«Un pugile sul ring non può sbagliare, come un pianista su un palco» 

 «Io ho trovato subito un parallelismo: quando un pugile sale sul ring non può permettersi di sbagliare e la vittoria è determinata dalla qualità del lavoro che ha preceduto la gara; lo stesso vale per un pianista: in platea è da solo davanti a tutti e non può commettere errori. Entrambi si giocano tutto all’istante».

L’ha presentata così Corinne Baroni la nuova opera della stagione “Resilienza” del teatro Coccia: “Cinque cerchi in un quadrato” è il racconto teatrale dell’ascesa di Cosimo Pinto, il novarese oro olimpico a Tokyo 1964. Una storia di sport, «con tutti i valori che lo sport porta con sè» dice Baroni, pensata per lanciare una freccia verso il futuro, ossia i giovani.

Come per le opere precedenti, anche la storia di Pinto sarà visibile a distanza, tre gli appuntamenti: la prima è fissata per venerdì 18 dicembre alle 20.30 sul canale Youtube Teatro Coccia, replica il giorno dopo, 19 dicembre, stesso canale e stessa ora e da domenica 20 dicembre sarà visibile sul canale Youtube “A-Novara”inserita nella programmazione La Cultura è Essenziale del Comune di Novara. L’appuntamento è stato descritto nella conferenza stampa a distanza di ieri, mercoledì 16 dicembre.

 

 

“Cinque cerchi in un quadrato” è l’opera accademia del Teatro Coccia, prodotta con l’Accademia dei mestieri d’Opera del Teatro Coccia Amo.

L’azione scenica di teatro musicale per voci e attori è scritta da Paola Magnanini, 23enne allieva Amo di composizione (docenza di Marco Taralli), su libretto di Maurizio Boschini e si snoda tra la proiezione dell’incontro di boxe della finale Olimpica di Tokyo del 1964, vinto dal novarese Cosimo Pinto, commentato dal direttore d’orchestra nonché cronista sportivo, Vittorio Parisi, a dialogo con lo stesso Pinto. La regia è firmata da William Cisco, allievo di regia dell’Accademia Amo /docenza di Roberto Recchia). Le scene e i costumi sono di Danilo Coppola, il disegno luci firmato da Ivan Pastrovicchio. Il momento narrato è il dialogo fra atleta e allenatore poco prima di salire sul ring: da qui al via una serie di valori, di riflessioni che non si rivolgono soltanto alla sfera sportiva, ma alla vita in generale. Interpreti sulla scena il baritono Andrea Vincenzo Bonsignore e l’attore Daniele Bacci.

«Un risultato congiunto di classi di composizione», ha aggiunto Baroni: l’ensemble orchestrale è la Giovane Ensemble Guido Cantelli, nata dalla sinergia tra il conservatorio Guido Cantelli e il Teatro Coccia, alla direzione i giovani allievi Amo selezionati dal docente Matteo Beltrami, i maestri collaboratori sono gli allievi dell’Accademia Amo, guidati da Margherita Colombo.

«Per me è un grande onore e mi emoziono davanti a quanto fatto» ha detto il vero protagonista, Pinto. L’opera è piaciuta tanto che, prima della seconda ondata di pandemia, la sua rappresentazione era già fissata a Milano e Bologna.

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«Un pugile sul ring non può sbagliare, come un pianista su un palco» 

 «Io ho trovato subito un parallelismo: quando un pugile sale sul ring non può permettersi di sbagliare e la vittoria è determinata dalla qualità del lavoro che ha preceduto la gara; lo stesso vale per un pianista: in platea è da solo davanti a tutti e non può commettere errori. Entrambi si giocano tutto all’istante».

L’ha presentata così Corinne Baroni la nuova opera della stagione “Resilienza” del teatro Coccia: “Cinque cerchi in un quadrato” è il racconto teatrale dell’ascesa di Cosimo Pinto, il novarese oro olimpico a Tokyo 1964. Una storia di sport, «con tutti i valori che lo sport porta con sè» dice Baroni, pensata per lanciare una freccia verso il futuro, ossia i giovani.

Come per le opere precedenti, anche la storia di Pinto sarà visibile a distanza, tre gli appuntamenti: la prima è fissata per venerdì 18 dicembre alle 20.30 sul canale Youtube Teatro Coccia, replica il giorno dopo, 19 dicembre, stesso canale e stessa ora e da domenica 20 dicembre sarà visibile sul canale Youtube “A-Novara”inserita nella programmazione La Cultura è Essenziale del Comune di Novara. L’appuntamento è stato descritto nella conferenza stampa a distanza di ieri, mercoledì 16 dicembre.

 

 

“Cinque cerchi in un quadrato” è l’opera accademia del Teatro Coccia, prodotta con l’Accademia dei mestieri d’Opera del Teatro Coccia Amo.

L’azione scenica di teatro musicale per voci e attori è scritta da Paola Magnanini, 23enne allieva Amo di composizione (docenza di Marco Taralli), su libretto di Maurizio Boschini e si snoda tra la proiezione dell’incontro di boxe della finale Olimpica di Tokyo del 1964, vinto dal novarese Cosimo Pinto, commentato dal direttore d’orchestra nonché cronista sportivo, Vittorio Parisi, a dialogo con lo stesso Pinto. La regia è firmata da William Cisco, allievo di regia dell’Accademia Amo /docenza di Roberto Recchia). Le scene e i costumi sono di Danilo Coppola, il disegno luci firmato da Ivan Pastrovicchio. Il momento narrato è il dialogo fra atleta e allenatore poco prima di salire sul ring: da qui al via una serie di valori, di riflessioni che non si rivolgono soltanto alla sfera sportiva, ma alla vita in generale. Interpreti sulla scena il baritono Andrea Vincenzo Bonsignore e l’attore Daniele Bacci.

«Un risultato congiunto di classi di composizione», ha aggiunto Baroni: l’ensemble orchestrale è la Giovane Ensemble Guido Cantelli, nata dalla sinergia tra il conservatorio Guido Cantelli e il Teatro Coccia, alla direzione i giovani allievi Amo selezionati dal docente Matteo Beltrami, i maestri collaboratori sono gli allievi dell’Accademia Amo, guidati da Margherita Colombo.

«Per me è un grande onore e mi emoziono davanti a quanto fatto» ha detto il vero protagonista, Pinto. L’opera è piaciuta tanto che, prima della seconda ondata di pandemia, la sua rappresentazione era già fissata a Milano e Bologna.

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