Dopo lo spettacolo inaugurale andato in scena il 5 ottobre al Teatro Coccia con lo storico Marco Scardigli, la voce di Roberto Sbaratto, la fisarmonica di Paolo Guercio e le immagini di Cinzia Ordine dal titolo “Storie da non dire. Storie dimenticate e angoli bui del passato” (foto di copertina), prosegue il calendario di Smemorie, la rassegna dedicata ad Angelo Del Boca, lo storico novarese scomparso un anno fa, considerato il maggiore studioso del colonialismo italiano.
Oggi, 19 ottobre, alle 17 alla Barriera Albertina è in programma la visita guidata della mostra “L’occupazione italiana della Libia. Violenza e colonialismo 1911-1943”, la cui esposizione è stata organizzata dall’Istituto Storico Resistenza Piero Fornara”. Un’esperienza propedeutica alla prima giornata del Convegno di studi “Sulle orme di Angelo Del Boca” prevista per venerdì 21 ottobre dalle 10 alle 12 all’Arengo del Broletto.
La giornata di studi sarà introdotta da Marco Scardigli. Gli interventi toccheranno a Nicola Labanca, docente universitario, componente del comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, autore di molti libri e saggi sul colonialismo che parlerà di “Il colonialismo italiano: a che punto siamo?”. E poi “Raccontare storie scomode: quale spazio per questi argomenti nella scuola?” a cura di Costantino Di Sante, direttore dell’Istituto storico provinciale di Ascoli Piceno, collabora con le Università di Teramo e di Roma Tre, nelle sue ricerche si è occupato di storia del colonialismo italiano in Libia. Infine Luca Crovi, laureato in Filosofia Antica, è editor presso la Sergio Bonelli Editore e ha dedicato la sua opera di saggista alla narrativa popolare con un intervento dal titolo “Bilbobul, Cino e Franco, Bibì e Bibò, gli Scorpioni del deserto e altre strisce d’Africa”. Il pomeriggio sarà dedicato a percorsi di formazione per insegnanti.
La rassegna prosegue martedì 25 ottobre alle 18 al Castello in collaborazione con il Circolo dei lettori. Ci sarà l’autore Carlo Lucarelli con il suo ultimo libero “Parli bene l’italiano, come mai?”: raccontare il passato coloniale italiano significa fare i conti con tante cose: una stupita ignoranza di quel momento storico e una serie di pregiudizi sugli “italiani brava gente”, il “colonialismo diverso” e tante altre immagini preconcette di solito false e sempre comunque semplificate. Un lavoro di alfabetizzazione (a cui mi sono dovuto sottoporre anch’io, naturalmente, e Del Boca è stato un attore.
Altri due gli appuntamenti al Castello alle 18: giovedì 27 ottobre incontro con Gabriella Ghermandi autrice di “Arte e come ricostruzione di sè” e venerdì 28 ottobre l’autore Gëzim Hajdari terrà una lezione sul bilinguismo come una via di colloquio tra le culture.
Sabato 29 ottobre alle 10 all’Arengo seconda giornata di studi dal titolo “Novara e l’Africa coloniale”. Saluti e introduzione a cura di Elena Mastretta, direttore scientifico dell’Istituto Storico della Resistenza di Novara. Interventi: “I sentieri della ricerca. Il ritorno a Novara nel nome della resistenza” di Giovanni Cerutti, storico e saggista, direttore della Fondazione Marazza di Borgomanero, cultore della materia in Scienza politica all’Università degli studi di Milano; “Un altro modo di essere colonialisti. Due personaggi straordinari: Ugo Ferrandi e Augusto Franzoj” con Marco Scardigli, storico militare, saggista e scrittore; “Col fucile e con la fotocamera” con Mario Finotti, fotografo, storico reporter per molte testate locali e attento indagatore della vita culturale novarese e Lorenzo Morganti, archivista, lavora al censimento dei beni culturali ecclesiastici e all’informatizzazione dell’archivio diocesano di Novara; collabora con l’Istituto Storico Fornara dal 2005; L’Africa narrata di Pina Ballario con Renzo Fiammetti, storico e giornalista.