Un totem della Memoria per ricordare la strage degli ebrei tra Novara e Vco

Si chiama progetto Zakhor, che in ebraico significa "ricordo", e coinvolge nove Comuni di tre diverse province

Si chiama Zakhor, che in ebraico significa “ricordo”, ed è un progetto che coinvolge nove Comuni di tre diverse province allo scopo di commemorare i 57 ebrei uccisi dai nazifascisti fra il 13 settembre e il 10 ottobre 1943 nei territori di Novara, Baveno, Arona, Meina, Stresa, Orta, Mergozzo, Verbania Intra e Pian Nava (Bee). Si tratta della prima strage di ebrei avvenuta in Italia, la seconda per numero di vittime dopo quella delle Fosse Ardeatine.

Un percorso che si snoda in diverse tappe, la prima questa mattina, 19 settembre, a Novara con l’inaugurazione del totem commemorativo in piazza Matteotti. «L’idea ce l’ha data Giovanni Bloisi, conosciuto per il suo impegno appassionato di “ciclista della Memoria”, colui che in sella alla sua bici attraversa i luoghi delle stragi nazifasciste e lo fa per non dimenticare – ha spiegato Michela Cella, presidente dell’Anpi provinciale, durante l’inaugurazione -. Da qui abbiamo costruito una rete di soggetti con l’intento di segnare un itinerario della Memoria da cui partono i percorsi didattici. I totem hanno una prima parte comune con la sintesi della storia e una specifica per ogni territorio. È presente anche un Qrcode con approfondimenti e una mappa interattiva. Questo progetto ci permette di muoverci tutti insieme per lasciare un segno alle giovani generazioni le quali potranno portarlo avanti a loro volta».

A scoprire il totem, infatti, sono stati due studenti delle scuole novaresi. Lo stesso verrà inaugurato nelle prossime settimane in ognuno dei Comuni coinvolti.

«Lo sterminio di massa nei campi di concentramento iniziò con questi fatti – ha sottolineato il prefetto, Francesco Garsia -. Ricordare con presidi permanenti come le pietre di inciampo, presenti anche a Novara, è fondamentale».

«Il rastrellamento di quattro cittadini novaresi, due italiani e due stranieri, ben prima di quello di Roma fa capire quanto i fascisti all’epoca fossero particolarmente puntigliosi sul nostro territorio: un fenomeno che ha intaccato le nostre comunità e ha portato alla strage del lago Maggiore» ha aggiunto il sindaco, Alessandro Canelli.

«C’è ancora chi nega queste tragedie: le ricorrenze come il 25 Aprile devono essere patrimonio di tutti. Grazie a chi ha regalato all’Italia 80 anni di pace» ha detto Paolo Cattaneo, presidente dall’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea Piero Fornara.

All’inaugurazione erano presenti anche la presidente della Comunità Ebraica di Novara – Vercelli – Biella e del Verbano, Rossella Bottini Treves, e il vice presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Disegni. «Il fascismo ha colpito questo territorio in modo capillare e da lì è iniziata la vicenda terribile di 8000 ebrei deportati» ha detto quest’ultimo.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Un totem della Memoria per ricordare la strage degli ebrei tra Novara e Vco

Si chiama progetto Zakhor, che in ebraico significa “ricordo”, e coinvolge nove Comuni di tre diverse province

Si chiama Zakhor, che in ebraico significa "ricordo", ed è un progetto che coinvolge nove Comuni di tre diverse province allo scopo di commemorare i 57 ebrei uccisi dai nazifascisti fra il 13 settembre e il 10 ottobre 1943 nei territori di Novara, Baveno, Arona, Meina, Stresa, Orta, Mergozzo, Verbania Intra e Pian Nava (Bee). Si tratta della prima strage di ebrei avvenuta in Italia, la seconda per numero di vittime dopo quella delle Fosse Ardeatine.

Un percorso che si snoda in diverse tappe, la prima questa mattina, 19 settembre, a Novara con l'inaugurazione del totem commemorativo in piazza Matteotti. «L'idea ce l'ha data Giovanni Bloisi, conosciuto per il suo impegno appassionato di "ciclista della Memoria", colui che in sella alla sua bici attraversa i luoghi delle stragi nazifasciste e lo fa per non dimenticare - ha spiegato Michela Cella, presidente dell'Anpi provinciale, durante l'inaugurazione -. Da qui abbiamo costruito una rete di soggetti con l'intento di segnare un itinerario della Memoria da cui partono i percorsi didattici. I totem hanno una prima parte comune con la sintesi della storia e una specifica per ogni territorio. È presente anche un Qrcode con approfondimenti e una mappa interattiva. Questo progetto ci permette di muoverci tutti insieme per lasciare un segno alle giovani generazioni le quali potranno portarlo avanti a loro volta».

A scoprire il totem, infatti, sono stati due studenti delle scuole novaresi. Lo stesso verrà inaugurato nelle prossime settimane in ognuno dei Comuni coinvolti.

«Lo sterminio di massa nei campi di concentramento iniziò con questi fatti - ha sottolineato il prefetto, Francesco Garsia -. Ricordare con presidi permanenti come le pietre di inciampo, presenti anche a Novara, è fondamentale».

«Il rastrellamento di quattro cittadini novaresi, due italiani e due stranieri, ben prima di quello di Roma fa capire quanto i fascisti all'epoca fossero particolarmente puntigliosi sul nostro territorio: un fenomeno che ha intaccato le nostre comunità e ha portato alla strage del lago Maggiore» ha aggiunto il sindaco, Alessandro Canelli.

«C'è ancora chi nega queste tragedie: le ricorrenze come il 25 Aprile devono essere patrimonio di tutti. Grazie a chi ha regalato all'Italia 80 anni di pace» ha detto Paolo Cattaneo, presidente dall'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea Piero Fornara.

All'inaugurazione erano presenti anche la presidente della Comunità Ebraica di Novara – Vercelli - Biella e del Verbano, Rossella Bottini Treves, e il vice presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Disegni. «Il fascismo ha colpito questo territorio in modo capillare e da lì è iniziata la vicenda terribile di 8000 ebrei deportati» ha detto quest'ultimo.

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