri, oggi e domani”, un tributo al pittore vercellese Enzo Gazzone nel 55° anniversario della morte avvenuta l’11 novembre 1970. L’artista, infatti, dopo il diploma all’Albertina di Torino, ha dedicato alla bellezza dei paesaggi e della campagna delle terre del riso la maggior parte del suo corpus pittorico. In particolare poi, con la Rapsodia (ben quaranta tavole) ha raccontato la realtà agricola e sociale delle risaie a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, prima dell’arrivo della meccanizzazione.

Le tavole duetteranno con le fotografie fatte realizzare da Ente Nazionale Risi e già esposte all’Ambasciata italiana di Hanoi in Vietnam e al G7 dell’Agricoltura tenutosi a Siracusa l’estate scorsa, assise dove è stata lanciata anche la Fiera internazionale del riso che si terrà il prossimo settembre a Vercelli.

Le immagini fotografiche raccontano la risaia moderna a partire dagli anni ’50, gli anni del cosiddetto
boom economico. Un confronto che, aprendosi anche al futuro, racconta l’evoluzione della risicoltura che, attraverso l’innovazione, ha dato valore aggiunto alla coltura di un prodotto che è diventato patrimonio inestimabile dell’agroalimentare italiano.

«L’Ente Nazionale Risi, pertanto, – sottolinea la presidente Natalia Bobba – nel ringraziare la figlia del
pittore, architetto Carla Gazzone, per avere condiviso il progetto della mostra e aver messo a disposizione
l’intero corpus della Rapsodia – si augura che i visitatori ne condividano la bellezza e che gli istituti
scolastici la onorino con le visite in orario mattutino in cui saranno accolti e guidati da personale
dedicato».

L’entrata alla mostra (con orario 10-19 dal martedì alla domenica) è gratuita sia per singoli che per gruppi
e, prenotando giorno e orario di visita (quest’ultima della durata di 3/4 d’ora), proprio i gruppi di enti,
associazioni e club potranno usufruire di una guida dedicata. Le scolaresche, invece, potranno prenotare gli slot di visita solo nelle mattinate dal martedì al venerdì in orario 10 –14 e, come i gruppi di visitatori, saranno guidate da personale dedicato.

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“Rapsodia della risaia”, al castello di Novara la mostra di Ente Risi

Un tributo al pittore vercellese Enzo Gazzone nel 55° anniversario della morte

Il 2025 sarà “l’anno del riso”. Un anno che, a cominciare dalla mostra che apre al castello di Novara oggi, 10 gennaio, accende i riflettori su una serie di iniziative che coinvolgeranno la risicoltura italiana e tutto il mondo
che le gira intorno.

Ma perché “anno del riso”? Perché il 2025 sigla due date importantissime: i 100 anni dal primo incrocio
varietale e gli 80 anni dacché è stata selezionata la varietà Carnaroli, quella che, per definizione, è la più
adatta all’esecuzione del risotto, uno dei must della cucina italiana.

La prima iniziativa tenuta a battesimo da Ente Risi è quella che, sotto il titolo “Rapsodia della risaia – l’Ente Nazionale Risi racconta la risaia di ieri, oggi e domani”, un tributo al pittore vercellese Enzo Gazzone nel 55° anniversario della morte avvenuta l’11 novembre 1970. L’artista, infatti, dopo il diploma all’Albertina di Torino, ha dedicato alla bellezza dei paesaggi e della campagna delle terre del riso la maggior parte del suo corpus pittorico. In particolare poi, con la Rapsodia (ben quaranta tavole) ha raccontato la realtà agricola e sociale delle risaie a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, prima dell’arrivo della meccanizzazione.

Le tavole duetteranno con le fotografie fatte realizzare da Ente Nazionale Risi e già esposte all’Ambasciata italiana di Hanoi in Vietnam e al G7 dell’Agricoltura tenutosi a Siracusa l’estate scorsa, assise dove è stata lanciata anche la Fiera internazionale del riso che si terrà il prossimo settembre a Vercelli.

Le immagini fotografiche raccontano la risaia moderna a partire dagli anni ’50, gli anni del cosiddetto
boom economico. Un confronto che, aprendosi anche al futuro, racconta l’evoluzione della risicoltura che, attraverso l’innovazione, ha dato valore aggiunto alla coltura di un prodotto che è diventato patrimonio inestimabile dell’agroalimentare italiano.

«L’Ente Nazionale Risi, pertanto, – sottolinea la presidente Natalia Bobba – nel ringraziare la figlia del
pittore, architetto Carla Gazzone, per avere condiviso il progetto della mostra e aver messo a disposizione
l’intero corpus della Rapsodia – si augura che i visitatori ne condividano la bellezza e che gli istituti
scolastici la onorino con le visite in orario mattutino in cui saranno accolti e guidati da personale
dedicato».

L’entrata alla mostra (con orario 10-19 dal martedì alla domenica) è gratuita sia per singoli che per gruppi
e, prenotando giorno e orario di visita (quest’ultima della durata di 3/4 d’ora), proprio i gruppi di enti,
associazioni e club potranno usufruire di una guida dedicata. Le scolaresche, invece, potranno prenotare gli slot di visita solo nelle mattinate dal martedì al venerdì in orario 10 –14 e, come i gruppi di visitatori, saranno guidate da personale dedicato.

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