«Complimenti agli autori per aver pensato a qualcosa che a Novara non c’era. Un lavoro fatto con grande passione. Si capisce che non si tratta di una pubblicazione asettica, ma possiede un’anima, un cuore. Un libro a disposizione di coloro i quali vorranno conoscere la nostra città, ma che è fatto anche per i novaresi. Quelle persone che non si rendono conto di vivere in una città di provincia di medie dimensioni, ma che come tante altre possiedono dei tesori straordinari da vedere e da scoprire».
Con queste parole anche il sindaco Alessandro Canelli ha voluto portare il suo saluto, venerdì scorso al Teatro Faraggiana, alla presentazione della “Guida di Novara”, un volume ideato e curato da Francesca Giordano con la sua casa editrice Booksystem. Una pubblicazione, accompagnata da oltre 150 immagini, che si è avvalsa della collaborazione di diversi professionisti come gli storici dell’arte Luca De Palma ed Elena Rame, dal fotografo Mauro Martinanego e che presenta una introduzione affidata al presidente della Società storica novarese Paolo Cirri. Proprio Cirri, nel corso della presentazione moderata dal giornalista Roberto Conti, è stato il primo a prendere la parola spiegando che il libro ha fra i suoi scopi anche quello di «avere un’idea di quale sia la storia della città, per capirne l’evoluzione urbanistica, la realizzazione di certi edifici, di certe opere d’arte. Conoscere le influenze che Novara ha ricevuto e quindi l’inquadramento storico si è rivelato utile». La nostra non è certo una città “banale”, anzi, «ha avuto un ruolo importante, anche per il fatto di essere località di confine, fin dai tempi antichi e poi nel corso della sua storia. Una città che ha avuto una sua parte importante nelle vicende nazionali, nel quadro dell’Italia dei Comuni della Lega lombarda contro l’imperatore Barbarossa. E poi il passaggio nel ducato di Milano sotto i Visconti e gli Sforza, le vicende con gli svizzeri attraverso la battaglia della Ariotta e poi terra di confine orientale degli Stati sabaudi con le battaglie del 1821 e 1849. Infine lo sviluppo industriale e urbanistico, con gli interventi di Antonelli», che hanno contribuito ad arricchirla per farla giungere come la conosciamo noi.
Un progetto che, per Francesca Giordano, “covava” da diversi anni: «Era triste, in questo periodo dove assistiamo a una rinascita dell’attrattiva turistica, non avere una guida specifica sulla città. Noi vogliamo offrire un piccolo contributo a chi viene come turista in città, ma anche ai novaresi, che in qualche modo la conoscono perché ci vivono, ma non così a fondo in tutti i suoi aspetti». Questa guida è divisa in due parti, “Itinerari nel centro storico” e “Alla scoperta dei tesori di Novara”: «Ho voluto sintetizzare la mia esperienza maturata in precedenti pubblicazioni creando un nuovo modello di guida, che non fosse solo asettica, ricca di testi ma povera di immagini. Un libro che invitasse anche con un approccio visivo ad accendere la curiosità di chi lo legge verso alcuni luoghi o particolari che rischiano di essere dimenticati», anche perché le vecchie generazioni scompaiono «e la memoria si sta affievolendo». Ecco quindi una serie di itinerari tematici, «focalizzando lo sguardo su alcuni elementi man mano che si incontrano»