Sarà inaugurata oggi, sabato 29 aprile, alle 17 al castello di Novara la mostra di Sergio Floriani, l’artista nato in provincia di Padova ma che risiede e lavora ormai da anni a Gattico. Il percorso espositivo parte dalle tracce dell’uomo per arrivare all’infinito attraverso il segno, la forma e lo spazio, senza dimenticare il dialogo continuo con la materia, che gli fa perlustrare le possibilità della pittura e della scultura. L’artista spazia dall’acciaio corten allo stagno, dalla catramina su carta giapponese alla sabbia su piombo, mentre il colore a volte si accende nelle tonalità più vivaci, quasi pop, e altre, per esempio quando racconta i contorni del lago o allude alle voci dell’anima, è capace di raccogliersi in tenui e silenziose gradazioni.
Dopo Novara, la mostra proseguirà a giugno, con una selezione di opere, a Villa Gippini a Orta e raccoglierà gli ultimi trent’anni di lavoro dell’artista, attraverso un cammino che non vuole essere cronologico, bensì tematico e iconografico.
Il percorso, a Novara come ad Orta, partirà dalle grandi sculture in acciaio corten e stagno, che sono un
segno identificativo del lavoro dell’artista. Nelle 11 sale del primo piano dello storico castello Visconteo-Sforzesco, saranno collocate un centinaio di sculture: da Divido per otto (2003) al Totem (2015) dove il frammento si alterna alla leggerezza e alla trasparenza; dai Signum (2009) ai Cerchi d’acqua, due serie in cui le parole (nei primi) e il colore (nei secondi) tracciano un nuovo alfabeto di lettere e di forme, passando per i colorati rilievi di ultima generazione, piccole e grandi tavole sulle quali il colore si distende senza sfumature e le sagome che vi affiorano, lontane sorelle delle prime impronte digitali, maculano la superficie trasformandola in materia cosmica.
Nelle sale di Villa Gippini verranno invece collocate alcune delle opere più significative, in armonia con
l’architettura del palazzo, con la luce e con il colore del lago, quel lago che è stato d’ispirazione anche per
Antonio Calderara, un artista che Floriani ha sempre ammirato e i cui consigli lo hanno convinto a votarsi
definitivamente all’arte.
La mostra “TRACCE” di Sergio Floriani è sostenuta e promossa dalla Fondazione Cavaliere del Lavoro
Alberto Giacomini, impegnata nella tutela, valorizzazione e diffusione della sensibilità artistica e culturale,
sia a livello locale, essendo profondamente legata al territorio del lago d’Orta, che nazionale e
internazionale. Patrocinata dalla Provincia di Novara e dell’Agenzia Turistica Locale Terre dell’Alto
Piemonte – Sede di Novara. La mostra sarà accompagnata da un catalogo che illustrerà tutte le opere esposte e da un testo critico firmato dalla curatrice.